Avvertenze

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Il lupo nero guardò negli occhi l'altro lupo, finché dopo un po non abbasso il muso in segno di rassegnazione.

-No..-

-No signore- disse, poi mi guardò...si girò e si mise a correre finche non sparì nel bosco.

Il suo sguardo era pieno di rabbia e sapevo che non me l'avrebbe fatta passare liscia.

Mi accorsi che una folla di lupi si era radunata per vedere la scena.

Il lupo dal manto marrone, si trasformó in umano e disse.

-Tornate a svolgere i vostri compiti, non c'è niente da vedere-

I lupi cominciarono disperdersi nella sommità del bosco.

-Non farci caso è sempre così. Io sono Ethan Elworne , tu come ti chiami?- Chiese il ragazzo.

-Isabelle...Isabelle Roward- dissi.

-Come mai ti sei addentrata nel bosco da sola, per di più nel nostro territorio?- Chiese Ethan.

-Sempre le stesse domande, io ti posso solo dire che ho avuto delle specie di visioni che mi hanno portato qui- dissi

-Ci sarà un motivo se queste cosiddette visioni ti hanno portato qui, non credi?- disse lui in tono confortante.

-Forse, io ho seguito soltanto il mio - non feci in tempo a finire la frase che mi interruppe.

- Istinto, dimmi Isabelle quanti anni hai?-

- sedici-

-Quindi non sei ancora un lupo completo del tutto-.

-A proposito di questo.....io lo scoperto soltanto ieri di...essere..un licantropo- dissi un po in imbarazzo.

-soltanto ieri, ma..-

Ci fu un attimo di silenzio, poi Ethan continuò a parlare.

-Di certo non saprai trasformarti, ...stai correndo un grande pericolo, sai non c'è  solo un branco in questa foresta, e se fossi entrata nel territorio di un altro non credo che avresti avuto la stessa accoglienza, che hai ricevuto da noi-

- Io non so cosa fare..- dissi.

-L'unica cosa che puoi fare adesso è imparare a trasformarti, nelle tue vene scorre sangue di licantropo, devi solo impegnarti, vieni domani alle 7:00 ci sarà la luna piena verso mezzanotte.

Fino ad allora ti consiglio di non uscire di casa, i vampiri sentono l'odore dei licantropi fino a 6 km di distanza, e se non sai neanche trasformarti, non ti lasceranno di certo vivere.-

-Torna a casa-

-Va bene-

"Non sapevo se essere spaventata, tutto ciò non mi sembrava reale"

Tornai a casa.

-Dove sei stata?- Chiese mia madre Cristyn

-Da Eric- dissi.

Erano le 21:30

E nonostante non fosse tardi avevo sonno, dopo  un po mi accorsi che il mio telefono stava vibrano,  lo presi

Eric mi stava chiamando.

-Pronto-

-Isabelle stai bene, avevo paura che ti fosse successo qualcosa-

-Ah, comunque grazie di non avere detto quello che è  successo ai miei genitori-

-A essere sincero, di quel pomeriggio mi ricordo solo quando stavo correndo in contro a quel maniaco, credo di essere svenuto-

-E mi sono appena, diciamo rianimato-

-Dove sei?- chiesi spaventata.

-Non saprei in una stanza con le pareti azzurre, credo di essere al secondo piano-

"So dove si trova, e lo stesso posto in cui ho incontrato Alec"

-Arrivo - dissi e senza aspettare che rispondesse, chiusi la chiamata.

Sapevo che poteva riuscire a trovare la strada per tornare a casa da solo, però ero preoccupata troppo per lui.

Uscii dalla finestra, e cominciai a correre verso l'hotel.

Il vento gelido muoveva i miei capelli neri.

Sapevo che dovevo sbrigarmi, le ombre sarebbero calate preso, lasciandomi nell'oscurità totale.

Finalmente arrivai all'hotel, aprii subito la porta.

-Eric..Eric..dove.. sei?-

L'atmosfera si faceva sempre più agghiacciante.

Cercai l'interruttore della luce, ma pochi minuti dopo lascia perdere.

Tutto ciò rendeva le cose più sgradevoli.

"Eric dove cavolo to sei cacciato questa volta"

-Eric-

-Eric...dove sei?-

L'interno del hotel era molto più raccapricciante di sera, più  di quanto mi sarei aspettata.

C'era un bancone poco più in là di dove ero io, sedie sparse ovunque, e pezzi di vetro sul pavimento.

Se non sapessi che questo hotel fosse abbandonato, avrei pensato che ci fosse stata una rapina.

Visto all'esterno l'hotel non sembrava affatto abbandonato.

Poco più in fondo vidi delle scale,

Cominciai a  salire al piano di sopra, c'era un lungo corridoio, dove ci saranno state almeno 20 porte.

Questo posto mi faceva rabbrividire.

"Eric ma dove sei"

Decisi di chiamarlo.

-Il cliente al momento non è raggiungibile-

Chiusi la chiamata prima che in cominciasse la segreteria.

"Perché non risponde"

Un brivido mi attraversò la schiena.......

....All'improvviso qualcosa mi afferrò le spalle,  ..feci un urlo di terrore

La Figlia della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora