Capitolo 24

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Dio...cosa ti ha fatto.

Rimango un per un attimo ferma a fissare dritto davanti a me, stringo la mano di Tiberius per dargli un po di conforto anche se in realtà adesso è più lui che da conforto a me.

Urlo, all'improvviso un dolore indescrivibile mi passa attraverso tutto il corpo, come se stessi bruciando viva, non so cosa mi sta succedendo..
Sento un dolore alla spalla come se qualcuno ci avesse conficcato un pugnale, provo a trattenere le urla, ma non ci riesco, stringo saldamente la presa sulla mano di Tiberius.
Sento qualcuno urlare il mio nome.

Urlò, sento bruciare le braccia costantemente, come se qualcosa mi entrasse nelle braccia per poi iniziare a bruciare senza mai smettere, poi mi assale un dolore al petto, stringo i denti cercando di resistere, chiudo gli occhi trattenendo le lacrime, ma invano.

Qualcuno mi stringe le spalle e ripete il mio nome, non riesco a riconoscere la sua voce il dolore e troppo forte.

All'improvviso sento il dolore diminuire, fa ancora male ma è sopportabile, apro gli occhi.

Tiberius è in ginocchio davanti a me, il suo sguardo e preoccupato.

-Isabelle cosa ti succede- dice dandomi un bacio sulla fronte.

Io accenno un piccolo sorriso, sono esausta non ho più energie, e non ho la più pallida idea di cosa sia successo.
Appoggio la testa al muro, e cerco di riprendermi, ho il respiro corto, stringo la ancora la mano di Tiberius.

Lascio la mano di Tiberius è il dolore che era sempre più debole sparisce.

Ma cosa!?!

-Sei sicura di stare bene hai urlato- mi chiede accarezzando il mio viso.

-Ti fanno male le ferite?- chiedo, Tiberius sembrava sconvolto.

-Un po..Isabelle cosa hai fatto- mi chiede fissandomi negli occhi.

-Penso di essermi presa un po del tuo dolore-

In effetti a senso, quando ho mollato la mano di Tiberius il dolore e sparito.

Lui mi guarda confuso poi mi abbraccia sollevandomi, allaccio le mani dietro la sua schiena

-Isabelle non dovevi farlo- disse lui con uno sguardo serio e preoccupato

-Tu l'avresti fatto per me- dico

Lui mi baciò, le sue labbra erano calde e morbide, dopo pochi minuti si staccò e mi guardò torvo.

Io chino la testa di lato confusa.

-State bene?- Io e Tiberius ci giriamo davanti alla porta c'è un medico che ci guarda preoccupato.

-Abbiamo sentito delle urla- continua lui.

-Sì stiamo bene ma di certo non grazie a te- dico guardandolo male.

Lui esce dalla stanza senza dire una parola.

Tiberius mi sta ancora fissando con i suoi occhi neri che hanno un espressione seria.

-Cosa c'è- gli chiedo preoccupata.

-Sai Isabelle hai un odore piuttosto sgradevole adosso- dice lui serio.

Io lo guardò confusa poi però capisco cosa intende dire.

Ho l'odore di Ethan adosso.

Inizio Flashback

-Bene adesso hai intenzione di parlare- disse Nicolas impaziente

Sospiro

-Va bene ti racconto tutto-

-Vedi Nicolas, nel branco Wolf ci sono stati alcuni scontri tra licantropi e io non so come mai ci sono andata di mezzo allora l'Alpha ha deciso di punirmi ho cercato di spiegargli che non era colpa mia, ma lui è piuttosto testardo e non ha cambiato idea, a quel punto io sono scappata, ma lui ha mandato dei lupi ha inseguirmi e io non mi sono accorta di aver superato il confine...mi dispiace-

-Be allora per questa volta ti perdono per essere entrata nel mio territorio senza permesso, vedo che le ferite ti sono guarite-

Fine Flashback

E adesso cosa gli racconto la verità o no, se gli dico la verità non so cosa farà, se mento...no non posso mentirgli..

Lo guardo i suoi muscoli sono tesi, mi mordo leggermente il labbro e dico.

-Tiberius senti...sono molto stanca, prendendomi un po del tuo dolore o consumato molte energie che ne dici se ne parliamo dopo-

Sono davvero esausta.

-Isabelle sento il suo odore dappertutto su di te- dice stringendo i pugni fino a che le nocche gli diventano bianche.

-Tiberius ne parliamo dopo- mi limito a dire.

-Mi vado a fare una doccia appena ho finito ne parliamo- mi dice duro, dopo di che esce dalla stanza senza rivolgermi neanche uno sguardo.

Esco dalla stanza e vado di sotto a bere un bicchiere d'acqua, scendo le scale e vedo che sul tavolo rettangolare c'è una bottiglia d'acqua con dei bicchieri di plastica uno sopra l'altro, ne prendo uno e ci verso l'acqua, chiudo gli occhi e bevo l'acqua fresca.

Riapro gli occhi, ormai mi affogo con l'acqua, davanti a me c'è Ethan..
Faccio per allontanarmi, ma lui mi afferra una braccio lanciandomi dall'altra parte della stanza, rotolo per terra e sbatto contro le scale, prendo una forte botta alla testa, sputo del sangue.
Mi guardo in torno, non c'è nessuno tutti sono andati nelle loro case, mi alzo ma non faccio in tempo a muovermi che Ethan e subito davanti a me e mi afferra per collo sollevandomi da terra, porto le mani al collo cercando di liberare la presa di Ethan.

-Come vedo sei tornata presto, cos'è non ti è piaciuta la piccola gita che hai fatto?- i suoi occhi sono pieni di rabbia.

Io mi limito a sputare sangue per terra, sento la sua presa stringermi sul collo, lui urla e mi lancia.
Mi ritrovo a vagare nel vuoto, fino a che non sbatto sul tavolo andando ad atterrare proprio sulla bottiglia di vetro che si infrange sotto di me, sento i vetri conficcarsi nella mia pelle, urlò di dolore, non riesco ad alzarmi, rotolo di fianco per spostarmi dai vetri, cado dal tavolo.
Trattengono un urlo,il sangue che si è mischiato con l'acqua mi scende dalle braccia e dalla schiena, stringo le mani a pugno, cerco di trattenere le lacrime non gli voglio dare questa soddisfazione.

-Merda Ethan sono la Figlia della Luna tu mi avevi promesso che nessuno mi avrebbe mai dovuto torcere un capello, e adesso tu non stai mantenendo la promessa, sei solo un bugiardo!!!- Gli urlò con il poco della forza che mi rimane, il dolore e sempre più forte.

-Come osi chiamarmi bugiardo!!!, io Isabelle ti avevo perdonato e ti avevo chiesto di non farmi pentire di questa scelta, ma a te non importa niente, Ma che cazzo ti viene in mente scappi e vai in un altro territorio!!! Sei fuori di testa io sono Alpha e quando ti dico le cose devi farle e basta!!! E poi ricordati che ti stai facendo male da sola per colpa delle tue azioni- urlò Ethan.

La mia vista stava diventando sempre più sfocata, Ethan era ormai diventato una macchia indistinta, sentivo le forze lasciarmi, ma l'unica cosa che dissi fu...

Ma va all'inferno

Finché non chiusi gli occhi...forse in un sonno eterno.



Spazio Autrice

Spero che questo capitolo vi piaccia, lo aggiornato un po in ritardo perché avevo molte cose da fare, comunque volevo ringraziare coloro che votano e commentano, davvero grazie ♡.
Se avete idee su come possa continuare la storia scrivete pure sui commenti o in chat privata.
Un abbraccio da Valentina1415 ♡

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