La paura è un'emozione provata da una sensazione di pericolo,da un ricordo o dall'immaginazione,ed è dominata dall'istinto di sopravvivenza,quindi funziona come difesa.
Possono esserci tanti motivi per cui avere paura,tralasciando situazioni di pericolo ovviamente,per esempio ci sono persone che hanno paura degli insetti,degli animali,dell'altezza,dell'oceano...
Ma anche paure più "profonde" se così si può dire,come ad esempio la paura di perdere o ferire qualcuno di importante,la paura di essere feriti,la paura di fallire...In poche parole viviamo nella paura,sempre se vivere nella paura si può chiamare vita. E così si bloccano i sogni e nascono i rimpianti.
È normale avere paura,solo che non bisogna farsi ostacolare da essa.
Io,per quanto amassi la pioggia,avevo paura dei temporali. Sentire quei tuoni risuonare nel cielo come delle bombe che esplodevano,mi terrorizzava. Vedere i fulmini scendere giù velocissimi e fare una sorta di ragnatela gialla fluo nel cielo,a dire il vero era un qualcosa di terribilmente affascinante quello.
La paura stessa era affascinante,ti fa stare male,ti fa impazzire,l'immaginazione prende il sopravvento e non hai più la mente lucida.
Ci porta a soffrire di più per la nostra immaginazione che per la realtà,e forse è questa la parte più interessante della paura.
Stasera sarei voluta rimanere nella mia camera ad ascoltare i 1975 o qualche cantante deprimente,magari mi sarebbe arrivata anche l'ispirazione per scrivere qualcosa,giusto per distrarmi dal temporale.
Però mi trovavo a casa di Shawn,a cenare con la sua famiglia. Avevo parlato a Shawn della cena che volevano fare i miei e ne ha parlato con i suoi genitori,gli aveva dato il numero di mia madre e così si sono messi d'accordo.
I genitori di Shawn,Manuel e Karen,erano simpatici e mi sono accorta che lui aveva preso più il carattere della madre.
Quando prima andai in cucina per dare una mano a portare i piatti,Karen mi aveva detto: "Shawn ci ha parlato molto di te,grazie per averlo reso così felice"...Finsi un sorriso e risposi che anche lui rendeva felice me,in quel momento sapevo che avrei rovinato tutto.
Avevamo finito di mangiare da un po' e li vedevo ridere e scherzare,mio padre stava facendo delle battute e mia madre lo stava riprendendo in modo scherzoso.
Sorridevo anche io,la mia mente vagava altrove facendo pensieri dopo pensieri,mi sentivo un estranea in quel momento.
Era come se avessi dei tappi alle orecchie,un sorriso stampato in faccia,lo sguardo che per lo più fissava il vuoto e la mente occupata da strani pensieri. Una spettatrice insomma.
Almeno,fin quando non mi arrivò un messaggio. Di solito non mi arrivavano perché silenziavo tutto,quindi pensai che fosse un messaggio del gestore o qualcosa che riguardasse il credito.
Invece era Lauren,era inaspettato che mi cercasse lei,e per un'attimo credetti di star sognando ad occhi aperti.
"ti andrebbe di andare a fare un giro?"
L'unica volta che mi cerca lei,io sto ad una cena noiosa con i miei genitori e quelli di Shawn che parlano dei nostri futuri come se fossero i loro. E come se non bastasse,c'era l'allerta meteo.
<chi ti scrive?>mi domandò Shawn
<nessuno di importante>
"sono a cena a casa di Shawn e poi c'è un temporale e hanno dato l'allerta meteo,non mi sembra il caso" le risposi
Per fortuna Shawn non fece altre domande e ritornò ad ascoltare i nostri genitori e le loro battute da vecchi.
"la pioggia non è un problema,ci facciamo solo un giro in macchina quindi nel caso vorresti uscire,dimmi quando arrivi a casa"
Le lasciai il visualizzato perché vidi i miei alzarsi dal tavolo,e di conseguenza lo feci anche io come se mi fossi svegliata da un momento all'altro
<beh direi che si è fatto tardi>disse mia madre
<andate già?>chiese Karen
<domani dobbiamo alzarci più presto del solito e Sinuhe ci mette un sacco a prepararsi>disse mio padre facendoli ridere
<pure Karen guarda>commentò Manuel
<a parte gli scherzi,piove tanto ed è meglio non tornare tardi,è stato un piacere conoscervi e se vi va potremmo cenare di nuovo a casa nostra o potremmo uscire anche fuori>
<per noi va più che bene>
Ci salutammo tutti e,inaspettatamente,Shawn mi baciò sulle labbra davanti a loro,il che mi mise abbastanza a disagio. Non dissi nient'altro e mantenni un sorriso imbarazzato.
Una volta usciti fuori dalla casa,sentii gelarmi le ossa del corpo e corsi fino ad arrivare alla macchina beccandomi tutta la pioggia in faccia.
Aspettai che arrivassero i miei,cercarono di fare del loro meglio per sbrigarsi ad entrare,avevano anche l'ombrello ma non serviva molto visto che il vento lo stava facendo volar via. Era una scena abbastanza divertente.
<piove veramente un sacco>disse mia madre
<vero,da un paio di giorni è così,mai vista una roba del genere,non da queste parti>commentò mio padre
Avevano ragione,non si era mai messo a piovere così tanto e forte qui,con questo vento poi...Da un paio di giorni era così e,per l'allerta meteo,oggi non sono andata a scuola e non ci andrò nemmeno domani.
Al telegiornale hanno detto di evitare di uscire,ma i miei non erano tanto preoccupati per la troppa pioggia e nemmeno i genitori di Shawn a quanto pare.
Anche se erano le dieci e mezza,per strada c'erano molte meno macchine rispetto al solito,mio padre faceva attenzione a guidare perché con quel tempo c'era molta più probabilità di fare un incidente.
<comunque Shawn è simpatico alla fine,mi sembra un bravo ragazzo ed è molto educato>disse mio padre
<te l'avevo detto>gli dissi
Vederli scherzare insieme durante la cena mi faceva strano,andavano d'accordo su un sacco di cose e avevano anche delle cose in comune.
Gli fece pure i complimenti per avermi "difesa" da Austin,lui si è preso i complimenti e i lividi sulla faccia per nulla dato che Austin non mi aveva fatto nulla quel giorno,ma l'importante è che ne sia convinto lui.
<però,se fa qualcosa di sbagliato,è morto>continuò facendoci ridere
Nonostante la musica di sottofondo,sentivo le gocce picchiettare svelte sulla macchina,fuori dal finestrino non si vedeva niente se non la luce dei lampioni sfocata o qualche lampo nel cielo,era un'atmosfera inquietante.
Non sapevo se dire a Lauren che non volevo uscire,non mi sentivo al sicuro ad uscire con quel tempo...Però non volevo neanche rinunciare a passare del tempo con lei per colpa di un temporale,quindi perché no?
Arrivati a casa,decisi di lasciare il telefono in macchina,così quando arrivammo davanti alla porta dissi a mio padre di essermelo dimenticato dentro
<tieni le chiavi,chiudi la porta quando entri>mi disse
Così andai a riprendere il telefono ma non chiusi la porta,quando sarei uscita avrei evitato di fare rumore girando le chiavi.
Dopo esserci dati la buonanotte,andai in camera mia e scrissi a Lauren che ero rientrata a casa e di aspettare un'oretta prima di venire a prendermi,così ero più sicura che i miei si sarebbero addormentati.
Nel frattempo,mi cambiai e misi qualcosa di più pesante per il freddo e dopo presi gli auricolari,facendo la riproduzione casuale di una playlist deprimente e calmante.
Passarono le canzoni,nel frattempo avevo preso sotto mano il mio quaderno e non facevo altro che guardare fuori dalla finestra con la speranza di avere un lampo di genio e scrivere qualcosa.
Riflettei sul fatto che per scrivere qualcosa prima dovevo viverla sulla mia pelle,senza fantasticare prendendo esempio dalle altre canzoni che,alla fine,sono tutte uguali.
Dovevo solo lasciare che le cose accadessero,senza aver paura di essere ferita.
E per questo,Lauren sarebbe stata un grande punto di riferimento,visto che al momento era l'unica in grado di farmi provare qualcosa per cui valesse la pena vivere.
Intorno alla mezzanotte,mi arrivò un suo messaggio: "sono giù".
Il cuore iniziò a battermi forte,sia perché avrei dovuto stare con lei,sia perché avevo paura di essere beccata e sia per il mal tempo.
Ero già pronta e così,facendo attenzione, raggiunsi la porta d'ingresso portandomi dietro le chiavi perché non si sa mai.
Guardai il viale in fretta,il vento forte sembrava soffiare da tutte le direzioni e la pioggia la sentivo pesante sulla testa
<perché sei voluta uscire proprio oggi?>le chiesi col fiatone appena entrata in macchina
<ne avevo voglia,poi non mi avevi detto che ti piaceva la pioggia?>
<si,ma c'è l'allerta meteo ed è notte>
<non succederà nulla,comunque com'è andata la cena?>domandò
<bene,non hanno smesso di parlare per tutto il tempo,stavano scherzando e andavano un sacco d'accordo>
<da come lo racconti sembra che una persona mi stia raccontando la scena di un film>
<in effetti io guardavo e basta,come una spettatrice...I genitori di Shawn sono simpatici,l'atmosfera era accogliente e sembrava una cena perfetta...Ma mi sentivo un'estranea,non ero presente in quel momento e non m'interessava esserlo>
<e Shawn non l'ha notato?>
<ogni tanto si girava dalla mia parte per chiedermi se andasse tutto bene o per vedere se ridevo per qualche battuta,ed io ridevo solo perché gli altri lo facevano>
<dovrebbe stare attento a te>
Ci fu un tuono subito dopo quella frase,era stato molto forte e continuava a rimbombare nel cielo,mi spaventai perché raccontandole della cena,mi dimenticai del temporale.
<hai paura?>chiese
<un po'>
<prendi il mio telefono e collegalo a quel filo,poi scegli una canzone>
Presi il suo cellulare e lo collegai al filo che mi aveva indicato. Aveva un messaggio da parte di Tyrone: "dove stai andando a quest'ora?"
<ti ha scritto Tyrone>la informai
Non disse niente a riguardo,si limitò a dirmi il pin senza staccare lo sguardo dalla strada.
Aveva un sacco di playlist,scelsi la prima che mi era capitata in cui c'erano varie canzoni di vari artisti come lana del rey,gli ac/dc,i rolling stones,i 1975... E molti altri cantanti.
<come va con lui?>domandai prima di far partire la canzone che avevo scelto
<non male ma neanche bene,l'importante è non farlo bere che poi diventa aggressivo>
<mi dispiace per l'altra volta,quando eravamo nello spogliatoio e mi stavi raccontando cosa ti era successo ed io me ne sono andata>
<non fa niente,tanto non avevo aspettative>
Mi sentivo una merda,se lo avesse fatto lei con me anche se la vedessi solo come "amica",ci sarei rimasta comunque male. Sicuramente perché quando racconto qualcosa di mio ad una persona,mi aspetto che rimanga ad ascoltarmi. Ma se una persona non ha aspettative non può rimanerci male.
<metti la canzone>
Feci partire "sex" e lei aumentò il volume,lo aumentò talmente tanto che si sentiva parecchio anche da fuori,era come se stessimo trasportando delle casse.
E così,in un'attimo,il mio umore si rallegrò.
In quei 3 minuti e mezzo mi passò la paura del temporale,ero talmente presa dalle parole e dalle note di quella canzone che la sentivo come una parte di me,mi scorreva nelle vene ed era inevitabile non cantarla ad alta voce come una pazza. Mi sentivo al centro del mondo in quel momento,non una semplice spettatrice come prima,ma la protagonista della mia vita.
Lauren cercava di cantare con me il ritornello ma si perdeva perché si metteva a ridere per come cantavo io,e di conseguenza ridevo pure io. Sembrava che stessi facendo un concerto.
Chiusi per un'attimo gli occhi,ascoltando bene la canzone e sentendola dentro,potevo far provare questa sensazione a qualcuno con la mia musica un giorno.
Lei aveva quel sorriso divertito e quella risata contagiosa che poche volte avevo visto e sentito,gli occhi sereni,cercava nel frattempo di star attenta alla strada ma non poteva far a meno di girarsi dalla mia parte.
Eravamo felici.
Quando quei tre minuti fantastici finirono,realizzai davvero un sacco di cose,ad esempio che non mi divertivo così da tanto tempo,che non ho mai riso così tanto con nessuno,che in quei minuti ero veramente spensierata...
Subito dopo partì un'altra canzone,Roses dei the Chainsmokers,Lauren abbassò il volume per poter parlare senza dover urlare
<non mi aspettavo che potessi mai avere un concerto privato sai?>disse ancora col sorriso
<sono brava vero?>
<a parte gli scherzi,se ti ci metti saresti veramente brava ma questo già lo sai,quale è il tuo sogno?>
<cantare su un grande palco pieno di persone che mi ascoltano,però mi sembra una cazzata anche solo se ci penso>
<pensala come vuoi,ma sono sicura che inizierai a credere in te stessa e non ti fermerai finché non avrai ottenuto ciò che meriti,se è questo quello che veramente vuoi>
<sei la prima persona che mi prende sul serio quando dico questa cosa,i miei genitori vogliono un futuro più sicuro per me,quando lo avevo detto ad Austin si è messo a ridere e mi prendeva un po' in giro,sapevo che era il suo modo di scherzare ma ci rimanevo male comunque,stessa cosa i suoi amici ma non credo che scherzassero..>
<è solo che alcune persone vogliono vederti fallire,tu deludile>
<grazie Lolo>
<non ti scordare di me quando sarai famosa>
<mai>
Come potevo dimenticarla se avevo in mente di fare una canzone dove parlavo di lei?
Anche se una canzone non bastava per dire tutto quello che volevo riguardo a lei e a come mi faceva sentire,avrei potuto farci un album.
Pure questo era stupido da pensare,fare un album dove parlo di una cotta adolescenziale.
Ma questi erano i pensieri di una 16enne,cosa c'era da aspettarsi?
Lauren prese una strada talmente allagata che come passava si alzavano barriere d'acqua per tutto il viale,per questo cercò di rallentare.
Sentii l'ansia prendere il sopravvento di nuovo e questa volta mi arresi
<potresti riportarmi a casa ora?>chiesi
<di già?>
<continuo a pensare che non sia una buona idea stare fuori di notte con l'allerta meteo>
<va bene>sospirò
Prese una rotonda e ripercorse la strada,vedevo che tutta quell'acqua sporca trasportava rifiuti e rami,quando smetterà di piovere sarà un bel casino ripulire tutto.
Dopo una quindicina di minuti arrivammo finalmente a casa mia,pensai di chiedere a Lauren di restare a dormire da me per stanotte,visto che io avrei passato la notte in bianco e lei sarebbe dovuta tornare a casa da sola con questo tempo.
<ti andrebbe di dormire con me?>
<perché?>
<perché piove troppo e magari ti potrebbe succedere qualcosa,poi i miei si dovranno alzare presto domani mattina e non dobbiamo andare a scuola,quindi non c'è problema>
<dovresti imparare a mentire meglio>disse facendomi ridere
<quindi?>
<va bene>
Parcheggiò un po' più avanti e appena uscimmo dalla macchina,le presi la mano guidandola verso casa mia.
Senza far rumore,riuscii a guidarla fino camera mia e chiusi la porta a chiave,così sono più sicura che nessuno dei miei genitori entri domani mattina.
Quando mi girai,vidi Lauren prendere in mano il quaderno che avevo lasciato aperto sul letto,prima che le potessi dire qualcosa,lo chiuse e lo appoggiò sulla scrivania.
Dimenticavo che non era come Shawn e che si faceva gli affari suoi.
Diedi a Lauren la sua felpa che aveva dato a me,mi disse che le bastava solo la felpa perché magari avrebbe avuto troppo caldo poi,mentre io indossai un mio pigiama.
Quando si spogliò cercai di fare la normale e la vaga,notai che aveva ancora i lividi sui fianchi,quelli che mi aveva fatto vedere,e non le dissi nulla...Non credo che volesse parlarne.
Spensi la luce prima di mettermi sotto le coperte,Lauren aveva iniziato a giocare con una mia ciocca di capelli,non mi guardava negli occhi ma io si,sebbene fosse buio,il suo verde riusciva a risplendere ancora un po'.
La pioggia che batteva forte sulla finestra,la stanza che veniva illuminata da qualche lampo,il rumore forte dei tuoni...E una me tranquilla e serena,senza paura.
Mi avvicinai di più a Lauren finendo per abbracciarla e stringerla forte a me,lei rimase all'inizio impassibile ma poi ricambiò l'abbraccio.
<Camz..>sussurrò
<mh?>
<promettimi che non ti affezionerai>
Come poteva dirmi questo dopo tutto il tempo che abbiamo passato insieme,dopo tutti i discorsi e gli sfoghi,come poteva pretendere che non mi affezionassi almeno un po'?
Non sono un robot e ne tanto meno riesco a controllare le mie emozioni e i miei sentimenti,lei questo lo sapeva benissimo,probabilmente mi conosceva più di chiunque altro.
Perché non mi lasciava stare e basta anziché dirmi queste cazzate per farmi stare di merda?
Avrebbe potuto smettere di parlarmi,di darmi attenzioni e fare finta che tutto questo non sia mai successo ed io ci sarei rimasta male,ma almeno non mi avrebbe illusa.
<promesso>
Avevo sussurrato quella frase facendo morire qualcosa in me,qualcosa come la speranza.