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Il giorno seguente,dopo scuola,raggiunsi casa mia e dopo aver pranzato sistemai la mia camera rendendola perlomeno decente.
Ieri sera avevo dato l'indirizzo di casa mia a Lauren e lei mi aveva detto che sarebbe venuta verso le 15,quindi ora mi ritrovavo ad aspettarla in casa da sola,dato che i miei erano a lavoro.
I miei erano felici che aiutassi una mia compagna di scuola con lo studio perché così magari saremmo potute diventare amiche,ma loro non conoscono Lauren e pensandoci nessuno la conosce per quel che è.
Oggi è stata una giornata tranquilla a scuola,Austin mi aveva lanciato degli sguardi ma non si era avvicinato e non mi aveva parlato per fortuna,tutti mi avevano lasciata stare,pian piano sto passando inosservata e questo mi andava più che bene.
Suonò il campanello e il cuore iniziò a battere forte,sia per lo spavento e sia per Lauren.
<ciao>la salutai appena aprii la porta
<hey>disse con un lieve sorriso
La feci entrare,portava lo zaino su una spalla e si stava guardando attorno
<andiamo su>dissi facendo strada verso camera mia,anche se avevamo l'intera casa per noi era meglio stare là,più comodo per me.
Appena arrivammo appoggiò lo zaino a terra e guardò uno dei miei poster che avevo messo sulla parete
<anche a me piacciono i 1975>disse
<non me l'aspettavo>dissi sincera
Non mi aspettavo che una ragazza come lei li ascoltasse,anzi,non mi aspettavo di trovare qualcuno che li ascoltasse.
Presi i fogli dove avevo scritto le spiegazioni e degli esercizi dalla mia scrivania e quando mi girai,Lauren si era seduta sul letto con le gambe leggermente aperte e mi guardava,devo ammettere che sentii una strana sensazione in quel momento.
<allora..Ho preparato degli esercizi da farti fare ma prima spiegherò un po'>dissi sedendomi nel letto pure io
<innanzitutto,un'equazione di secondo grado ad un'incognita x è un'equazione algebrica in cui il grado massimo con cui compare l'incognita è 2, ed è sempre riconducibile alla forma>dissi cercando di scandire bene le parole
Dalla sua espressione vedevo che non aveva capito,perciò glielo rispiegai una seconda volta in modo più semplice,poi le feci fare tre esercizi abbastanza semplici a riguardo. Non chiedeva spiegazioni e cercava di farlo per conto suo,vedevo che cancellava parecchie volte ma non mi intromisi per vedere come stava andando,ci sarebbe arrivata da sola.
<credo di aver fatto>disse passandomi il quaderno
<sono giusti>dissi dopo un po'
<bene,facciamo la seconda parte e abbiamo finito>continuai
<solo?>chiese sorpresa
<beh sì,facciamo tre volte a settimana quindi divido le cose e così rubo meno tempo>spiegai
<pensavo sarebbe stato più stancante,vabbè meglio così>
<bene..ora facciamo le disequazioni di secondo grado,sai cosa sono?>
<si e no>
<una disequazione di secondo grado è una disuguaglianza in cui il grado massimo dell'incognita x è due>spiegai,non era difficile da capire secondo me
<...poi le disequazioni di secondo grado sono chiamate così perché sono equazioni semplici che però al dominatore o al numeratore o a entrambi presentano la variabile X al quadrato>continuai
<beh semplici non sono>disse solo
Passai una buona mezz'ora a spiegarle come funzionavano,ormai la vedevo deconcentrata e annoiata,beh anche io sarei stata così al posto suo.
Le diedi altri tre esercizi da fare che oltretutto li aveva fatti troppo velocemente e due li aveva pure sbagliati,sembrava che non vedesse l'ora di andarsene e alla fine pure io non vedevo l'ora che se ne andasse
<senti per oggi abbiamo finito dato che stai sbagliando tutto e sei deconcentrata>
<sei tu che non spieghi le cose bene>si lamentò
<se non ti entra un cazzo in quella testa che ti ritrovi non è colpa mia>dissi infastidita
<a te entrano i cazzi invece eh?>disse con una leggera risatina fastidiosa,dire che mi ferì quella frase è dire poco
<ma perché fai così? Io ti dico che continuiamo la prossima volta perché sei deconcentrata e dai la colpa a me e mi offendi pure,che problemi hai?>
<non capisco quando spieghi e mi fai innervosire,tutto qui>
<e c'è bisogno di offendermi per questo?>
<quello era solo un dato di fatto>disse come se niente fosse,ma si rende conto delle cazzate che spara?
<porca troia perché tutti vi mettete a sparare cazzate?>urlai quasi
<Austin ha sempre raccontato cose..sporche su di te,pure quando stavate insieme e non ci credo chissà quanto ma non si sa mai,poi se non volevi le conseguenze non avresti dovuto mandargli quella foto>disse con molta tranquillità,quasi mi veniva da piangere
<quindi tutte quelle cazzate che ha sparato sono vere secondo te? Come se non bastasse dovrebbe essere colpa mia ora? È colpa mia se ho mandato una foto intima al mio ormai ex ragazzo e lui l'ha fatta girare al suo gruppo?>cercai di farla ragionare
<..no,non è colpa tua ma almeno io mi aspettavo che una ragazza intelligente come te non si fidasse così tanto di ragazzi come lui>
<indovina un po'? Pure io sono umana,pure io posso sbagliare e solo per questa cazzata che ho fatto ora mi considerano tutti una puttana anche se non ho mai fatto nulla>dissi,probabilmente in quel momento sembravo una pazza da quanto gesticolavo e dalla mia risatina isterica che nascondeva una forte voglia di piangere
<sei ancora vergine?>chiese ridendo come se fosse quella la cosa importante da domandare
<si,problemi?>
<no,tranquilla>
Presi un respiro profondo per calmarmi un po',odiavo quando dalla rabbia mi veniva voglia di piangere
<senti...mi dispiace per ieri,quando sei venuta al tavolo e quei due idioti ti hanno presa in giro e io non ho detto nulla,mi dispiace anche per quella cosa che ti ho detto prima,sono nervosa ma non me la devo prendere con te>disse
Non mi aspettavo che mi chiedesse scusa e faceva uno strano effetto,Lauren mi aveva praticamente chiesto scusa e non aveva un tono strafottente o menefreghista,i suoi occhi erano puntati sui miei mentre me lo diceva e la sua voce era leggermente roca e calma
<perché sei nervosa?>riuscii solo a dire incantata da quegli occhi,dopo quella domanda sul suo viso apparve una strana espressione,non saprei interpretarla
<per una piccola discussione,niente di che>rispose solo
<prima che me ne vada,ti posso chiedere una cosa?>continuò dopo
<dimmi>
<l'altro giorno ti sei spaventata quando ti stavo per fare la coda,perché?>chiese e tra tutte le cose non mi aspettavo che chiedesse proprio questo
<quando..quando io e Austin stavamo ancora insieme lui voleva approfondire sempre le cose e..ogni tanto mi prendeva dai capelli e cercava di spingermi giù>risposi a testa bassa,mi vergognavo parecchio a dire quelle cose
<scusa>
<non lo sapevi,non mi devi chiedere scusa>dissi alzandomi dal letto per rimettere i fogli sulla scrivania
<ora vado Cabello,grazie per avermi aiutata>
<ti accompagno giù>dissi seguendola
L'accompagnai fino alla porta e forse un po' mi dispiaceva che se ne andasse,perché almeno passavo il tempo con qualcuno che non siano i miei genitori o me stessa
<ci si vede Cabello>disse
<ci si vede Jauregui>risposi
Andai a prendere il telecomando e accesi la tv buttandomi sul divano,anche se vedevo delle immagini scorrere davanti a me e sentivo delle voci,era come se non vedessi e non sentissi niente. La mia mente mi riportava alla scena di prima,la discussione tra me e Lauren.
Lei aveva cambiato atteggiamento in un secondo,da arrogante e fredda era passata ad una persona comprensiva e gentile,non la capivo...
Sò che Lauren è una persona intelligente,che ragiona parecchio sulle cose ma è troppo impulsiva ed affrettata delle volte,ma nel mentre riesce anche a restare calma e impassibile..Non capivo come potesse dimostrare tutto ciò in un'unica volta.
Come se non bastasse,pure i suoi occhi parlavano,pure i suoi occhi cambiavano in un secondo.
Lei era una di quelle persone che ti confondevano la mente,era un cubo di Rubik fatto a persona e fin qui non c'erano dubbi..Ma la domanda è: perché?
Quei pensieri mi fecero venire dei brividi improvvisi e mi fecero tornare alla realtà,già..Alla realtà,la tanto noiosa e cara realtà.

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