Il sabato e la domenica passarono troppo velocemente,non feci nulla se non guardare film con i miei genitori la sera. E quando scorrevo le storie di instagram vedevo tutti alle feste,in compagnia a divertirsi,tutti a sorridere e a vivere la solita vita da adolescente.
Mentre io rimanevo a casa a fare la spettatrice,in quei due giorni mi accorsi di quanto realmente fossi sola e infelice.
Odiavo essere così ma non sapevo che altro fare,se mi fossi comportata come uno della mia età avrei avuto paura delle conseguenze,di quello che direbbero i miei genitori.
Venerdì sarei potuta andare ad una festa con Shawn e ho rifiutato,non mi piacevano le feste perché odiavo stare in mezzo a molta altra gente ma almeno sarei stata con Shawn.
Il livido che mi si era formato sul polso era quasi sparito grazie alla crema,i miei non si accorsero di nulla dato che indossavo felpe oversize e me lo coprivo un po' con del fondotinta.
Oggi ricominciava la settimana,sarà uguale a quella precedente come lo saranno anche le prossime,con la differenza che avrei smesso di dare ripetizioni a Lauren,perché entro questa settimana dovrà fare l'ultima verifica per la fine del quadrimestre.
Appena arrivai a scuola non persi tempo e cercai Shawn,volevo stare con qualcuno perché avevo troppa paura di incontrare Austin.
Anche se ci conoscevamo da pochi giorni,appena lo vidi lo abbracciai per tranquillizzarmi un po'
<ciao Camila>mi salutò
<mi dispiace per venerdì,perché non siamo andati alla festa>dissi subito
<tranquilla,anche oggi ce n'è una se ci vuoi andare>
<beh..Si,va bene,credo che i miei mi lascino andare>sorrisi
<come mai questo cambio di idea?>
<non lo so,i giorni sono monotoni e volevo fare qualcosa di diverso>risposi sincera
Suonò la campanella e tutta la massa di studenti si affrettò ad entrare nelle loro aule,compresi noi.-
Dopo scuola me ne ritornai a casa abbastanza velocemente dato che dovevo andare in bagno e i bagni della scuola facevano schifo.
Comunque Austin non era venuto a scuola e mi chiedevo perché,quel venerdì a lui non era successo niente,non si era fatto male e non sembrava che stesse male. Il fatto che non fosse venuto a scuola per quel venerdì era solo una mia sensazione.
Una volta arrivata a casa,andai in bagno e alla fine decisi di farmi una doccia calda,faceva tanto freddo quel giorno e il tempo non era dei migliori,una doccia calda si sarebbe abbinata al giorno.
Avrei dovuto chiedere ai miei se potevo andare ad una festa con Shawn,penso che mi dicano di sì. Durante il weekend gli avevo parlato di lui e ho dovuto specificare più volte che è solo un amico. A mio padre dava già fastidio,ma so che gli avrebbe dato fastidio chiunque ragazzo ormai. Mia madre,invece,era felice e lo aveva descritto come "mio potenziale futuro ragazzo",ma io non volevo nessuna relazione per il momento e lei non riusciva a capirlo.
Non lo conoscevo molto ma era un un ragazzo dolce,gentile,solare,divertente..
Ma non riuscivo a vederlo in quel modo,almeno non per ora,non volevo avere nessuno in quel senso per il momento.
Dopo la storia con Austin non volevo aver a che fare più con nessuno,avevo solo bisogno di un amico.
Dopo la doccia presi il telefono e chiamai mia madre
<pronto,ciao mamma>la salutai
<ciao tesoro,tutto bene?>chiese
<si,ti volevo chiedere se stasera potevo andare ad una festa con Shawn>
<quando ritorniamo a casa ne parliamo okay? Ora devo andare>
<oh..va bene,a dopo>
<un bacio a dopo>
Loro sarebbero tornati verso le 19 e a seconda della giornata che hanno avuto a lavoro dipenderà la loro risposta.
I miei genitori sono molto protettivi nei miei confronti e la cosa mi da fastidio,ad esempio mi ricordo che quando ero andata ad un paio di volte a delle feste con Austin e i suoi amici mi avevano chiamato almeno cinque volte in tre ore,esagerato direi.
Misi dei pantaloni della tuta e una mia felpa oversize,mi lasciai pure la cipolla che mi ero fatta per non bagnarmi i capelli in doccia.
Dopo pranzo mi sdraiai sul divano in attesa che Lauren arrivasse per le ripetizioni.
Oggi a scuola l'avevo vista solo all'ora di pranzo,nel suo solito tavolo,con i suoi soliti amici,con il suo solito sguardo perso e il suo solito fingere di capire e ridere alle battute degli amici.
In questi due giorni mi sforzai a non pensarla,ma i suoi smeraldi vincevano su tutto.
Decisi che dopo le ripetizioni non volevo aver nulla a che fare con lei,per quanto possa essere una persona tanto interessante non volevo più provare quelle sensazioni,sarei diventata fredda e distaccata con lei come lei lo era stata con me.
Appena il campanello suonò scattai in piedi con il cuore che batteva a mille per lo spavento.
Andai ad aprire e ritrovarmela di fronte dopo quel venerdì...Era brutto,molto brutto.
Le parole che aveva detto mi riaffiorarono nella mente ad una velocità assurda.
Guardai il suo collo ed erano rimasti solo i taglietti rossi
<mi fai entrare o resti a guardarmi ancora per un po'?>disse ridendo
<uhm scusa,non me ne sono accorta..io..nulla,entra>dissi in fretta
<comunque,oggi è l'ultima volta che mi darai ripetizioni,il prof mi ha anticipato la verifica a domani>
<ma ancora non sei pronta,andrai male>
<grazie per credere in me>disse ironica
<scusa..Senti facciamo così,ti faccio fare degli esercizi su ciò che abbiamo fatto così vedo come stai andando>
Salimmo in camera mia,presi dei fogli ed una penna e in una decina di minuti preparai una mini verifica.
Lei era seduta sul letto mentre la faceva ed io mi ero messa seduta alla scrivania,volevo starle il più lontano possibile per non incominciare ad osservare ogni dettaglio del suo viso ed essere beccata da lei.
<Camila non ho capito questa cosa>disse avvicinandosi
Appoggiò il quadernino sulla scrivania e diedi una controllata all'equazione
<hai sbagliato nel ricopiare l'equazione,hai aggiunto un 5>
<dove?>chiese non capendo
Feci per prenderle la penna dalle mani ma mi fermai e glielo indicai direttamente,non volevo né sfiorarla e né toccarla
<ma la vuoi la penna? Credo di aver sbagliato anche qualcos'altro>
<no..senti..puoi spostarti un po'? Mi stai troppo addosso>dissi risultando sicuramente acida,ma non la volevo così tanto vicino a me
<qualcos'altro?>disse sarcastica allontanandosi
<grazie..comunque hai sbagliato solo ad aggiungere un 5,il resto è tutto giusto,puoi continuare>dissi ridandole il quaderno
Lei andò a risedersi sul letto e intanto io presi il primo libro che mi ritrovai davanti e iniziai a sfogliare le pagine senza neanche leggere.
Forse avevo esagerato a dirle di allontanarsi,se ci fossi stata io al posto suo ci sarei rimasta male ma non sembrava triste o ferita.
Mi girai un attimo per guardarla,sembrava tranquilla e concentrata,mi sto facendo troppe paranoie. Vorrei solo non preoccuparmi per come ci sia rimasta ma sono fatta così. Non mi piace far rimanere male le persone,anche quelle che conosco poco e niente,non voglio che stiano male per colpa mia e che pensino male di me.
Ma forse a Lauren non importava,era menefreghista,perciò continuerò a mantenere le distanze e,quando mi sta troppo vicina,le chiederò di allontanarsi.
<ho finito>mi avvisò
Andai a sedermi di fronte a lei,le presi il quadernino e guardai velocemente gli ultimi due esercizi,erano giusti.
<sono giusti..ora ti spiego il..>
Smisi di parlare non appena Lauren mi sfiorò il polso dove avevo il livido,sentii i brividi e ritrassi subito la mano
<ma che fai>dissi alzandomi
<nulla..io...volevo solo vedere come era messo il polso,perché ti agiti così tanto>disse alzandosi pure lei
<non mi devi toccare>dissi solo
Con tutta la calma del mondo,rise.
Si portò una mano sulla faccia per massaggiarsi la radice del naso e rise...Ma perché cazzo ride
<ho capito il tuo problema...>disse poi
<senti,io non sono come te>dissi infastidita dalla sua risata
<vaffanculo Camila,non capisci proprio un cazzo>
Mi sorpassò ed uscì dalla stanza,per un momento restai ferma lì con la mente piena di pensieri e rimproveri.
Poi di corsa la raggiunsi,prima che potesse andarsene e la fermai prendendola dal polso.
La guardai negli occhi,pieni di rabbia e delusione,faceva male leggere il suo sguardo in quel momento
<scusa>sussurrai solo
<posso andare ora?>disse fredda
<no,voglio chiarire,volevo solo dire che non mi piacciono le ragazze>
<non me ne frega un cazzo se ti piacciono o no,tu vuoi sapere se mi piaci tu vero?>
<è così?>chiesi avvicinandomi di più
<no non è così,non mi piaci>rispose sempre con quel suo tono freddo
<beh okay,a me non interessava in realtà>
<e allora perché mi hai chiesto di allontanarmi e appena ti ho sfiorata hai sbraitato in quel modo?>
Non risposi,non sapevo che dirle,stare con lei mi faceva sentire in soggezione,a disagio e in imbarazzo. Ma quando mi sfiorava o toccava non mi sentivo così,mi sentivo persa nel suo tocco,come se non esistesse altro al mondo. Non potevo risponderle così,sarebbe stato strano ed era strano,non sapevo nemmeno io perché avessi quella sensazione
<beh?>
<non...non lo so,ma mi dispiace,veramente>dissi risollevando lo sguardo
<non volevo farti restare male>continuai
<ora devo andare>disse aprendo la porta
<buona fortuna per la verifica allora>
Era incredibile come ogni volta che se ne andava di casa avevo bisogno di appoggiarmi da qualche parte perché era come se avessi un calo di zuccheri.
Ammetto che non avrei dovuto comportarmi così,o almeno lo avrei dovuto fare più discretamente,ma quando mi ha sfiorata è stata una reazione impulsiva,come se mi avesse toccata con qualcosa di bollente.
Poi il suo tono era così freddo e distaccato che mi rendeva troppo triste,non mi piace quando le persone usano quel tono con me,mi fa sentire inferiore e inutile,come se non potessi fare nulla.
Smisi di pensare a Lauren e andai in camera mia per vedere cosa potessi mettere per la festa nel caso ci andassi.
Non volevo mettere nessun vestitino,sia perché avrei avuto freddo sia perché non volevo ricevere certe occhiate,andavano abbastanza bene dei jeans neri e una felpa grigia larga.
Ora che avevo scelto cosa mettere non sapevo che fare,la mia mente mi riportava sempre a quegli occhi verdi.
Più cercavo di non pensarci e più ci pensavo,era fastidioso avere la mente tanto occupata da lei.
Potevo benissimo pensare a qualcun altro come Shawn ad esempio.
Beh non c'è molto da dire perché quello che penso di lui già l'ho detto,lui è come me,un ragazzo semplice.
A me piaceva pensare che ognuno di noi avesse una parte pensante,una parte che voleva tenersi solo per se,che ognuno avesse i propri segreti e le proprie paure,che ognuno di noi fosse diverso a modo suo e che magari non volesse farlo notare.
Questo pensiero mi era venuto in mente dopo che avevo osservato Lauren,ho sempre pensato che fosse una di quelle ragazze superficiali e che guarda tutti dall'alto in basso,poi ho capito che questo è solo come vuole apparire agli altri.
Magari la stessa cosa valeva per Shawn,non che lui fosse come Lauren,ma magari pure lui faceva dei pensieri tanto profondi e delle volte si ritrovava a pensare troppo.
O forse volevo solo credere che anche Shawn fosse come Lauren,che anche lui avesse una mente tanto intrigante,questo per farmi distrarre da lei...
Restai sdraiata sul letto a guardare il soffitto mentre pensavo a tutto,prima di qualche settimana fa non pensavo così tanto,avevo una vita sociale molto attiva e non mi dava tempo per pensare. Ora rivolevo quella vita sociale,se pur falsa e tossica,ma almeno avrei smesso di pensare e...Pensarla.
Verso la sera,quando stavo per chiudere occhio,sentii i miei ritornare a casa e mi precipitai da loro
<non ti ho mai vista tanto felice di vederci,va tutto bene?>chiese mio padre
<si,volevo sapere la risposta per stasera>dissi guardando entrambi,erano visibilmente stanchi
<cosa mi avevi chiesto?>domandò mia madre,il fatto che non mi ascoltasse capitava spesso e ci avevo fatto l'abitudine ormai
<se potevo andare ad una festa dopo cena con Shawn>risposi
<no>disse mio padre subito
<ma dai! Perché?>mi lamentai
<non mi fido di questo Shawn>
Pronunciò il suo nome con un'acidità unica e quasi mi veniva da ridere a vederlo così
<io invece mi fido,certo che ci puoi andare tesoro>disse mia madre facendomi l'occhiolino
<Sinuhe ti ricordi cosa è successo dopo che ti sei fidata del suo ultimo ragazzo vero? Perché è un po' difficile scordarlo>disse mio padre,odiavo quando faceva così
<vuoi tenerla chiusa in casa per sempre allora?>disse mia madre incrociando le braccia al petto
Sapevo già che si stavano per mettere a litigare e mentre loro continuavano la loro discussione,io zitta me ne ritornai in camera
<non ne va mai bene una>sospirai tra me e me
Odiavo quando i miei si mettevo a litigare perché la maggior parte delle volte lo facevano a causa mia,soprattutto in questo periodo.
Delle volte mi sentivo un peso che distruggeva il loro rapporto,avevo solo chiesto se potevo andare ad una festa con un amico,perché devono sempre litigare su qualcosa?
Presi gli auricolari e misi "She Lays Down" dei 1975 a tutto volume per coprire le voci dei miei genitori che si erano messi a litigare.