C'era una volta una piccola bambina che aveva fatto uno sbaglio. Non ricorda quale,era troppo piccola per saperlo,ma ricorda le urla di sua madre mentre le apriva la porta e la spingeva dentro la sua stanza,"vattene" disse con un tono duro e scocciato. La bambina fu lasciata davanti ad una porta chiusa,in lacrime. Quindi andò a sedersi sul suo letto aspettando che qualcuno aprisse la porta.
Non provò mai più a fare errori da quel giorno,perché ogni sbaglio era un rischio,significava sentirsi una delusione.
Questa è la storia di come "la figlia perfetta" è stata creata. Questa,era la mia storia.
I miei genitori sono sempre stati quel tipo di persona che,in un certo senso,ti opprime e ti sta addosso creandoti ansie e paranoie per tutto. Soprattutto mia madre,le volevo bene ma ho sempre pensato che lei fosse la causa della mia continua ansia. Sentirmi sempre così controllata e giudicata da lei sin da piccola non è stato bello ne facile.
Poi c'era mio padre,un uomo tranquillo ma che perdeva la pazienza facilmente,era testardo e pensava sempre di aver ragione,a tratti pesante perché tendeva a ricordarmi ogni mio errore.
Erano dei genitori perfezionisti e tradizionali,quando ero bambina desideravo essere come loro,li ammiravo perché sapevano affrontare tutti i problemi senza difficoltà,o almeno così mi hanno fatto credere.
Loro erano arrivati ieri sera,la prima cosa che mi hanno detto dopo avermi salutata è stata: "abbiamo visto che hai preso un 6 e mezzo in storia" con un tono deluso,io risposi che non c'era nulla di male in un 6 e mezzo e che non contava poi così tanto,poi non mi rivolsero la parola fino all'ora di cena.
Ovviamente,hanno fatto finta di niente,hanno ripreso a parlarmi e a scherzare,mi avevano parlato di com'era andata a lavoro ed io per tutto quel tempo non capivo come potessero far finta di niente,cioè almeno riparlarne per chiarire e basta,invece niente.
Alla fine è sempre stato così,non solo tra me e i miei genitori,ma anche tra loro due e questo mi dava ancora più fastidio perché scherzavano tra loro e poi si sparlavano a vicenda con me.
Avevo un po' paura di diventare come loro,anche se in un certo senso lo stavo già facendo,come con Lauren ad esempio.
Invece che parlarle e spiegarle che non è stata colpa mia,ho fatto finta di niente.
È più facile così,no? A questo punto,un po' li capisco i miei genitori.
<ciao Shawn>lo salutai
<hey,prima all'entrata non ti ho vista>
<mi sono svegliata tardi oggi,comunque per uscire con te e Dinah ci sono>
<bene sarà felice,magari dopo ti passo il numero di telefono,ti è già passato il mal di gola?>chiese notando che non portavo
più la sciarpa,i segni erano rimasti ma con del fondotinta non erano evidenti
<un po' si,tu che materia hai ora?>
<inglese,tu invece?>
<arte,ci vediamo dopo a pranzo?>
<okay a dopo>
<a dopo>
Proseguii lungo il corridoio per andare nell'aula d'arte,non mi andava molto di fare quella materia...Il prof ci spronava ad esprimere le nostre emozioni con dei disegni e ci dava delle consegne come "scegliete una canzone e disegnate quel che provate" ma io non sapevo mai che fare o come esprimermi,e a dirla tutta non ero nemmeno brava a disegnare.
Ogni volta disegnavo qualcosa già vista da internet e il prof mi faceva i complimenti per come mi esprimevo e per come facevo le illustrazioni,anche se in realtà non sapevo neanche quel che stavo disegnando,ma l'importante era prendere buoni voti.
Non potevo disegnare quel che veramente sentivo,perché quel che sentivo era il vuoto totale e non potevo mica lasciare il foglio in bianco. O almeno,solo quando sto con Lauren sento una marea di emozioni tutte insieme.
Penso che un po' tutti facevano come me,ma loro lo facevano solo perché avevano paura di mostrarsi vulnerabili o non ne avevano voglia,non perché si sentivano vuoti e come se gli mancasse qualcosa.
Ero come un corpo vuoto che camminava,sorrideva quando doveva e alla domanda "come stai?" rispondeva "bene" perché aveva paura di essere un peso.
Tra tutti quei pensieri lungo il tragitto per l'aula d'arte,mi si bloccò il respiro per un paio di secondi non appena incrociai i suoi occhi,era uscita da un'aula e quando anche lei mi notò,si fermò. Avrei dovuto girare l'angolo e prendere un'altro corridoio per poi fare tardi a lezione solo perché l'ho vista? Ovvio.
Girai tranquillamente l'angolo e una volta nell'altro corridoio,aumentai il passo,dovevo fare in fretta a fare il giro perché la campanella era già suonata.
<Camila>
Il mio nome pronunciato da lei mi faceva un'effetto diverso,aveva sempre quella voce un po' roca che mi mettevano i brividi.
Mi fermai,convinta che potessi girarmi senza problemi facendo finta di niente,ma non ci riuscii subito. Il mio corpo era come bloccato,sembrava così stupido da dire e in effetti lo era,mi pentii di essermi fermata pensando che potessi affrontarla.
Dopo un paio di secondi mi girai,lei era quasi vicino a me e cercava il mio sguardo,ma io non ero ancora pronta per affrontare quegli occhi che mi guardavano con freddezza.
<Camz>
Quel nomignolo fu un tranello,la guardai subito quando lo pronunciò,quando mi chiamava così mi guardava diversamente,ma quella volta il suo sguardo continuava ad essere freddo e vuoto
<Lauren ti giuro che non le ho detto niente,si è accorta della felpa e Shawn non si è stato zitto ma io ho cercato di rimediare,non volevo rovinare il vostro rapporto...Scusa>
Dissi quelle cose in preda all'agitazione,avevo il fiato corto,iniziavo a sudare freddo,il cuore batteva fin troppo forte per quella situazione,tutto perché avevo paura di quel che poteva pensare di me.
<senti non sono incazzata per quello che Shawn ha detto e anzi,non m'interessa neanche,sono incazzata perché sei corsa da lui fingendoti felice così da potermi ignorare,e per cosa poi? Non ti avrei detto nulla,non avrei smesso di fidarmi di te per una cazzata del genere come non ti avrei dato la colpa>
In quel momento mi sentii come quando da piccola sei circondata dal buio ed hai paura,ma dopo accendi la luce e tutte le tue paure e ansie scompaiono.
<avevo paura di come avresti potuto reagire,non volevo stare male per quello che avresti potuto dirmi>spiegai
Avanzò di un passo e fui avvolta dalle sue braccia,mi strinse a se come nessuno aveva mai fatto,restai stupita dal suo gesto ma non esitai un'attimo nel ricambiare l'abbraccio.
<puoi stare tranquilla con me>sussurrò
C'era una grande differenza tra il dare un'abbraccio e riceverlo,soprattutto se a dartelo fosse una ragazza col suo carattere.
Lauren si allontanò di poco,mi guardò negli occhi e sorrise,mi resi conto dopo un paio di secondi che le stavo sorridendo anche io.
<vai in classe ora>disse
<ciao Lolo>
E alla fine,affrontarla si è rivelato molto più facile che ignorarla.
Sembrava che non cercasse di ferirmi,manteneva la calma e mi diceva le cose tranquillamente,non se la prendeva con me subito ma cercava di guardare anche il mio punto di vista. Non ero abituata a questo,i miei genitori non mi avevano mai trattata in questo modo durante un litigio o una discussione.
Entrai nell'aula scusandomi per il ritardo e andai a sedermi in uno dei banchi vuoti vicino al muro,il prof stava spiegando un po' d'arte greca quindi oggi non avremmo fatto pratica per fortuna.
Chiusi gli occhi per ricercare quella sensazione di completo e di "casa" che mi dava Lauren,inspirai l'aria lentamente cercando di ricordarmi il suo profumo e sorrisi. Non avevo mai ricevuto questo tipo d'affetto da nessuno,nemmeno dai miei genitori per il semplice fatto che,quello di Lauren,era un'abbraccio diverso. Gli abbracci dei miei genitori erano normali,voglio dire,non mi davano sensazioni particolari e di certo non mi facevano stare meglio. Ma un suo abbraccio era diverso e lo consideravo più sincero e speciale,forse perché era una ragazza fredda e non amava dare o ricevere abbracci.
Mi chiedevo perché Lauren volesse risolvere con me se neanche le importava,anziché fare di tutto per risolvere con Lucy. Magari non era poi così importante come pensavo,infondo l'ha tradita. Forse pure lei fingeva di essere felice con Lucy,forse dietro ai suoi sorrisi si nascondeva il nulla più totale,non era distrutta come me,semplicemente non provava niente.
Ma se non provava niente con una ragazza come Lucy,come potevo pensare che potesse provare qualcosa con me? Io non avevo nulla da darle,ero emotivamente distrutta,mi sentivo instabile e facevo fatica a fidarmi. Non sapevo come renderla felice,a malapena riuscivo a rendere felici i miei genitori,figuriamoci una persona come Lauren.
In questo periodo guardavo loro due molto superficialmente senza rendermene conto,probabilmente perché continuavo a pensare che Lucy la rendesse felice con tutti quei sorrisi. Però,forse,anche Lauren era un corpo vuoto,come me. La differenza è che lei ne era consapevole da molto tempo ed è riuscita a migliorarsi nel fingere delle emozioni,mentre io ero ancora alle prime armi.
La vita è come una scuola di recitazione.
Ognuno recita una parte e più mi guardo attorno e più mi rendo conto che si assomigliano tutti,anche chi viene considerato originale non lo è. Le uniche cose che possono rendere originale una persona sono l'immaginazione,i pensieri e i sogni. E molti si assomigliano anche sotto questi aspetti.
Vale la pena vivere in un mondo così?
Non che fosse importante il fatto dell'originalità,ma in generale,valeva la pena vivere? Credo che dipenda da cosa ci sia dopo la morte,sempre ammesso che ci sia qualcosa.
Ho sempre immaginato che intorno ai nostri polsi ci fossero delle catene immaginarie che ti trattengono in questo mondo,e che le persone che sono riuscite a spezzarle con la forza,anziché avere pazienza e aspettare per una chiave che li porti via senza dolore nei polsi,sono veramente coraggiose.
Molti li considerano dei deboli,persone che non sapevano stare al mondo,ma non hanno mai pensato che ci fossero delle altre persone che gli impedissero di stare al mondo.
Non volevano più soffrire quelle persone,erano come degli angeli intrappolati che finalmente sono riusciti a scappare.
Avrei voluto essere come loro,ma avevo paura di quel che avrei fatto alla mia famiglia e poi c'era Lauren,non potevo andarmene sapendo che non avrei più visto i suoi occhi.
Dopo un'altra ora,andai a pranzare con Shawn,non fece altro che parlare di come fossero andate le sue lezioni e del fatto che dovessimo uscire con Dinah,mi aveva anche dato il suo numero.
Nel mentre io mi guardavo in giro per quella sporca mensa,Lucy era seduta su un'altro tavolo con due sue amiche ai fianchi che le parlavano,probabilmente stavano cercando di consolarla. Nel mentre,Lauren,stava parlando con una ragazza già vista prima.
<ascoltami Camila>
Shawn alzò un po' la voce e mi spaventai,sbuffò e si girò per vedere cosa stessi guardando
<smetti di guardare loro due per una volta? Quando siamo a mensa guardi sempre da quella parte e non mi ascolti mai,non c'è la faccio più Camila>
<scusa,è solo che...>
<è solo che cosa? Che sei stanca? Ti prego basta con questa cazzata,non so cosa ti stia succedendo Camila,ultimamente hai la testa altrove e pensi a chissà che cosa...C'è qualcun altro per caso? Se è così dimmelo perché non mi voglio illudere troppo>
Le parole non riuscivano ad uscirmi dalla bocca,un po' perché non sapevo come rispondere e un po' perché non mi aspettavo una reazione così da parte sua.
<ho capito...>disse lui alzandosi dal tavolo
<Shawn non andare>provai a fermarlo
<no tranquilla,ora che me ne vado hai la visuale libera e non serve che sporgi la testa di tanto in tanto>
Lui uscì dalla mensa con un sorriso nervoso e gli occhi lucidi,non avevo le forze per seguirlo e fingere che mi interessasse,come non avevo le forze per dirgli che lo vedevo solo come un amico. Ma in ogni caso,non gli avrei mai detto che mi interessa Lauren in quel senso,oltre che imbarazzante,sarebbe stato un po' crudele dirglielo. Crudele perché sarebbe stato un colpo secco,non se lo aspetterebbe e collegherebbe tutti gli avvenimenti riguardanti noi due rendendosi conto che in realtà,a me,non è mai interessato se non come amico.
Ora cosa avrei dovuto fare?
Aspettare che si calmasse e parlargli con più tranquillità o parlargli appena ne avevo la possibilità? Ovviamente,non lo avrei ignorato come ho cercato di fare con Lauren,se con lei è andata bene allora andrà bene anche con lui.
Decisi di andarmene pure io dalla mensa,tanto Lauren e Lucy erano scomparse quindi non c'era più niente di interessante da osservare.