𝗞𝗲𝘁𝗮

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"Io con te, tu con me, risolvo ogni casino."

-Wow.-
Entro nella stanza dell'albergo e le uniche parole che mi escono dalla bocca sono di stupore.

Mi guardo intorno facendo un giro su me stessa per osservare meglio.

Il letto matrimoniale rotondo occupa la maggior parte dello spazio.
Le pareti sono color crema e il piccolo frigo al lato della camera cattura subito l'attenzione di Aziz.
Lo apre, prende una bottiglia di champagne e mi guarda ammiccando un sorrisetto. Quella servirà dopo.

Apro la finestra e nel piccolo terrazzo vedo un tavolino con due sedie di ferro.
Ma la cosa più bella è la vista, la Tour Eiffel illumina tutta la strada dandole un aspetto più bello.

-Andiamo a vedere il bagno.- prendo il ragazzo per un braccio e lo trascino letteralmente.

Apro la porta e rimango nuovamente a bocca aperta. C'è una vasca idromassaggio grandissima.
Guardo Aziz e senza aver bisogno di parole apro l'acqua iniziando a riempirla.

-Chi lo avrebbe mai detto? Sono in un hotel di lusso con la mia ragazza, senza problemi.- si avvicina e mi lascia un dolce bacio sulla tempia.

-Hai portato da fumare?- gli chiedo cercando con lo sguardo il rilevatore di fumo nella stanza, lo adocchio e cerco di coprirlo.

Il ragazzo ridacchia -E me lo chiedi anche?-

Gli faccio un occhiolino e mi dirigo in bagno rimanendo in intimo, per poi buttarmi nella vasca idromassaggio staccando la testa dai mille pensieri.

Aziz si avvicina e fa lo stesso accendendo lo spinello, il vizio del fumo non se lo toglierà mai.

Da quando lo conosco, circa 5 anni, non fa altro che fumare.
All'inizio mi dava davvero fastidio, con il tempo ho iniziato ad accettarlo ed ora ho iniziato pure io.
Cosa dovevo aspettarmi?

Se penso a quello che abbiamo vissuto, stento a credere che siamo qui a Parigi oggi.
Avevo 15 anni quando lo conobbi, era l'estate del 2017 e il mio amico me lo presentò. Dire che mi stava antipatico è poco.
Con quella faccia da sfacciato ha subito fatto uscire la parte peggiore di me.

Litigavamo di continuo, ci provocavamo fino allo sfinimento per poi ridere e dimenticarci tutto.

Poi venne arrestato, la prima delle tante volte a seguire.
Ci perdemmo di vista, io ritornai alla solita vita monotona a Milano, e lui a scontare la sua pena da qualche parte.

Io mi fidanzai con un ragazzo della zona, non un ragazzo qualunque.
Si chiamava Fabio, ho perso il conto di tutte le volte che mi ha picchiata.
Si approfittava di me, della mia ingenuità tipica di una ragazzina di 15 anni che avrebbe fatto di tutto per il ragazzo che "ama".

Una sera uscimmo per bere qualcosa in un bar della zona, ad un certo punto sentimmo degli applausi e delle urla di gioia. Aziz era tornato.

Era diverso, sia esteticamente sia dentro. Si notava dagli occhi, quegli occhi che mi hanno sempre trasmesso emozioni e parole.

Quando mi notò la sua espressione passò da felice a nervosa in un attimo.
Avevo un occhio nero e la mano di Fabio era appoggiata sulla mia gamba.
Gli bastò quello per capire la situazione.

One shot ; 𝘁-𝗿𝗮𝗽𝗽𝗲𝗿Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora