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Credo che iniziamo ad affezionarci a qualcuno quando ci rendiamo conto che quella persona,in parte,diventa fonte della nostra felicità. Quindi ti rende felice.
Ma è sbagliato attribuire la felicità a qualcuno se prima non si è felici con se stessi,perché quando quella persona se ne andrà,porterà via anche la felicità.
È anche vero che le delusioni e le sofferenze ti aiutano a crescere e a imparare più cose sulla vita,per quanto possano fare male.
Per questo credo che gli adulti ne fossero già consapevoli,o almeno,la maggior parte.
In passato avranno attribuito la loro felicità a qualcuno e quella persona se ne sarà andata,hanno sofferto e da lì hanno imparato e capito che non è una buona idea.
Crescere significa anche questo,credo.
In questa età non si è in grado di trovare la pace con se stessi,un equilibrio,ed è una cosa normale secondo me...Per questo si tende ad attribuire la felicità a qualcuno,è più facile.
Era merito di Lauren se quando stavo con lei mi sentivo in pace con me stessa,ma era anche merito suo se delle volte mi faceva stare male.
Mi sono svegliata sdraiata su di lei con la testa appoggiata sulla sua pancia,aveva gli occhi chiusi e mi accarezzava la testa.
Il temporale era passato,c'era solo una tranquilla pioggia e per questo si stava benissimo,non sarebbe stato male svegliarsi tutti i giorni in questo modo.
Lauren aprì lentamente gli occhi,io sorrisi nel vederla così assonata e stanca
<da quant'è che sei sveglia?>biascicò
<da un po',come hai dormito?>
<diciamo che non ho dormito,non avevo sonno,e tu?>
<io bene..>
Il mio telefono iniziò a squillare,Lauren lo prese e me lo passò,pensavo fossero i miei genitori ma invece era Dinah.
Mi chiese se mi andasse di vederci per colazione visto che tanto c'era solo una tranquilla pioggia,avrebbe voluto parlarmi di qualcosa di importante quindi accettai,le dissi che i miei non c'erano e se poteva venire lei a prendermi così non avrei preso un autobus.
<chi era?>mi domandò Lauren
<è Dinah...Una mia amica>
Faceva strano dire "una mia amica",non so se fosse il termine giusto,credo di sì...Per me l'amicizia è diventato un argomento strano.
<e che voleva?>
<mi ha chiesto di uscire con lei per fare colazione perché mi vuole parlare,verrà qui visto che non voglio prendermi l'autobus,tu che farai oggi?>
<nulla penso>
<se vuoi possiamo uscire di nuovo>proposi
<non ne ho molta voglia a dire il vero,però puoi venire a casa mia stasera,i miei non ci sono>
<per me va bene...Vado a prepararmi ora>
Mi alzai da sopra di lei e presi dei vestiti prima di andare in bagno,mentre Lauren rimase sdraiata nel letto.
Stavolta avevo chiuso la porta a chiave,non si sa mai che a Lauren venisse in mente di entrare come l'ultima volta,non che mi dispiacesse ma non mi sembrava il caso.
Quando finii di fare la doccia,mi asciugai il più in fretta possibile,tanto i capelli non li avevo lavati dato che pioveva e si sarebbero gonfiati.
Una volta pronta,uscii dal bagno che ormai sembrava una sauna e mi diressi in camera mia,dove c'era Lauren ancora sdraiata che usava il telefono.
Neanche il tempo di dirle qualcosa che suonò il campanello,Dinah o era in anticipo o era in ritardo,per lei non esisteva la puntualità.
Andai ad aprire seguita da Lauren e me la ritrovai davanti,la feci entrare in casa e non fece altro che passare lo sguardo da me a Lauren
<Dinah lei è Lauren,Lauren lei è Dinah>
Si strinsero la mano,Dinah era la più alta tra noi,ma potevo sentire il suo sentirsi inferiore mentre guardava Lauren,era intimidita da lei.
La stava analizzando,manteneva uno sguardo fermo e serio su di lei,aveva una postura dritta,la felpa era leggermente alzata e le gambe del tutto scoperte.
Dinah mi sembrava a disagio e imbarazzata nel trovarla così,chissà che avrà pensato
<vado a vestirmi,faccio in fretta>disse Lauren lasciandoci sole
<ma chi è?>mi chiese Dinah
<è una della mia scuola,comunque dove vuoi andare a fare colazione?>
<è un nuovo bar al centro>rispose
<credo di averne sentito parlare,è vicino alla piazza giusto?>
<si è quello>
Lauren ritornò giù con gli stessi suoi vestiti della sera prima,mi persi nel guardarla scendere dalle scale,guardava per terra e dato che i capelli le andavano davanti,se li spostò indietro con una mano,per poi lasciarli ricadere ugualmente davanti
<ti ho lasciato la mia felpa sul letto>
<va bene,grazie>
<Camz hai la cerniera del jeans aperta>mi disse all'orecchio,mi arrivò una vampata di calore per l'imbarazzo e cercai di chiuderla ma si era bloccata. Lauren si avvicinò e mise le mani dove c'era la zip,mi girai perché era talmente vicina che avrei potuto baciarla da un momento all'altro,trovai lo sguardo di Dinah ed era uno di quegli sguardi imbarazzati ma disinvolti,e lei stava solo guardando..
Lauren sbottonò l'unico bottone presente,e poi cercò di abbassare la zip per poi riportarla su,fece questo più volte e riuscì a sbloccarla e a chiuderla. Poi sollevò lo sguardo,ci fu quel secondo in cui mi fissò le labbra ed io la odiai per questo,se solo non ci fosse stata Dinah...
<grazie>dissi visibilmente imbarazzata
Mi allontanai prima che potessi perdere il controllo e fare una cazzata,uscimmo di casa e chiusi la porta a chiave
<stasera vengo a casa tua quindi?>le chiesi
<solo se ti va..>rispose
Ci sorridemmo un'ultima volta e dopo io entrai nell'auto di Dinah mentre Lauren andò nella sua
<ma ieri com'è andata con Shawn?>chiese
<bene,i genitori sono simpatici>risposi
<meglio...Fammi capire,poi è arrivata quella ragazza a dormire da te?>
<si..In teoria dovevamo farci solo un giro in macchina,ma poi l'ho invitata a dormire da me,perché?>
<no così...È solo che è strana,hai visto come mi guardava? sembrava che le avessi fatto chissà che cosa>
<lei guarda così un po' tutti>
<ah bene..>
In effetti l'atteggiamento nei suoi confronti era strano,quando mi ha chiesto chi era al telefono e cosa voleva,il mondo in cui la guardava,quando ha fatto notare che indossasse la felpa che ha dato a me,quando mi ha chiuso la cerniera
<penso che Shawn mi abbia parlato di lei,non gli sta molto simpatica devo dire>
<e quando te ne ha parlato?>
<un po' di tempo fa,mi ha raccontato che ve ne siete andati prima dalla festa per lei,ricordi? E poi è rimasta a casa tua per un po' di giorni>
<in effetti abbiamo...discusso per questo>
<è molto permaloso>commentò
<ho notato>
Passammo il resto del viaggio in macchina in silenzio,anche perché non sapevo cosa dire,stavo ripensando al comportamento di Lauren. Non credo che fosse gelosa o infastidita,era solo protettiva,cioè,lo sembrava.
Arrivammo al centro,mi sarei aspettata meno gente per colpa della pioggia ma invece era come al solito. Dinah mi portò nel nuovo bar dove prendemmo subito le ordinazioni e mi iniziò a parlare di un ragazzo,uno che aveva incontrato ad una festa,mi ha detto che ci stava provando con lei e lei era un po' interessata,però è fidanzato e non sa che fare.
È assurdo come questi vengano definiti i problemi più grandi per una ragazza di soli 16 anni,avrei potuto ridere in quel momento ma non lo feci per rispetto. Alla fine,la capivo.
Alla nostra età prendiamo una cotta per chiunque alla fine,anzi,per chiunque ci dia un minimo di attenzione. Non so se capirò mai il vero motivo,forse perché ci piace l'idea che una persona sprechi il suo tempo per stare con noi,e questo ci fa sentire importanti.
<ecco a voi,due cappuccini,un cornetto vuoto e uno alla crema>
La cameriera appoggiò il tutto sul tavolo,io non avevo molta fame a dire il vero e mi sforzai per mangiare il cornetto vuoto,non so il perché ma non avevo voglia di mangiare in questi giorni.
<secondo te cosa devo fare?>mi chiese Dinah
<beh ecco..a me non sembra giusto provarci con lui sapendo che è fidanzato,ma secondo te cosa dovresti fare tu?>
Ad essere sincera,le rigirai la domanda solo per non dover parlare,tanto sapevo com'era fatta ormai,anche se le avessi consigliato cosa fare avrebbe fatto di testa sua comunque.
Non penso di essere una buona amica,è ovvio che nel momento del bisogno io ci sono ma.. Non più come prima. Ascolto e capisco ma io penso ad altro,più che altro penso a me stessa.
Questo deriva dal fatto che ho passato tanto tempo a preoccuparmi di persone che non meritavano la mia attenzione cercando di essere una buona amica,e così facendo mi sono trascurata senza riconoscermi più.
E ora che sta andando tutto a puttane,ho bisogno di ritrovare me stessa,in qualunque momento e modo.
<allora intanto gli scrivo,se dovesse succedere qualcosa con la ragazza mi giustifico dicendo che non ne sapevo nulla,va bene?>
<come vuoi>
Ecco,come avevo detto prima,lei fa di testa sua anche se le dai consigli migliori.
Ci dividemmo il conto e passeggiammo un po' per il centro mentre piovigginava e si stava da dio,amavo quella pioggia.
Mi venne in mente quella notte dove Lauren mi riaccompagnò a casa,io ballai sotto la pioggia mentre lei mi guardava,la libertà e le parole di quella notte non saranno facili da dimenticare.
Parlammo un altro po' di cose in generale,come dei nostri professori,compagni strani di scuola o di cose strane che ci erano successe.
Poi mi riaccompagnò a casa,durante il viaggio le chiesi se potesse venire a prendermi la sera per accompagnarmi a casa di Lauren,e di fare finta che andassi a dormire a casa sua,dato che i miei la conoscevano e si "fidavano" di lei.
<poi mi chiami quando ti devo accompagnare,e ricordati di mandarmi la sua via>disse
<va bene,grazie>le dissi sorridendole
<grazie a te che mi hai sopportata>rispose
Passai la giornata a non fare nulla,mi sistemai la camera ritrovando dei reperti di quand'ero più piccola,bei ricordi,poi rilessi le prime pagine di un libro giusto per ricordarmi di che cosa parlasse.
Più tardi mi arrivò una mail dalla scuola,diceva che saremmo ritornati a scuola questo lunedì,così quando ritornarono i miei li avvisai e gli dissi anche che andavo a dormire da Dinah e per loro andava bene,mi faceva piacere vederli contenti per me.
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Finii di prepararmi lo zaino nel momento in cui Dinah arrivò sotto casa,ci avevo messo solo il telefono,lo spazzolino e una felpa di ricambio,già sapevo che avrei rubato un qualcosa per dormire a Lauren.
I miei genitori vollero salutare Dinah,e siccome lei è un po' logorroica e i miei anche,ci misi un po' a farla andare via da là.
<parlate troppo voi>mi lamentai
<nah non è vero>
<comunque ho capito dove abita,sarei dovuta passare davanti quella via lo stesso dopo>disse una volta entrate in macchina
<bene>
Erano tipo le nove e mezza e già ero stanca,mi capitava spesso di stancarmi anche se non avevo fatto nulla per tutta la giornata,sicuramente mi capitava perché mangiavo poco.
<com'è il vostro rapporto? Intendo dire quello tuo e di Lauren>mi chiese d'un tratto
<non lo so,è complicato da descrivere,perché me lo chiedi?>
<scusa è che ora mi sono ricordata di sta mattina,da quant'è che siete amiche?>
<noi..noi non siamo amiche,cosa te lo fa pensare?>
Stavo cominciando ad agitarmi e ad innervosirmi,temevo di farle capire qualcosa o di dire per sbaglio qualcosa io
<non credo che inviteresti una sconosciuta a dormire da te,poi..mi è sembrata protettiva nei tuoi confronti>spiegò
<non è stata protettiva e non siamo amiche>
<perché no? stai andando da lei a dormire dopo che lei ha passato la notte da te>
<senti è una cosa diversa,lascia stare>
Stette zitta,notò come mi avevano agitata quelle domande e non mi piaceva mostrarmi così a lei,avrei potuto rispondere in modo più gentile..Era solo curiosa alla fine.
Dopo un po' arrivammo davanti casa di Lauren,ringraziai Dinah per il passaggio e andai subito a suonare il campanello.
Lauren aprì la porta,aveva un bicchiere di vino rosso in mano e gli occhi leggermente rossi,non credo che avesse pianto però
<va tutto bene?>le chiesi
<si si,ora deve passare Tyrone a darmi una cosa,pensavo fosse lui>disse facendomi entrare
Andò in cucina mentre io mi sedetti sul divano,poco dopo ritornò con un altro bicchiere in mano e versò del vino anche a me.
Durante le cene o i pranzi di famiglia,i miei me lo facevano bere,soprattutto quello bianco,non era male ma dopo un po' mi veniva la nausea.
Mi passò il calice,era un rosso rubino denso,lo sorseggiai sentendo per un piccolo momento un sapore dolce che poi venne contrastato dall'amaro e si diffuse la sensazione di calore
<alla fine com'è andata con..quella ragazza di cui non ricordo il nome?>domandò
<Dinah?>dissi ridendo <bene,aveva solo bisogno di parlare con qualcuno...Sai mi ha accompagnata qua e..Mi ha chiesto com'era il nostro rapporto>
<e tu che le hai risposto?>
<che non lo so,tu che le avresti detto?>
<di farsi i cazzi suoi>
Risi ma quella risata terminò non appena suonò il campanello,mi si gelò il sangue nel sapere che Tyrone stava qua fuori.
Lauren andò ad aprire ed io restai sul divano,li sentivo parlare e le loro voci si fecero più vicine. Tyrone mi vide e sorrise a Lauren
<chi è lei?>le domandò
Aveva una voce molto profonda e roca
<sono Camila,una sua compagna di scuola>risposi
Con calma,appoggiai il calice sul tavolino e mi alzai per stringergli la mano. Era altissimo,sarà stato un metro e ottanta più o meno,da lontano non si vedeva più di tanto. Aveva un sorriso malizioso,simile a quello che avevano gli uomini d'affari dopo una piccola vittoria finanziaria.
<grazie per essere passato ma te ne puoi anche andare>gli disse
<non mi offri qualcosa da bere prima?>
<senti..come vuoi>sospirò
Lauren andò di nuovo in cucina,lasciando me e Tyrone da soli,mi sentivo molto a disagio a stare con lui ma allo stesso tempo avrei voluto tirare fuori la storia che mi aveva raccontato Lauren e prenderlo a mazzate sui denti
<oggi sarebbe dovuta venire a casa mia e poi ha annullato sai? Ha detto che aveva voglia di stare un po' da sola per conto suo,però mi ha mentito a quanto pare>
<fatti due domande se non vuole stare con te>
<non so perché ma appena ti ho vista ho avuto la sensazione che causerai tanti problemi,non a me,ma a Lauren>
Lauren tornò con un altro calice e lo passò a Tyrone che la ringraziò,per come era vestito non sembrava un uomo...ricco,diciamo,ma per come si atteggiava e parlava,aveva un modo di fare elegante e formale.
<Laur hai fumato vero?>le domandò portandosi il bicchiere alle labbra
<beh si..ne vuoi una?>
<perché no>
Lauren andò a prendere un pacchetto da una sua borsa lasciata appesa su una sedia,gliela passò e lui se la mise in tasca,non era una sigaretta ma una canna,ora capisco perché aveva quegli occhi rossi
<a lei niente?>disse Tyrone
<no,non è abituata>rispose
<c'è una prima volta per tutto,no?>
<Tyrone non rompere il cazzo>
<come vuoi>
Lui guardò l'orologio che aveva al polso e appoggiò il calice ormai vuoto sul tavolino
<direi che posso anche andare ora>
<anche perché se continui a bere sai come andrà a finire>commentò lei
Il sorriso di Tyrone divenne amaro e nervoso,Lauren lo guardava con disinvoltura mentre sorseggiava il vino dal calice
<smettila>disse lui
<di far che cosa?>
<smettila di ricordarmelo,mi sono scusato e tutti possono sbagliare,andiamo lo sai che non sono veramente così>
Tyrone cercava di mantenere la calma,parlava a voce bassa come se non si volesse far sentire da me ma io ero ancora là,vicino a loro.
Lauren era così..Di classe in quel momento,sapeva di avere il controllo anche dopo quel che le era successo,Tyrone invece sembrava pentito e nervoso,cercava di controllarsi,credo che se non ci fossi stata io avrebbe fatto una scenata assurda nonostante il suo modo di fare formale.
<come vuoi Ty,ora devi andare>
<ci sentiamo>
Se ne andò,non aveva il sorriso malizioso di prima ne tanto meno quello amaro e nervoso,ora era solo incazzato.
Lauren riusciva sempre a prevalere,o forse era solo una mia sensazione,se ci fosse stata qualcun'altra al posto suo non so se l'avrei vista allo stesso modo.
<mi dispiace che devi stare con uno come lui>
<solo questione di abitudine,ti vedo strana,è tutto apposto? lui ti ha detto qualcosa?>
<no tranquilla,sono solo un po' stanca,non è che possiamo andare a dormire?>
<si va bene>
Lauren mise i bicchieri nel lavandino,spense le luci e salimmo in camera sua nella quale iniziammo a spogliarci. Nel momento in cui lei rimase solo in intimo,le squillò il telefono e ricordai subito di quella volta dove risposi al telefono e Lauren mi provocò,mi venne un sorriso spontaneo.
Ero talmente stanca da pensare di provocarla come lei aveva fatto con me,neanche ci stavo a pensare più di tanto,mi lasciai solo andare.
Nominò una certa Normani,una sua amica,le vedevo spesso insieme ma stasera lei non meritava le sue attenzioni.
Mi avvicinai a lei già con un sorriso malizioso,ero a mio agio in quel momento,quasi come se fosse una cosa normale e abitudinaria.
Le arrivai di fronte e la spinsi verso il muro guardandola negli occhi,sentivo la voce robotica della ragazza parlarle attraverso al telefono,ma lei non ascoltava affatto.
Le misi una mano sul collo e mi avvicinai lentamente alle sue labbra,le sfiorai e provò a baciarmi spostandosi più avanti ma non glielo permisi. Le baciai la clavicola,lasciando salire la lingua lungo il collo dove mi fermai per succhiare vogliosamente
<si..si ti sto ascoltando..>disse,provò a chiudere gli occhi per concentrarsi e mi venne da ridere
<cosa ne penso io? Beh...>
Nel momento in cui iniziò a parlare le morsi il labbro inferiore tirandolo leggermente,poi ripresi a baciarla dal mento scendendo al collo fino al petto
<ecco..Va bene domani,ora sono occupata>
Chiuse la chiamata e buttò il telefono sul letto,ribaltò subito la situazione mettendo me al muro e incominciando a baciarmi sulle labbra. Le lingue che si rincorrono,i respiri che si fanno più pesanti,le labbra calde e umide e la pelle che iniziava a sudare per il troppo calore.
Portò le mani sulla mia schiena,non la fermai stavolta e le permisi di togliermi il reggiseno.
Mise una gamba in mezzo alle mie e incominciò a spingere verso la mia intimità,chiusi gli occhi con forza lasciando scappare un gemito quando sentii la sua lingua leccare con calma il capezzolo,mentre una mano saliva sull'altro seno stringendolo e massaggiandolo con forza.
Ritornò a baciarmi il collo,le labbra bagnate scivolavano sulla mia pelle mentre una mano scendeva facendosi spazio tra le mie gambe,passò un dito sopra il tessuto delle mutande facendomi sussultare
<Laur...ti prego>ansimai,non sapevo neanche io quello che volevo dire,non avevo più il controllo di me stessa
<dimmi cosa vuoi che faccia>sussurrò con voce roca al mio orecchio
<quello che vuoi>risposi
Due dita scivolarono dentro le mie mutande,con movimenti circolari mi accarezzava il clitoride e non potei fare a meno di gemere sotto il suo tocco
<non smetterò finché non sarai esausta>sussurrò poi col respiro affannato
Strofinava ripetutamente le dita contro il mio clitoride provocandomi una forte pressione nel ventre,mentre con l'altra mano palpava il mio seno che era diventato ormai sensibile.
Mi baciò sulle labbra quando le sue dita sprofondarono in me,d'istinto le morsi il labbro inferiore ferendola e facendola gemere,sentii subito dopo un sapore metallico e capii che le avevo fatto uscire sangue dal labbro,ma a nessuno delle due importava.
Chiusi gli occhi con forza e ansimai più volte il suo nome quando le sue dita iniziarono ad entrare e uscire lentamente da me,per poi iniziare ad accelerare,con l'altra mano iniziò a toccarmi il clitoride facendo sempre dei movimenti circolari e più veloci.
La stanza era diventata una sauna,avevo il respiro corto,il battito troppo accelerato,mi contorcevo dal piacere sotto il suo tocco.
I miei gemiti erano alti ed io non riuscivo più a controllarmi e a contenermi,ero a tal punto di esplodere,lei mosse ancora più velocemente le dita ed io mi mossi contro di loro.
Mi aggrappai alla sua schiena gemendo forte il suo nome,fu come se per un secondo tutto si fosse fermato per poi sentirmi debole e le gambe fragili. Non c'era imbarazzo o timidezza,oppure non ci stavo capendo un cazzo io,mi girava la testa ma mi piaceva quel tipo di giramento.
Guardai Lauren negli occhi,appoggiai la fronte contro la sua,nel labbro inferiore si vedeva un piccolo taglietto che le avevo causato io,avevamo entrambe il fiatone ma Lauren riprese a baciarmi lo stesso,prendendomi saldamente per i fianchi e spostandomi verso il letto. Dipendevo da lei ormai,non potevo far a meno di sentire il suo corpo caldo a contatto col mio,le sue mani che scivolavano su di me andando a toccare i punti più sensibili facendomi gemere,il suo sguardo profondo e il sorriso malizioso e soddisfatto. Io sembravo sotto effetto di droghe,sarà che è la prima volta,oppure questo è solo l'effetto di Lauren.
Mi buttò a letto andandomi subito sopra,allungai d'istinto le mani stringendole il culo e spingendola più verso di me,si lasciò sfuggire un piccolo gemito sulle mie labbra,provai a ribaltare la situazione ma Lauren non lo permise.
<non ho finito>ansimò
Da una diciassettenne si era trasformata in una donna piena di potere,decisa e sicura di se,vederla in quel modo era eccitante.
Si fece spazio tra le mie gambe iniziando a lasciarmi una serie di baci mentre scendeva lentamente. Incominciò a baciarmi l'interno coscia facendomi sussultare,arrivando sempre più vicina al mio centro. Mi guardò con quegli occhi pieni di voglia e passione mentre sentivo il suo respiro attraverso il tessuto delle mutande che poi mi tolse.
Ero già sensibile in quel punto e come mi leccò strinsi le lenzuola in un pugno soffocando un urlo,ero sul punto di pregarla di smettere ma allo stesso tempo volevo che continuasse.
Con la punta della lingua faceva movimenti circolari sul mio clitoride gonfio,strinsi i suoi capelli mossi sentendo la voglia di urlare crescere sempre di più.
La pressione della lingua sul clitoride aumentò,il mio corpo si contorceva e sentivo che stava per arrivare. Sembrava di stare sulle montagne russe,piano piano salivi fino in cima e tutto d'un tratto arrivavi giù.
Fu come se mille scintille colpirono il mio corpo facendomi tremare le gambe,inarcai la schiena urlando tutto il piacere che mi stava facendo sentire,Lauren mi tenne ferme le gambe mentre leccava il liquido caldo che fuoriusciva da me,sentivo quel punto più sensibile di prima,lo sentivo pulsare,era come se tutte le mie energie fossero concentrate là.
Lauren risalì,sembrava un predatore che guardava la sua preda,era così sensuale,mi baciò con foga un'ultima volta.
Ero esausta,fragile e mi girava la testa.
Mi guardò negli occhi,spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi accarezzò il viso
<vai a farti una doccia che io cambio le lenzuola qua,va bene? Gli asciugamani sono nell'armadio in bagno>disse cercando di mantenere il respiro stabile
<va bene>
Provai ad alzarmi,mi facevano male le gambe e le sentivo tremare ancora un po',ma non volevo farglielo notare,a camminare era ancora peggio perché mi sentivo debole e come se potessi cadere da un momento all'altro.
Raccolsi il mio reggiseno che prima Lauren aveva lasciato cadere a terra,arrivai in bagno dove aprii subito l'acqua e aspettai un paio di secondi per farla riscaldare,distrattamente mi guardai allo specchio e mi accorsi di quanti segni mi aveva lasciato. Due sulla clavicola e tre sul petto vicino al seno,per fortuna non ne aveva lasciato sul collo così non avrei dovuto preoccuparmi di coprirli per giorni.
Entrai in doccia,l'acqua bollente non era niente in confronto al caldo che avevo provato con Lauren,realizzai solo ora quello che avevo fatto.
Pensavo che non arrivassimo a quel punto,volevo solo provocarla un po',ma invece è finita urlando il suo nome..Bene devo dire.
Mi uscii una risata pensandoci,ero felice che la mia prima volta sia stata con lei...Ho avuto diverse "occasioni" per farlo con Austin ma non ho voluto,non perché aspettassi la persona giusta come molti pensano,era solo che non mi sentivo a mio agio e in più mi metteva pressione. Se lo avessi fatto con lui sono sicura che non sarebbe stato come farlo con Lauren.
Ora non so come avrei fatto ad incontrarla a scuola o da qualche altra parte e non pensare a questa notte,era impossibile.
Uscii dalla doccia,mi asciugai e misi l'asciugamano intorno al corpo per andare a prendere il pigiama.
Lauren stava sistemando il piumone,aveva cambiato il lenzuolo e mi sentivo in imbarazzo
<prendi una mia felpa,se vuoi>disse
Scelsi una felpa a caso dal suo armadio,mi tolsi l'asciugamano appoggiandolo sulla sedia e me la misi,tanto Lauren mi aveva vista nuda.
<vado a farmi una doccia pure io>disse
Mi misi a letto,sotto le coperte e sospirai,me ne sarei pentita forse...Non lo so,un po' mi sentivo in colpa e odiavo avere tutti questi segreti dentro di me. Partendo dal fatto che mi piace Lauren,ma questo ormai lo sa anche Austin ed è un bel casino,poi non provo niente per Shawn,sto mentalmente male,non sto bene con me stessa,mi verrebbe voglia di prendere un coltello e fare la fine di Hannah Baker.
Avrei voluto parlarne con qualcuno di tutti questi problemi,ma mi avrebbe presa solo per una pazza che cerca attenzioni,e forse avrebbe avuto anche ragione. Perciò non facevo nulla per migliorare la mia situazione,credendo che da grande mi sarebbe passato tutto.
Non mi serve aiuto,c'è chi è messo peggio di me e i miei problemi non valgono nulla a confronto,questo è quello che mi ripetevo sempre. Ma forse i problemi degli altri,qualunque fossero,non sminuivano i miei.
Pensai al fatto che rovinavo sempre i bei momenti con i miei ragionamenti del cazzo,perché la mia mente non si zittiva?
Convivere con me stessa era difficile.
Sentii i passi di Lauren farsi più vicini,spense la luce e si sdraiò al mio fianco,come ieri,ci ritrovammo l'una difronte all'altra.
Ripensai alle parole di Tyrone: "causerai tanti problemi,non a me,ma a Lauren",non capivo cosa volesse dire. Come le avrei potuto causare dei problemi se a lei non importava niente di niente? E poi che tipo di problemi intendeva?
Accarezzai il viso di Lauren,andando a sfiorare il suo labbro inferiore dove le avevo fatto il piccolo taglio
<scusa,non volevo>dissi
La leggera risata di Lauren si disperse per la stanza,io semplicemente la guardavo persa nei suoi occhi
<tranquilla,ero talmente presa che non ci ho fatto neanche caso>
Io la guardavo pensando che mi fotterà la vita e mi farà soffrire più di chiunque altro,ma poi la riguardavo e pensavo che la vita me la poteva anche distruggere,tanto niente è per sempre.
Andrà come andrà,soffrirò comunque.
Chiusi gli occhi e sentii subito dopo le sue labbra appoggiarsi sulle mie
<notte>sussurrò
Sarebbe stato un momento perfetto per dirglielo,per dirle come mi sento ogni volta che mi guarda,che ci parlo,che mi sfiora...Per dirle tutto insomma. Invece non dissi nulla.
Deludente,no?

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