𝗖𝗮𝗽𝗼 𝗣𝗹𝗮𝘇𝗮 (𝟭)

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"Faccio un passo, tu vai indietro."

Ricordo il giorno e l'ora in cui il mio sguardo si posò per la prima volta sul ragazzo che doveva diventare il motivo della mia più grande felicità e della mia più totale disperazione.
Ero alle superiori di Salerno.
Ho impresso ogni particolare: i banchi rovinati, l'aula piccola, l'odore di fumo nei bagni.
Scarabocchiavo mezza addormentata quando si udì un colpo alla porta.
Lo fissammo. Era pieno di sicurezza. Era diverso. Come se non gli interessasse di niente e di nessuno.
Scoprì un posto dietro di me.
Il preside tornato alla cattedra, gli si rivolse dicendo:

-Vorrebbe dirmi il suo nome e cognome?-

Il ragazzo si alzò.

-Luca D'Orso.-

Seguivo affascinata ogni suo gesto.
Nella mia vita nessuno aveva mai risposto all'idea che avevo dell'amicizia. Con lui fu diverso.
Tornando a casa davanti a me c'era Luca, avevo paura di oltrepassarlo ma lui si voltò e mi sorrise.

-Ciao Sara.-

Ricordo solo che per 20 minuti di strada ci siamo aperti come non mai.
Le mie paure erano prive di fondamenta.
Ogni mattina facevamo la strada insieme e il sabato lo passava a casa mia.
Passarono i mesi e niente venne a turbare il nostro rapporto.
Fu il mio primo bacio. Provammo a stare insieme ma non funzionò per paura di rovinare tutto. Mi mise nei suoi primi video musicali, perché come diceva lui, c'è sempre bisogno di una bella donna.
Poi accadde qualcosa che ebbe forti ripercussioni su di me: una ragazza.
Il tempo passò con una rapidità assurda e più passava più ci allontanavamo.
Finì la scuola, ognuno si fece la propria vita.
Io lavoro da 2 anni in un locale italiano a Tenerife come barman e lui sta realizzando il suo sogno più grande.
Mentre continuavo a servire cocktail a ragazzi esaltati, verso la mezzanotte la mia attenzione venne attirata dal mio collega.

-Buonasera, stasera abbiamo un'ospite direttamente dall'Italia. Facciamo un'applauso a Capo Plaza.-

Un urlo generale sovrastò la musica e mi cadde un bicchiere a terra.
Lo fisso, è cambiato tantissimo. Non è più un ragazzo ma un uomo.
Più cantava più rimanevo incantata dalla sua voce. Si ricorderà di me?
Finita la scuola ci siamo separati definitivamente, io cambiai numero e per un periodo città.
Senza rendermene conto l'evento finì e lo persi di vista.
La discoteca si stava svuotando sempre di più, quando una voce mi fa sussultare.

-Cosa mi dai da bere bambolina?-

Alzo lo sguardo e ci blocchiamo a fissarci per non so quanto tempo.

-Assomigli tanto a una mia vecchia amica.- sussurra così piano da non sentirlo.

-E se lo fossi?-

-Impossibile, è scappata anni fa.-

-Luca, sono Sara.- sente il mio nome e rimane incredulo.

-Sara, che fine hai fatto? Quanto sei cresciuta?-

-Non ce la facevo più a stare a Salerno, lo sai.
Come stai? Con la tua ragazza?- gli chiedo titubante.

-L'ho lasciata. Non avevo la coscienza a posto per amarla, ora abito a Milano.-

Quasi non ci credo. Un'amicizia rovinata per una ragazza che ora non si sa dov'è?

-Ma come. Eravate così affiatati.- gli dico con forse troppa arroganza.

-Avevo in testa la mia migliore amica e mi sono accordo con il tempo che di amicizia c'era poco. Non c'è bisogno che io ti dica il nome.- dice cercando di prendermi la mano.

Per poco non scoppio a ridere.

-Devo finire di lavorare Luca, non ho tempo per le scuse, ci dovevi pensare prima.-

-Per favore. Resto qua ancora due giorni.
Ne possiamo parlare. Non andartene di nuovo.-

-Avrei voluto essere la tua lei prima. L'attesa mi ha fatto passare la voglia.- non era vero. Eccome se avevo voglia di tornare come ai vecchi tempi.

-Guarda che non è stata solo colpa mia. Io non ti cercavo, tu non mi cercavi.- mi dice nervoso.

-Non mi sembrava il caso di cercarti ora che hai fatto successo.
Se il nostro rapporto era così forte non si sarebbe distrutto. Specialmente per una ragazza.-

-Ora sono qua mi vedi? Non ti mollo più. Prova a venire a Milano da me per un periodo e ricominciamo. Come la prima volta che ci siamo visti, ti ricordi?- chiede con un sorrisetto.

-Certo che me lo ricordo. Hai reso la mia vita più colorata.- mi sciolgo senza controllo.

-Non ti dico di decidere ora. Solo promettimi di pensarci. Ti lascio il mio numero e non ti rompo più.
Mi ha fatto piacere rivederti, sei sempre bellissima.- fa per andarsene ma lo blocco.

-Mancano 10 minuti e stacco. Mi aspetti?-

Gli si illuminano gli occhi.

-Certo, ti accompagno a casa.-

Il tempo di cambiarmi usciamo dal locale avvicinandoci alla sua bellissima macchina come una coppia ancora alle prime armi.
Il tragitto si svolge in assoluto silenzio con la radio in sottofondo.

-Hai ascoltato il mio nuovo album?- mi chiede girando la testa.

-Mi da fastidio ammetterlo ma si, l'ho ascoltato ovviamente.- rispondo ridendo.

-Sempre orgogliosa tu, vero?-

-Ha parlato.-

Dopo avergli dato la varie indicazioni arriviamo e lo faccio salire per mostrargli la casa.

-Dove dormi stasera?- gli domando.

-Dormo in hotel con gli altri, quello qui vicino.-

-Puoi restare qui. Apro il divano.- gli dico con non so quale coraggio.

-Sicura, non sarebbe un po' strano?-

-In effetti si, ma non dobbiamo ricominciare?- dico stavolta io.

-Allora ti sei convinta. Dobbiamo dirci così tante cose.- si avvicina e mi abbraccia. -Ho voglia di baciarti ma voglio fare tutto con calma, quindi, piacere Luca.- non gli faccio allungare la mano che gli lascio un bacio a stampo.

-Un modo diverso per ricominciare non trovi?- continua ridendo.

-Forse, ma noi siamo sempre stati diversi, non credi?-

Non puoi tornare indietro e cambiare l'inizio, ma puoi iniziare da dove sei e cambiare il finale.

One shot ; 𝘁-𝗿𝗮𝗽𝗽𝗲𝗿Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora