Come mi è stato dato il diritto di amare

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Terza persona.

«Amici carissimi,» Taemin si alza, trovandosi esattamente al centro, una parte della compagnia alla sua destra e una alla sua sinistra «ho lasciato che Jimin si unisse a noi all'ultimo perché, da quello che mi ha raccontato, non è proprio una buona serata questa, spero non vi dispiaccia» e torna a sedersi, accarezzando la schiena del nominato con affetto.

Quando Taehyung se n'è andato con quel Jungkook proprio davanti ai suoi occhi, Jimin si è sentito il mondo crollargli addosso, ma sapeva di meritarselo e non ha fatto niente perché il ragazzo per cui ha ammesso di provare dei sentimenti tornasse indietro e gli dicesse che non avrebbe più passato la serata con il suo nuovo collega. Subin, però, che ha visto come la sua felicità e convinzione fossero sparite nel giro di pochi minuti, gli ha chiesto di tornare a casa e una volta varcata la porta d'ingresso è corsa nella camera del fratello chiedendogli di parlare con il suo tato preferito e di aiutarla a trovare un modo per tirarlo su, siccome lei non avrebbe potuto fare molto dato che dopo cena i suoi genitori l'avrebbero spedita a letto. Così Taemin ha parlato privatamente con Jimin, che gli ha spiegato come si fosse finalmente convinto per andare da Taehyung a confessargli i suoi sentimenti, ma di come però un nuovo ragazzo dal fisico scolpito gli avesse tolto nel giro di pochissimo qualsiasi possibilità. Inizialmente Taemin non ha voluto starlo a sentire, perché sa quanto Taehyung sia innamorato di Jimin e quindi ha trovato poco probabile che un sentimento tanto forte potesse essere spazzato via da una nuova conoscenza, però poi ha provato a immedesimarsi anche in lui, che da anni ha aspettato che Jimin ricambiasse senza però ottenere nulla, e ha quindi immaginato che — finalmente per lui, a discapito dell'altro — Taehyung si fosse deciso ad andare avanti. Perciò ha abbracciato Jimin, gli ha sussurrato che nulla è perduto e che non bisogna piangersi addosso e che, anzi, necessita di divertirsi, e senza chiedere alcun permesso, dal momento che lui può considerarsi il capo di quella combriccola, lo ha invitato ad unirsi a lui e ai ragazzi per una delle loro solite serate nullafacenti nel salone di casa sua.

«Grazie ragazzi,» interviene Jimin, «non avevo alcuna intenzione di disturbare, ma è stato Taemin a insistere tanto, e...» si volta verso di lui, puntandogli il dito contro, «non dire che non è vero» ridacchia.

«Colpevole, lo ammetto» Taemin alza le mani, «Però ehi,» fa spallucce «qui penso siamo tutti d'accordo nel dire che tu sia un ragazzo super simpatico, quindi non penso che nessuno abbia da ridire riguardo la tua presenza, Jimin» e infine attira il nominato a sé, circondandogli le spalle con il braccio.

Mingi e Sungwoon negano con la testa senza pensarci due volte, e sorridono calorosamente a Jimin. Il primo porta la mano verso di lui, aspettando un contatto, «Assolutamente, non ho alcun problema, a dire la verità io e Jimin non ci becchiamo da tantissimo tempo e mi chiedevo anche come stesse, quindi va tutto alla grande!» e alle sue parole il ragazzo con il cuore spezzato ricambia il sorriso, battendogli il cinque con gioia.

«Anche io sono contento di vederlo,» interviene Sungwoon, con la sua pacatezza solita che lo contraddistingue, e trova lo sguardo di Jimin «la cena di gruppo non era finita nel migliore dei modi e quindi, ecco... insomma, mi fa piacere vederti e sapere che stai bene, diciamo, a parte questa serata che a quanto pare per te è un po' brutta, ma ti troverai bene con noi, puoi stare tranquillo, ti tireremo su il morale.»

In disparte però, perché d'altronde fa ancora parte della compagnia, c'è Kai, che con sguardo cupo osserva i suoi amici conversare con il ragazzo con cui ha avuto dei modi decisamente poco carini. Ricorda tutto di quella sera, così come Jimin che, abbassando la testa, si volta poi dall'altra parte.

Taemin nota tutto, e si schiarisce la voce, «Forse... tra Kai e Jimin ci sono dei dissapori, ma... non possiamo permettere che questa serata vada male per questo!» alza il volume che stava usando, portando una mano in alto «Chi è con me?»

Too good for me || VMINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora