Taehyung pov.
«Grazie Hyuna, ti devo un favore.»
«Cosa vuoi che sia, per fortuna ho Hyojong con me, stai tranquillo» mi passa l'ultima busta «Pensate a passare una bella giornata voi due, piuttosto.»
«Senz'altro, ciao» le sorrido, prima che chiuda la porta sul retro, poi mi volto verso Jimin, che ci ha guardati in silenzio per tutto il tempo «Hai spazio nello zaino?»
«Quanta roba ti sei fatto dare, pazzo!» ride e annuisce «Sì, ho dello spazio, passami delle buste che vedo come fare.»
«Ho preso tanta roba perché deve essere un pomeriggio memorabile,» sistemo una delle buste nel mio zaino «ho chiesto a Hyuna di pararmi il culo per essere qui invece che lì dentro a lavorare, per farti capire.»
«I-io mi sono finto malato con i Lee, della signora e del signor Lee so che sono a lavoro, ma se dovesse beccarmi il figlio in giro sarebbe la fine per me.»
«Ah, ecco allora perché ti sei tutto coperto con occhiali da sole e mascherina» rido «Ed ecco perché ho pensato ad un posto fantastico dove non verremo beccati da nessuno, spero ti piacerà.»
«Sono curioso Taehyungie, io lo conosco questo posto?»
«Sì, lo conosci bene» sospiro. Infatti sono così in ansia «Dai, seguimi e fai attenzione» e gli faccio strada.
Non so bene cosa succederà nelle prossime ore, però mi sono ripromesso che passeremo una giornata tranquilla all'insegna della conversazione, delle confessioni a cuore aperto, degli aneddoti più divertenti che ci siamo persi l'uno dell'altro in questi tre anni. Voglio raccontare tante cose a Jimin, ho bisogno di confidarmi con il mio migliore amico come facevamo una volta. Capito, no?
Camminiamo per le strade di Busan in silenzio e con un odorino di fritto proveniente dagli zaini che mi fa venire una fame da lupi, quando finalmente raggiungiamo la nostra destinazione, che osservo sorridente. Mi abbasso per togliere il sassolino che avevo lasciato tra il muro e la porta, e apro quest'ultima lasciando che sia Jimin il primo ad entrare, «Eccoci arrivati. Ti ricordi?» gli sorrido.
«Tu...» prende il tessuto della mia felpa tra le dita, stringendolo forte, «sei proprio così pazzo, Taehyung. Portarmi qui...» si abbassa la mascherina, per regalarmi uno dei suoi magnifici sorrisi. Mi sarebbe piaciuto anche poter vedere le mezzelune, ma rimanderemo a una volta saliti sul tetto.
Jimin entra e mi fa gesto di seguirlo, così chiudo la porta alle nostre spalle e continuo a stargli dietro durante tutta la rampa di scale.
«Sembravano di meno le scale quando correvamo e non avevamo due zaini pieni di roba del fast food sulle spalle» scherzo.
«Non fare il pigro, TaeTae, e seguimi» dice, e porta la mano dietro, per prendere la mia. Guardo infatti come muove le dita, per farmi capire che deve farle incontrare con le mie, e così faccio, sorridendo teneramente nel vedere come non ci sia niente di malizioso in tutto ciò, come stia proseguendo lungo la rampa senza volermi lasciare.
«Vediamo di non cadere questa volta, che se uno dei due deve salvare l'altro poi però perderemo tutto il cibo» rido, superando la porta in cima alle scale, quella che ci fa ritrovare sul tetto dell'altissimo palazzo, quello dove abbiamo scattato la nostra foto, che come anni fa ci regala la stessa magnifica vista della città. Mi guardo intorno, lasciando a terra lo zaino, e accanto la felpa. È una bellissima giornata, il sole bacia la nostra pelle trasmettendoci tutto il suo calore, quindi apro le braccia come Rose in Titanic, lasciando che il venticello mi si scagli addosso, scompigliandomi i capelli e regalandomi quella scarica di brividi che tanto adoro. Che bella sensazione. E improvvisamente sento le braccia di Jimin circondarmi da dietro, proprio come Jack. La sua testa compare di lato, e il mio cuore perde un battito quando porto lo sguardo su di lui, che mi osserva sorridente e mi tiene stretto, sempre di più. «Se stringerai ancora rischi di farmi male, che stai facendo?»
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Too good for me || VMIN
FanfictionKim Taehyung e Park Jimin sono da sempre migliori amici, anche se il primo con il passare degli anni realizza di essere innamorato profondamente dell'altro. Peccato però che a Jimin la vita nella loro città stia stretta, a tal punto che decide di an...