Capitolo 25

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Sono sopravvissuta al quinto giorno "dopo Tom".
Sono stata accettata come assistente di Mia Make-up.
Una make-up artist inglese, si è fatta carriera,partecipando a molti corsi e concorsi a New York, ha truccato molti vip,tra cui attori e cantanti.
L'ho conosciuta ieri, ci siamo incontrate in un piccolo bar di Londra vicino Bond Street.
Appena l'ho vista, mi ha colpita al primo impatto, sono i suoi capelli ricci e rossi accesi, e i suoi occhi penetranti verdi.
<Ciao cara, piacere Mia> mi stinge la mano con un grande sorriso evidenziando le sue fossette.
<Piacere mio! Sono Alessia > le ricambio la stretta di mano.
Ero abbastanza emozionata, mi tremavano le mani mentre le avvicinavo il mio book con le foto dei vari trucchi che ho realizzato, e il mio curriculum.
Con aria incuriosita, se lo sfoglia e guardandolo attentamente, mentre sorseggia il suo caffè portato al tavolo.
<Hai partecipato in qualche set cinematografico qui a Londra ?> mi domanda guardandomi.
< Si uno solo, ma sono durata poco> le sussurro abbassando lo sguardo, guardandomi le cosce, e giocando con le mani l'orlo della mia gonna spiegazzata.
<Quale? E come mai sei durata poco? > mi domanda incuriosita.
Sbatto le palpebre, spalancando gli occhi in cerca di una risposta,"Oddio! Alessia! Mantieni la calma!".
<Allora praticamente ho partecipato a un corso di una scuola di make-up qui a Londra, dove avevi un piccolo lavoretto che ti inserivano in vari set, che potevano essere cinematografici o fotografici, e io ho partecipato..ovvero inserita nel film "The War" e ho truccato..> faccio un respiro profondo e con la voce tremante e rauca continuo la frase,< L'attore Tom Felton>.
Mi guarda, annuendo con la testa:
< Ah capisco, lo conosco bene,è un grande attore>
"Eh chi non lo conosce.." borbotto.
< Ma dimmi come mai non hai proseguito ? >
"Mannaggia ora che rispondo, fatti due cazzi tuoi bella mia"
Cerco di calmarmi,ma la mia mente mi porta al mio ultimo ricordo  che ho di lui, e che ancora mi tormenta, soprattutto le sue lacrime, non voleva che io me ne andassi. Come sarei potuta rimanere? In quella situazione ? Entrambi sapevamo che avevamo pieni di casini, e che avevamo paura.. paura dell'amore? Forse si.
<Ale! Ci sei ?> Mia mi riscuote dai miei pensieri.
<Si..Scusami.. Dicevi ?>
<Come mai non sei rimasta, tra i truccatori del cast> ripete.
"Eh perché mi sono innamorata proprio di Tom Felton disperatamente, del suo fottuto sorriso, dei suoi occhi, e perdutamente di lui."
< Ehh.. ho avuto una serie di problemi personali, che ora ho risolto> mento mordendomi la lingua.
Diciamo che ancora ora uno di quei problemi è sempre Tom.. ma che rimanga tra noi.
                              ****************
Ed eccomi qui.
Ore 8:30 puntuale, davanti alla sede centrale di London School Of Make-up, un grande edificio a tre piani situato nei pressi di Oxford Circus.
Mi specchio tra le vetrate prima di entrare, per sistemarmi i capelli,indosso un completo giacca e gonna azzurro,e un paio di stivali fino al ginocchio bianchi, una borsa a cartella bianca che me la stringo a me dall' ansia.
Ho il cuore in gola non appena spingo la grande porta, per entrare.
Entro nell' immenso atrio,illuminata dalle vetrine che si affacciano sulla strada.
Da dietro alla reception mi accoglie Anne una segretaria,bionda e alta vestita tutta in tiro,con un vestito a tubino blu scuro,che risalta la sua silhouette invidiabile.
<Sei Alessia ? L'assistente di Mia ? >mi domanda.
< Si, sono io > le rispondo sorridendo.
< Bene mi segua> dirigendomi vicino all ascensore.
< Secondo piano, percorra il corridoio il suo ufficio e sulla destra> mormora.
<Questo è il suo cartellino, così chi incontrerà o se andrai in qualche evento leggono chi sei.> mi dice porgendomi una specie di cartellino plastificato con una piccola spilla, da attaccare alla giacca.
Chiamo l'ascensore ed entro.
Quando mentre le porte si stavano per chiudere, un uomo entra correndo,aprendo le porte con le mani ed entrando a sua volta, le porte si chiudono.
Io lo guardo a bocca aperta mentre lui prendeva fiato.
< Ciao! Scusa se ti ho fatto spaventare! Sono un po' in ritardo! Piacere Ryan!> sospira,allungandomi la sua mano umida.
<Alessia piacere> gli sorrido.
Malgrado il suo aspetto trasandato, mi ha dato una buona impressione, una leggera botta di positività.. quello che mi serviva.
Indossa un paio di jeans larghi e chiari con uno strappo sul ginocchio sinistro, una t-shirt nera larga, e da sopra una giacca di pelle,e un paio di Converse nere.
Poggia la sua grande borsa nera per terra e si sistema il suo ciuffo marrone disordinato di capelli, guardandosi allo specchio dell' ascensore, poi scosta lo sguardo verso di me puntandomi con i suoi occhi verdi.
Mentre io mi infilo una ciocca ribelle dietro i capelli, fingendo di non essere intimidita da lui.
Le porte si aprono.
E mi ritrovo in un altro vasto atrio con delle poltroncine bianche di cuoio messe ai lati della stanza,con dei tavolini bassi quadrati.
Mi avvio in un corridoio, mente sento i passi di Ryan dietro di me, ci sono molte porte chiuse e una aperta sulla destra, quando vedo sbucare Mia.
< Ma sei l'assistente di Mia ? > mi domanda Ryan con un sorrisetto.
< Buongiorno ragazzi, vedo che già vi conoscete!> si avvicina Mia a noi, ha un aspetto magnifico, indossa un paio di pantaloni a palazzo beige e una maglia bianca che risalta le sue forme, e il suo seno, prosperoso, e un paio di décolleté bianche.
< Si ci siamo presentati prima alla reception> rispondo.
Ryan mi interrompe con una risata:
< Veramente eravamo nell'ascensore, però dettagli..>
Io lo fulmino con lo sguardo, mentre Mia ridacchia tra se e se:
< Bene già che vedo una buona complicità tra di voi, ti dico mia cara Alessia, che Ryan è il mio fotografo personale, e lavorerete sempre insieme!>
"Wow, Benissimo".

>Io lo fulmino con lo sguardo, mentre Mia ridacchia tra se e se: < Bene già che vedo una buona complicità tra di voi, ti dico mia cara Alessia, che Ryan è il mio fotografo personale, e lavorerete sempre insieme!> "Wow, Benissimo"

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