Come si è presentato a casa mia

1K 125 21
                                    

Taehyung pov.

«Taehyungssi...» sento la voce di Hoseok chiamarmi, mentre entra nel mio appartamento, di cui ho lasciato la porta aperta tempo prima perché potesse entrare una volta arrivato. Sono uno schifo, letteralmente. Per fortuna è il weekend, posso starmene a poltrire nella mia disperazione, senza dover pensare al lavoro, o a chi potrei incontrare là.

«Ciao...»

È stato ieri sera che Park Jimin, per l'ennesima volta, mi ha spezzato il cuore. Se n'è andato correndo dal locale, e da quel momento non l'ho più visto e non ho sue notizie. Non so se stia bene, male, e ciò che più mi spaventa è che in questo momento, nonostante io mi stia crogiolando sul divano, circondato da fazzoletti usati, qualche busta di cibo aperta e lasciata a metà e una bottiglia di latte che a breve scadrà, sono più preoccupato per lui che per me. Spero non abbia pianto, spero non stia come sto io. Sono troppo innamorato di questo ragazzo, e più il tempo passa, più me rendo conto. Ciò mi farà bene?

«Ahh, Taehyung, ma come ti sei ridotto» sento Hoseok sbuffare, stavolta più vicino a me, infatti in poco tempo le sue mani mi stringono, per provare a tirarmi su a fatica, come se fossi un signore anziano che ha bisogno di aiuto per fare cose così banali, «Non so nemmeno come io non sia ancora andato sotto casa di Jimin per maledirlo.»

«Non ci provare» storco il naso, mentre mi rialzo, per sedermi in modo migliore sul divano. Porto un fazzoletto sotto il naso, a togliere l'umido misto allo schifo che ne è uscito, poi appoggio la testa sulla spalla di Hoseok, «Grazie di essere passato, comunque.»

«Ma figurati, sei il mio migliore amico.»

«Anche tu.»

«No, il tuo migliore amico è Jimin.»

A sentire queste parole, mi rialzo immediatamente e con il sedere mi faccio poco più in là, per guardare male il ragazzo di fianco a me, «Non cominciamo con questi giochetti da prima elementare. Siete entrambi i miei più cari amici, in modo differente. Lo sai che ti devo tanto, e che ti voglio bene» dopodiché lo spingo, lasciando sfuggire dalla sua bocca una flebile risata.

«Spero proprio che sia in modo differente, mio caro Taehyungssi, perché per quanto ti voglio bene, non ci tengo a limonare con te» Hoseok ride, facendomi sentire in imbarazzo in tempo record. Sento le orecchie farmisi calde e contemporaneamente tasto attorno a me, per cercare un cuscino con cui coprirmi. Lui ride di nuovo, «Come pensavo... per il rapporto che tu e Jimin avete, è strano che lo chiami ancora solamente "amico". Ma ehi, è vero, tu ieri sera ci hai provato a chiedergli di diventare una coppia, perciò sei solamente uno sfigato che è stato friendzonato» e non smette di farlo, attirandomi a sé per scompigliarmi i capelli, anche se questo suo modo di scherzare rischia di farmi tornare a piangere. Infatti nell'abbraccio sto zitto, tenendo il labbro inferiore morso per trattenere le lacrime, e non sentendo alcuna risposta da parte mia, Hoseok tira su il mio viso, sgranando gli occhi e facendo successivamente un'espressione contrariata quando mi guarda «Scherzavo, lo sai. Posso dirti, se può consolarti eh, non so, che nessuno ha capito il comportamento di Jimin, nemmeno io. Sarà stato sicuramente sopraffatto dal momento, qualsiasi scusa abbia usato è poco credibile. Sembravate una coppia a tutti gli effetti, prima di questo casino.»

Sospiro, spostando lo sguardo per guardare dritto davanti a me, e con il cuore in gola decido di buttare fuori una domanda che mi fa paura, tanta paura «...e se provasse ancora qualcosa per Yoongi?»

«Non farmi ridere. Sarebbe davvero uno scemo, se così fosse. Ma sono sicuro non sia così. Sei il ragazzo migliore che io abbia mai conosciuto, Tae, sei buono, gentile, sempre disponibile per aiutare gli altri e metti il bene di chi ti sta a cuore prima del tuo. Se non sbaglio, invece, mi hai detto che Yoongi ha messo le mani addosso a Jimin, giusto?» mi ricorda Hoseok, facendomi sgranare gli occhi per la schiettezza, «Non ti preoccupare, ti ho giurato sulla nostra amicizia che non lo avrei detto a nessuno, e così è stato. Però io me lo ricordo. E che schifo, onestamente.»

Too good for me || VMINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora