𝗦𝗮𝗰𝗸𝘆 "𝗽𝘁.𝟭" (𝟭)

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"Da quando son bimbo sto in mezzo ai guai, ho sempre lottato, mollato mai."

È un venerdì sera come tutti gli altri, e nella stanza c'è un forte odore di erba e sudore nauseante, tipico delle serate del mio patrigno e dei suoi soci.

Salgo le scale velocemente sotto lo sguardo dei presenti, con l'intento di uscire di nascosto il prima possibile.
Riuscita a salire, il tempo di infilarmi i vestiti mi fiondo finalmente fuori da quella casa.

Non appena apro la porta del retro mi becco davanti Sami, uno dei ragazzi fidati di mio "padre". Ci ho parlato poche volte in tutta la mia vita, non mi aveva mai dato una bella impressione, forse per i suoi modi di fare intimidatori e i suoi giri loschi, anche se io solo con il cognome che porto non sono meglio di lui agli occhi degli altri.

-Sami?- chiedo dopo aver perso un battito dallo spavento.

-Dove te ne vai a quest'ora?-

-Ho finito le sigarette.- mento.

-Dubito ci sia un tabaccaio aperto alle 2 del mattino in zona, non ci vuole una laurea per capire che stai uscendo, queste cose le ho fatte prima di te.- dice con fare furbo.

-Dai, sto uscendo pure io, ti do un passaggio.- continua tranquillo.

Sinceramente non so se fidarmi, ma si muore di freddo, e non ho intenzione di prendere la moto e fare rumore a quest'ora.
Saliti in macchina, il ragazzo spezza subito il silenzio.

-Guarda che tuo padre mi ha detto di tenerti d'occhio già da un po'. È l'ora che inizi a fare qualche lavoretto, andrà tutto in mano a te compiuti i 18 anni.
Da domani dobbiamo iniziare, almeno le basi.-

Solo ad udire la frase "18 anni" mi sale la nausea dalla paura.

-Due cose: uno, quello non è mio padre. Due, ho intenzione di scappare in qualche modo prima dei 18 anni, trovarmi un lavoro pulito e non finire come quegli uomini drogati nel mio salotto, senza offesa.
Ah, un'ultima cosa, in che senso mi tieni d'occhio da un po'? È legale?- ribatto con un filo di ironia.

-Stai tranquilla, non sono una specie di stalker.- risponde mostrando un sorrisino per la prima volta.

Per il tragitto restante scherziamo e parliamo un po' di noi, della sua passione per la musica. È vera la frase che non si giudica un libro dalla copertina, è un ragazzo normale della mia età in un giro forse più grande di lui.
Prima di salutarci Sami mi ferma.

-Perché non abbiamo mai parlato prima io e te?-

-Forse perché il mio patrigno ammazzerebbe prima me e poi te subito dopo?- rispondo tra un misto di ironia e verità.

-Comunque sia ne avremo di tempo per stare insieme, sarò il tuo peggior incubo, domani alle 9 a casa tua.-

Chi lo avrebbe mai detto che una volta scesa da quella macchina cambierà tutto?
In meglio o in peggio?
Arriva sempre un momento in cui non c'è altro da fare che rischiare per crearti un futuro tutto tuo, con quali rischi però?

Continua...

One shot ; 𝘁-𝗿𝗮𝗽𝗽𝗲𝗿Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora