Capitolo 45

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<Ryan!> Non riesco a parlare, soffocata dalla paura.
Come ha fatto a ritrovarmi? Cosa vuole da me ?.
I battiti del mio cuore iniziano ad essere sempre più veloci, la paura di poterlo rivedere mi fa rabbrividire.
<Sei viva ! Ancora per oggi !>dice con voce scherzosa.
Riesco a immaginare il suo sorrisetto, davanti a me.
<Che cosa vuoi ?, Lasciami in pace ti prego!> balbetto,facendomi prendere dal panico.
<Ovviamente ti stai chiedendo perché ti ho chiamata..e non ti permettere di riattaccare, perché ho qui il tuo amato Tom con me >.
<Che cazzo dici ? Come è possibile?> sussurro cercando di controllare la paura, e trattenere le lacrime.
< Stammi a sentire, puttana, bastarda, mi hai rovinato la vita, mi hai tolto tutto e io non posso stare senza di te! Se non ti avrò io non ti avrà nessuno > il disprezzo e la rabbia di Ryan mi stravolgono.
<Che cosa vuoi?>
< Te! Vieni qua dal tuo Tom e guardalo morire >.
<Che cazzo dici ? Non lo toccare> alzo la voce tremante.
<Fuori ce un Suv entra e stai zitta, non dire niente a nessuno e non chiamare a nessuno, altrimenti il tuo Tom è morto... Hai sentito ?> grida.
<Si> respiro a fatica.
<SBRIGATI> urla.
<Ryan ti prego fammi parlare con lui> supplico.
Cade la linea.
Fisso il telefono.
Ho le labbra secche, per la paura.
"È tutto un sogno, non ci credo che ha preso Tom! Tom.. Tom.. Willow.. non l'ha nominata.. vuol dire che sta bene e non stanno con lui!"
Non voglio rischiare di rovinarli la sua carriera, gli ho già causato troppi danni.
Provo a farli uno squillo..
Il suo telefono squilla..
<Ale! Tutto bene > mi risponde."Cazzo sta bene!>
<Tom, sono in pericolo..qui.. ce..>.
Entra di colpo, un uomo con il cappuccio nero, Noah il fratello di Ryan.
Con un calcio apre la porta da prendermi a tutta forza e tirarmi fuori casa.
Riesco a inserire il telefono nella tasca della mia felpa senza farli capire niente.
Due minuti dopo sono dentro in un grosso Suv,con vetri oscurati.
Mi sbatte a tutta forza dietro, e mi chiude la portiera, prima che io riesca ad alzarmi per reagire.
**************
<Hai un telefono? Dimmelo ora prima che sia troppo tardi > mi lancia una rapida occhiata nello specchietto con uno sguardo da gelarmi il sangue.
<No.. > mento mentre sono in chiamata ancora aperta con Tom con il telefono in tasca.
<Dove stiamo andando ?> chiedo.
<Stai zitta! Cazzo! > ringhia.
Noah, si allontana tra le vie di Londra, raggiungendo la periferia, su strade strette e desolate.
L'auto svolta a sinistra, prendendo una stradina deserta verso un parco giochi abbandonato.
Ryan, si ferma in mezzo a un edificio abbandonato lì vicino.
Si gira verso di me < Ora ci divertiremo !> ridacchia.
Inizio a pregare, pregare che il bambino non si faccia nulla, cercherò qualsiasi modo per difenderlo.
Scende dall' auto aprendomi la portiera con violenza :
<Scendi > mi ordina,
Mentre scendo a fatica, le gambe mi tremano così tanto che mi chiedo se riuscirò a non svenire e mantenere la calma.
<Guarda guarda, la mia amante > Ryan esce da un angolo nascosto da un muro.
Ha il capelli completamente umidi di birra, indossa vestiti sportivi molto sporchi di sangue e terra.
<Allora che vuoi da me ?> balbetto, con la bocca secca.
< Calma una cosa alla volta > sussurra fermandosi davanti a me.
Noah cerca di tenermi ferma, prima che io scappi via.
<il suo cellulare> chiede Ryan a Noah.
< Le è caduto mentre entravo a casa sua >
<Bene > sorride Ryan.
************
Ad un tratto Ryan prende in mano una pistola, giocandoci con le mani, piccola e argentata.
La guardo con gli occhi mentre fa finta.
<Che cosa vuoi fare ? Mi vuoi ammazzare ? So già il tuo gioco non hai Tom con te > sussurro affrontandolo.
< Ora ti faccio vedere io > ridacchia.
Prima di puntarmi la pistola, una scia di sirene di polizia, si sentono in lontananza, e Tom sbuca dietro le nostre spalle.
<Lasciala in pace Ryan ! È finita per te, la tua vita la passerai in galera> mormora Tom, in un modo serioso e mettendosi davanti a me, aprendo le braccia per proteggermi.
< Vuoi morire?> sussurra Ryan puntandoci la pistola.
Prima che spara, riesco a spingere Tom, spostandomi davanti a lui e facendoli da scudo.
Preme il grilletto, e il proiettile mi colpisce proprio vicino alla pancia, lasciandomi cadere per terra.
Mi si offusca la vista è tutto nero.
Ancora di nuovo tutto nero.
Le urla di Tom,
un secondo sparo si sentono in lontananza.
Ora è tutto finito.
Sarò in pace finalmente.

Your Ocean Eyes //Tom Felton//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora