Capitolo 40

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Venticinque minuti dopo.
Non faccio altro che pensare alle parole di Ryan.
Ho paura di perdere ancora una volta Tom.
Ho paura della follia di Ryan..su cosa è capace di fare.
Arriva Tom in ufficio,vestito elegante con un completo nero, sembrava come se fosse uscito da una rivista di Vogue.
Con un passo accelerato e preoccupato,mi avvolge tra le sue braccia:
<Ora ci sono io amore,non avere paura>.
Poi mi afferra la testa tra le mani,e mi guarda con i suoi occhi azzurri sgranati,terrorizzati,dentro i miei.
Mi abbandono ancora una volta nel suo abbraccio,sono senza parole,ho solo tanta paura,lo stringo sempre più forte.
"Le braccia di Tom,sono il mio posto sicuro".
<Ale,ti ha toccata? Ti ha fatto del male?> i muscoli di Tom s'intendono, mentre la rabbia si impadronisce di lui.È furioso.
<Dovevi chiamarmi subito, no farmi chiamare dalla tua titolare,ora dov'è quello stronzo ? >
<L'ho licenziato,stia tranquillo signor Felton non metterà più piede qui>. Si intromette Mia.
Fremendo dalla rabbia,Tom si passa una mano tra i suoi capelli,e mi guarda facendo un respiro profondo.
<Bene! Se non le dispiace vorrei portare Alessia a casa,così si tranquillizza un po' >mormora Tom a Mia.
<Si certo,ci mancherebbe> ci sorride Mia, per poi stringendomi tra le sue braccia.
<Riprenditi Ale, non venire domani a lavoro ti lascio un giorno libero > mi sussurra.
Subito dopo Tom mi prende per mano,e ci dirigiamo verso l'uscita.
Mi dirigo verso la macchina di Tom , apro la portiera del passeggero ed entro.
                             ****************
Mentre ci dirigiamo verso casa,Tom mi guarda con uno sguardo serioso,e non appena cerco di incrociarlo,torna a fissare la strada davanti a lui,capisco che è ancora arrabbiato.
Incrocio le braccia e guardo fuori dal finestrino:
<Tom perché sei arrabbiato con me ?> sussurro.
<Lo sai perché, non li dovevi dare tutta quella confidenza, non sai chi ti trovi davanti, se ti fosse capitato qualcosa oggi ?, sarebbe un uomo morto a costo di rovinarmi la carriera> borbotta mentre parcheggia l'auto.
Scendiamo dalla macchina e mi avvicino a lui:
< lo so, ma quando ho conosciuto Ryan, tu non c'eri, continuavi a ferirmi, e ferirmi ogni giorno, lui era l'unico che mi poteva capire, ed era gentile con me > alzo la voce guardandolo negli occhi.
<Cristo Ale> scuote la testa.
<La nostra storia non c'entra nulla con Ryan, ho fatto degli sbagli con te,ma ora sono qui>.
Le sue mani mi tirano indietro i capelli, mentre mi fa sollevare il viso,le sua bocca è sulla mia, per un bacio appassionato e disperato.
Assaporo io suo sollievo,il suo desiderio,e la sua rabbia residua,mentre la sua lingua prende il possesso della mia bocca.
Si ferma e mi guarda,trascinandomi dentro casa.
Mi sbatte contro la parete vicino la cucina,lasciandomi senza fiato,devo aggrapparmi a lui per avere sostegno, fisso il suo bellissimo volto pieno di determinazione e senza traccia di buonumore.
Mi abbassa i pantaloni insieme alle mie mutandine, successivamente si sbottona il suo pantalone e si abbassa i boxer,e mi aggrappo con le gambe ai suoi fianchi, spingendosi con forza dentro di me, violentemente.
Spinge ancora, e ancora, da farmi male, sentendo il suo fiato sul collo, le sue mani che mi reggono i polsi, la sua forza contro il mio corpo,raggiungendo subito l'orgasmo.
Lo guardo nei suoi occhi intensi mentre si stacca da me:
<Tom guardami, dai continuiamo>
<No, voglio che capisca che non ti lascio più, sono troppo arrabbiato>
Ad un tratto, mi stringe ancora più forte, scoppiando in lacrime:
<Ho paura di perderti, ho bisogno di te> mi sussurra
Gli accarezzo la nuca, stringendomi ancora di più a lui,mi sento al sicuro, adorata e amata,tutto in una sola volta.
Amo quest'uomo,amo il suo profumo,la sua forza e il suo modo di amare.
<Non litighiamo Tom> sussurro e lo bacio sul collo.
Mi lascia andare:
<Stasera ho una cena di lavoro con due registri,per il prossimo film,Willow l'ho lasciato da mia madre >
<Vabene,io rimango a casa ti aspetto>.
                               *************
Ore 20:30
Vago svogliatamente per tutta la casa,Tom è già andato alla cena di lavoro.
Quando ad un tratto mi squilla il telefono, è Lim.
<Ale! Come stai ?> mi strilla all'orecchio.
<Lim! Tutto bene e tu ?>
<Stasera ti va di uscire?>mi domanda.
Visto che non ho nulla da fare, mi faccio un drink senza dire niente a Tom, così non si spaventa, e torno a casa prima di lui.
<Ok! Ci sono>
<Perfetto tra mezz'ora a Piccadilly Circus >
Mi faccio una doccia veloce, e mi infilo un vestito abbastanza corto a tubino rosso, ma è il primo che ho a casa di Tom e non ho tempo di cambiarmi a casa mia, e un paio di décolleté nere.
Mi trucco mettendomi un mascara sugli occhi e un rossetto rosso.
Mezz'ora dopo.
Ci buttiamo a capofitto nel giro di locali notturni, come se fosse la mia ultima occasione di uscire.
Balliamo come delle matte, da non sentirmi più i piedi,ma nonostante il dolore ai piedi,sono riuscita a tenere duro,sarà stata l'adrenalina o l'alcol.
Usciamo barcollando da un club tecno-pop, quando un ragazzo che promuoveva un locale si avvicina a noi avvicinandoci un volantino.
<Mostrate il biglietto all entrata ed eviterete la coda> ci suggerisce.
Lim mi prende sottobraccio e mi tira via:
< Andiamo! >
Ma qualcuno o qualcosa ci inseguiva questa sera, qualcosa di molto cattivo, non sapevo che serata da incubo mi stesse aspettando.

Your Ocean Eyes //Tom Felton//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora