E così oggi mi ritrovai di nuovo a scuola,di nuovo con tutti che mi guardavano e di nuovo con tutti che sparlavano di me.
Ieri avevo passato tutto il pomeriggio a fare i compiti di Lauren,alla fine non erano così tanti ma erano un po' complicati,almeno in matematica ero abbastanza brava.Non penso sia stata una perdita di tempo,tanto non avevo nulla da fare comunque e così almeno mi esercitavo un po'.
I miei genitori mi avevano chiesto come fosse andato il mio ritorno a scuola,oltre per il fatto di essere stata in infermeria,risposi con un "abbastanza bene,pensavo peggio" il che era veramente falso. Mi sentivo distrutta,vuota,sola,debole...Ma sì,insomma,passerà prima o poi no?
Ora stavo andando nell'aula di matematica per dare i compiti a Lauren,come mi aveva detto di fare ieri.
Infatti era appoggiata ad un armadietto vicino alla porta,con un ciuffo di capelli che le cadeva sul viso e il cellulare in mano,presi un gran respiro e mi avvicinai.
<hey>la salutai,lei si girò puntando i suoi occhi nei miei,mi sentivo già in soggezione
<hey>
Suonò la campanella della seconda ora e sussultai per lo spavento,odiavo i rumori forti
<mi sono appena dimenticata che ti dovevo restituire anche la felpa>dissi ricordandomene solo in quel momento,ma quanto cazzo sono stupida madonna
<tranquilla,te la puoi tenere se vuoi>disse con una leggera risata,una risata così bella e piacevole..
<sarebbe strano se me la tenessi,te la ridarò>dissi e lei sorrise
<come vuoi>rispose
<comunque questi sono i tuoi compiti>dissi passandole il quaderno
<erano difficili?>chiese aprendolo
<non tanto>risposi
<Jauregui è suonata la campanella,che ci fai ancora qui?>
Ci girammo,era il prof,alto,capelli neri con la barba dello stesso colore,la pelle pallida e pulita e con i suoi soliti occhiali da bibliotecario
<Cabello anche tu dovresti aver lezione ora>disse girandosi verso di me
<ah..beh..ecco->
<ho sentito metà della vostra conversazione,quindi,chi sta pagando chi per i compiti?>chiese
Okay,io sapevo che questo prof era leggermente squilibrato ma...Cioè,non così tanto. Ma poi farsi gli affari suoi no eh? Era simpatico delle volte ma non sapeva farsi mai gli affari suoi,e mi infastidiva questa cosa
<nessuno prof>rispose Lauren
<Cabello,hai fatto i suoi compiti vero?>chiese il prof guardandomi negli occhi
<anzi,non c'è bisogno che mi rispondi,so già la risposta,ricordatevi che anche io le ho fatte queste cose quindi non mi potete ingannare>
<ma non potrebbe farsi gli affari suoi?>gli disse Lauren,il prof piuttosto che arrabbiarsi,sorrise
<non in questo contesto,io voglio che impariate da sole e non che vi facciate fare i compiti dagli altri>spiegò
<va bene>sospirò Lauren
<Lauren tu sei sotto con la mia materia,mentre tu Camila sei brava,quindi avete già capito di cosa si tratta>disse
Io e Lauren ci guardammo come per dire "ma fa sul serio?"
Cioè io dovrei fare ripetizioni a questa? Siamo seri? Mi insulterà per tutto il giorno come minimo
<se vedrò che Lauren non migliora,abbasserò il voto anche a te Camila>
<cosa? Ma perché? Cioè solo per questa cosa?>
<in realtà ci stavo già pensando,e adesso che vi ho viste qui insieme mi è sembrato il momento più adatto per dirvelo,ora basta chiacchere,Lauren entra in aula e tu Camila vai alla tua lezione>disse il prof
Io e Lauren ci lanciammo un ultimo sguardo di disapprovazione prima di andare ognuna nelle rispettive aule.
Non volevo dare ripetizioni a Lauren,non volevo vederla,non ci volevo parlare...A me andava benissimo farle i compiti,consegnarglieli e basta,senza dare spiegazioni e senza parlarci,di certo è la stessa cosa che pensa lei.
Invece no,ora mi toccherà vederla e darle ripetizioni almeno tre volte a settimana se no quello stronzo del prof mi abbasserà il voto se vede che Lauren non migliora nella sua materia.
Lauren con me faceva la
"carina" per dei minuti e basta,ieri mi ha aiutata ma mi ha anche dato della troia,e io sinceramente non voglio passare del tempo con lei e non le voglio dedicare il mio tempo,anche se non ho mai nulla da fare...Ma vabbè,questi sono dettagli.
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Decisi che l'avrei aiutata a studiare il lunedì,il mercoledì e il venerdì,non so se le andava bene dato che non glielo avevo ancora detto. Prima stava parlando con le sue amiche e non mi andava di disturbarla per questo,quindi dovrò chiederglielo ora a pranzo.
Forse era stata pure una pessima decisione parlarle in mezzo a tutta quella gente,nel suo tavolo,dove mi conoscevano solo per la foto.
Quindi,mi ritrovai a vagare per la mensa,in mezzo a tutti i ragazzi,certi mi guardavano e certi non si accorgevano della mia presenza per fortuna.
Vidi Lauren in lontananza,aveva un leggero sorriso mentre i suoi amici parlavano e scherzavano.Mi chiedevo come ci si sentisse ad essere Lauren Jauregui,una ragazza popolare di una scuola americana circondata da persone che le volevano bene.
Mi feci coraggio e mi avvicinai al suo tavolo,i suoi amici iniziarono a guardarmi e Lauren passò lo sguardo da loro a me,mi mancò il respiro per un'attimo
<che vuole la troia?>sentii dire da uno dei ragazzi seduti là
<lo sai che vuole>scherzò un altro
<che c'è?>chiese invece Lauren lasciando perdere quei due
<Lauren..per..per quello che ha detto il prof sta mattina..quando ti andrebbe bene?>chiesi inceppandomi un po' con le parole
<è uguale per me>rispose
<lunedì,mercoledì e venerdì vanno bene?>domandai
<si,vanno bene>
<ciao allora>dissi sentendomi in un imbarazzo assurdo in quel momento
<ciao>rispose con un sorriso abbozzato
Mi allontanai da loro e andai nel cortile sotto lo stesso albero di ieri,mi portai una mano al cuore ed esso batteva forte. Forse per l'imbarazzo,forse per la paura di fare una brutta figura davanti a tutti,forse perché pensavo che sarebbe arrivato Austin...Forse per tutte le cose insieme.
Avevo appena realizzato che non avevo dato l'indirizzo di casa mia a Lauren e neanche il mio numero di telefono,quindi o sarei andata dopo la scuola da lei o le avrei scritto su instagram,sceglierò la seconda opzione.
Mi mangiai solo una mela per pranzo dato che non avevo fame,ammiravo il cielo cosparso di qualche nuvola bianca,l'aria fresca che mi passava per le narici,il cinguettare degli uccellini e l'erba verde attorno a me.
Si stava bene.
Almeno finché non suonò la campanella,quindi presi la mia roba e rientrai.
Dovevo andare a fare storia ma appena vidi Austin e il suo gruppetto andare verso la mia direzione feci dietrofront ed entrai nel bagno delle ragazze.
Mi sa tanto che sarei entrata in classe un paio di minuti in ritardo,ma non fa niente.
Feci per controllare se Austin fosse già passato ma appena aprii di poco la porta entrò subito qualcuno travolgendomi
<perché scappi da me?>disse Austin prendendomi per i polsi
<Austin lasciami mi fai male>dissi cercando di liberarmi
<non fare la tragica dai,voglio risolvere con te e ieri hai detto "in privato">
<bene,Austin non mi piaci più e sei un coglione,risolto>dissi guardandolo negli occhi nonostante la paura
<tu rimani la mia troietta,hai capito?>sussurrò avvicinandosi al mio viso
<perché? Non puoi andare da qualcun'altra ora?>dissi non capendo perché ce l'avesse tanto con me
<ogni volta che ti guardo non immagini quanta voglia ho di sbatterti al muro,io ti voglio Camila e sono sicuro che sia così anche per te>disse lasciandomi finalmente i polsi
<non è così,tu hai mandato a tutti quella mia foto che doveva restare solo tra noi due,io non mi fido di te>
<l'ho mandata per far vedere a tutti quanto sei bella lo capisci? Volevo vantarmi di avere una ragazza così,volevo che gli altri mi invidiassero>
<non dovevi farlo,è finita Austin mi sembra ovvia la cosa>
Cercai di sorpassarlo ma lui mi prese dall'avambraccio e mi spinse indietro facendomi cadere a terra,sentii un dolore al fondoschiena assurdo
<Austin,credo che tu abbia sbagliato bagno a meno che tu non abbia la figa>
Alzai lo sguardo riconoscendo subito quella voce,la ragazza puntò subito i suoi smeraldi su di me e poi guardò Austin
<beh? Non esci?>disse ancora Lauren
<stiamo avendo una conversazione,potresti uscire tu>rispose Austin
Lauren si diresse verso di me e mi prese per mano aiutandomi ad alzarmi
<Austin,ti auguro una buona conversazione>disse Lauren prima di uscire insieme a me
Lui era rimasto impalato nel bagno,non si aspettava questa situazione e nemmeno io,per fortuna era arrivata lei se no non so come avrei fatto
<grazie>sussurrai mentre percorrevamo il corridoio ormai vuoto
<non c'è di che,che materia hai ora?>chiese
<storia,perché?>
<ti accompagno,non vorrei che Austin ti seguisse,è psicopatico>disse facendomi uscire una piccola risata spontanea
Percorremmo il corridoio in silenzio,non era un silenzio imbarazzante ma uno di quei silenzi tranquilli.
Mi decisi a guardare Lauren,sembrava così autoritaria,determinata e seria mentre camminava e manteneva lo sguardo davanti a se.
<perché sei entrata nel bagno?>chiesi interrompendo il silenzio
<avevo sentito la voce di Austin mentre passavo da quella parte,ero e sono in ritardo per la lezione>rispose non distogliendo lo sguardo da davanti fin quando non arrivammo all'aula
<comunque per domani mi sono dimenticata di darti l'indirizzo di casa mia>dissi
<dammi una penna>disse,presi dalla tasca dello zaino una penna a caso che mi ero scordata di mettere nell'astuccio e gliela passai.
Lei prese il mio braccio e mi sollevò la manica della felpa,iniziò a scriverci dei numeri sopra e mi venne da sorridere.
Mi stava scrivendo il suo numero di telefono sul braccio,originale direi no?
<ecco fatto>disse restituendomi la penna
<beh..grazie>dissi
<ricordati di scrivermi dopo,ciao>
<ciao>
Non immaginatevi che il suo tono di voce era dolce o chissà cosa,era normale,non era seria ma non era neanche emozionata.
Questo mi confondeva,insomma,aveva dei momenti di gentilezza con me ma non aveva un tono gentile nel mentre che mi diceva le cose,e non aveva neanche un tono scontroso o arrogante,era "piatta".
<buongiorno prof,scusi per il ritardo>dissi entrando nell'aula,il prof era già alla lavagna a spiegare e appena entrai si girarono tutti verso di me,odio questi momenti
<fa niente Cabello,vai a sederti e ascolta>