𝗦𝗶𝗺𝗯𝗮 𝗟𝗮 𝗥𝘂𝗲 (𝟮)

2.4K 90 15
                                    


"Che ne sai quando non avevo un euro, quando avevo solo guai."

Guardo l'orario dal telefono e sono le 23:00, la serata è ancora lunga, per mia sfortuna.

Sbircio con la coda dell'occhio la mia amica amoreggiare con il suo ragazzo Zaccaria e sorrido, almeno lei si sta divertendo.

Devo dire che la mia prima serata in discoteca è peggio di ciò che pensavo.
Pur avendo ancora 17 anni, grazie alle conoscenze del ragazzo della mia amica, mi hanno fatto entrare senza problemi in questo locale intimo e forse un po' troppo chic, per i miei gusti.

Ignoro le occhiate perverse dei ragazzi e mi dirigo al bancone a bere per far scorrere più velocemente il tempo.

Ad un certo punto l'ambiente tranquillo viene interrotto da un gruppo di ragazzi. Sembrano essere in cinque. Ecco che la pace è finita.
Mi rigiro verso il bancone ed inizio a chiacchierare con il barman che scopro essere del mio stesso paese, ignorando la confusione causata dai nuovi arrivati.

Dal nulla, mentre sorseggio il mio Martini, vengo presa dalle spalle, girata e senza avere il tempo di realizzare, delle labbra si appoggiano sulle mie.
Spalanco gli occhi e ho davanti un ragazzo sulla ventina con dei baffetti neri, è uno dei cinque ragazzi entrati prima.
Lo guardo bene ed ha una faccia familiare.

Presa dalla rabbia gli verso il contenuto del bicchiere addosso, scendo dallo sgabello e gli tiro un calcio dove non batte il sole.
Il ragazzo si piega su se stesso e si fa sfuggire qualche imprecazione dalla bocca.

-E tu chi cazzo sei?- gli urlo furiosa.

La mia amica e il suo ragazzo si avvicinano non capendo.
Il ragazzo invece è uscito subito fuori aiutato dai suoi amici.

Zaccaria mi prende per un braccio e mi porta fuori costringendomi a chiedere scusa, con il cavolo.
Apriamo la porta dell'uscita e Zaccaria rimane di stucco trattenendo le risate.

-Mohamed, sei davvero tu? Non ci credo.- scoppia definitivamente a ridere ricevendo un'occhiataccia dal famoso Mohamed, ecco dove lo avevo già visto, sono amici.

Il ragazzo, ancora dolorante alza finalmente lo sguardo verso di me e si avvicina.
Per la prima volta inizio a sentirmi a disagio. La differenza di altezza mi mette ancora più in soggezione.

-Hai le palle mami, scusami, era solo una scommessa. Io sono Mohamed piacere.- si gira verso i suoi amici ed annuiscono come per dare conferma alle sue parole.

Annuisco, distolgo lo sguardo e mi avvicino alla mia amica.

-Zaccaria, che ne pensi di andare a fare un giro lontani da questo posto?-uno dei ragazzi prende parola e Zaccaria, senza nemmeno consultarci dice di "si", come sempre.

Andiamo verso un bar e sbuffo per la troppa strada, menomale che odio mettere i tacchi.

-La bambina è stanca?- Mohamed spunta da dietro facendomi spaventare e reprimo la voglia di tirargli un altro calcio, per stasera può bastare.

-Pensa ai tuoi gioielli Momet.- sbaglio a dire il suo nome apposta, solo per dargli fastidio e vedo con la coda dell'occhio che fa un sorrisetto.

Finalmente arriviamo, ci sediamo ed ordiniamo da bere.

Mi ero sbagliata a giudicare questi ragazzi, sono uno più simpatico dell'altro, solo un po' casinisti.

Per tutta la sera Mohamed mi continua a dare fastidio provocandomi, penso proprio che gli piaccia soffrire.
Ogni tanto mi lascio sfuggire una risata alle sue battute, sto cercando di trattenermi per non dargli soddisfazioni, mi sembra un tipo che ottiene sempre quello che vuole.

Tra una risata e qualche bottiglia di birra si fanno le quattro di mattina, è ora di tornare a casa.
Mohamed insiste per pagarmi da bere e usciamo dal locale.

Ci salutiamo tutti e succede qualcosa di inaspettato.
Mohamed mi tira con se dietro un angolo e mi bacia di nuovo, ma stavolta non gli do nessun calcio e non lo fermo, anzi.
Dopo pochi secondi mi stacco senza fiato.

-Stavolta niente calci, eh.- sorride beffardo e mi fa un occhiolino.

-Non ti montare la testa Mohamed, la prossima volta che succede di nuovo te ne do due.- gli faccio anch'io un occhiolino e mi avvio verso la macchina della mia amica.

-Non ci credi nemmeno tu mami.- mi urla da lontano ricevendosi un terzo dito.
Questo ragazzo mi darà del filo da torcere.

Chi lo avrebbe mai detto che da una scommessa sarebbe nato qualcosa più grande di noi?

One shot ; 𝘁-𝗿𝗮𝗽𝗽𝗲𝗿Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora