Il giorno dopo mi svegliai distrutta,non avevo voglia di fare niente ed ero anche giù con l'umore e non so perché.
Avete presente quando vi svegliate già tristi ma non sapete il motivo? Bene,ero in quella situazione.
I miei mi chiesero come stessi e se avessi dormito bene,oggi non avevo per niente un bel aspetto ma me ne fregai..
Non avevo nemmeno voglia di camminare fino a scuola quindi chiesi ai miei di accompagnarmi e in men che non si dica,mi ci ritrovai davanti
<grazie per il passaggio,ciao>salutai
<ciao tesoro>dissero sincronizzati
Vidi subito Lauren e il suo gruppetto fumare vicino all'entrata,lei era appoggiata al muro e aveva uno sguardo serio mentre rilasciava nuvole di fumo,mentre i suoi amici ridevano e scherzavano. Non sembrava per niente interessata a ciò che dicessero,la vedevo molto pensierosa.
<hey Camila>sentii alle mie spalle,mi girai ritrovandomi Shawn,sorridente ed entusiasta,beato lui che era così fin da mattina presto
<tutto bene?>chiese
<si,sono solo stanca,tu?>chiesi forzando un sorriso
<tutto bene,ho saputo dalla squadra di basket che oggi ci sarà una festa,vuoi venire?>chiese
<non penso,sono troppo stanca e poi non sono tipa da festa>risposi onesta
<ah beh fammi sapere poi se ci vai>disse
Suonò la campanella e tutti iniziarono ad entrare,compresi noi due. Andando verso l'entrata Lauren mi guardò,rabbrividì per quanto fosse freddo il suo sguardo.
Io e Shawn andammo nella stessa classe e di conseguenza ci sedemmo vicini,dopo un po' entrò pure quello stronzo di Austin con due suoi amici,e appena mi vide si avvicinò con un sorriso a trentadue denti
<ma guarda un po',mi hai già rimpiazzato>disse puntando gli occhi su Shawn
<no,ma anche se fosse non sono cazzi tuoi>risposi
<no tranquilla,i cazzi sono tutti tuoi>disse lui girandosi per ridere con i suoi amici
<senti stronzo le devi chiedere solamente scusa dopo tutto quello che le hai fatto passare>disse Shawn alzandosi dal posto,lui doveva solo capire che Austin non aveva un cervello con cui ragionare e che quindi era completamente inutile
<non parlarmi in quel modo,non devo chiederle scusa e tu non ti devi intromettere tra noi>disse e quel "noi" mi diede parecchio fastidio,non esisteva nessun noi e non è mai esistito
<non esiste nessun noi>gli dissi
Lui stava per rispondermi ma entrò il prof che li mandò a sedersi,Shawn mi rivolse un sorriso compiaciuto e soddisfatto ed io ricambiai,ma non ero né compiaciuta e né soddisfatta.
Shawn sembrava un cucciolo indifeso rispetto ad Austin,stava attento nel dire le cose e voleva avere il controllo pur restando così docile.
Dopo avrei dovuto subirlo io e sicuramente mi avrebbe presa da parte,Shawn non si rendeva conto che nel difendermi si era incasinato pure lui.
Ogni tanto guardavo verso la parte di Austin dato che mi sentivo osservata,e lui aveva un sorriso da psicopatico maniaco stampato in faccia ogni volta che lo guardavo.
Alla fine dell'ora,io e Shawn ce ne andammo il più velocemente possibile da là,mischiandoci tra la folla di studenti nei corridoi per non farci trovare da Austin e i suoi amici. Poi ci dividemmo e decidemmo che avremmo pranzato insieme,almeno avevo qualcuno con cui pranzare oggi.
Il resto delle ore passarono lentamente,come al solito alla fine,le passai disegnando il sole e la luna nel mio quadernino.
Loro due mi avevano sempre affascinata,il cielo di notte mi aveva sempre affascinata,era tutto così misterioso e complicato che m'intrigava parecchio.
Mi ricordo quando avevo provato a parlare di questo ad Austin,cazzo che stupida..Esprimere un mio pensiero,una cosa che mi piace con un pezzo di merda come lui. Non mi ascoltava e diceva delle cose del tipo "ma è solo la luna" no cazzo non è SoLo La LuNa.
Comunque,come mi ero accordata con Shawn,ci ritrovammo alla mensa. Stavolta mi ero portata il panino da casa e stessa cosa lui,ci sedemmo in un tavolo messo all'angolo della mensa.
Odiavo stare in un posto così tanto affollato e chiassoso,c'era gente che rideva e scherzava,altra che urlava per farsi sentire,altri che studiavano...Che poi come facevano a studiare lì non lo so.
Poi c'era lei,la ragazza dagli occhi verdi,non parlava,osservava e basta e dio solo sa a che stava pensando nel mentre. Mi sarebbe piaciuto entrare nella sua testa,vedere i suoi pensieri,i suoi ragionamenti..Ma era più curioso e divertente cercarli di capire da sola,ce l'avrei fatta un giorno,se avessimo continuato a parlarci..Cosa poco probabile dato che dopo non le darò più "ripetizioni".
<Camila,ci sei?>chiese d'un tratto Shawn
<che stavi dicendo? Scusa non ti stavo ascoltando,non si capisce niente qua dentro>
Trovai una scusa,insomma non potevo mica dirgli che stavo pensando alla ragazza dagli occhi verdi
<tranquilla,ti stavo dicendo che magari anziché andare alla festa uscivamo noi due da un'altra parte,sempre se ti va>disse con un tono gentilissimo
<mi piacerebbe,davvero,ma devo dare delle ripetizioni a Lauren questo pomeriggio..magari facciamo un altro giorno>
<oh..si,sarà per un altro giorno>disse dispiaciuto
<mi spiace,sai com'è Lauren,mi occuperà un intero pomeriggio per spiegarle una semplice cosa>dissi cercando di farlo ridere
<non ci ho parlato e non credo che lo farò mai,mi sa di quelle ragazze snob che ti guardano dall'alto in basso,poi dalle voci che girano non mi sembra tanto una tipa apposto>
All'inizio pensavo la stessa identica cosa e non riuscivo a capire se fosse davvero quel tipo di ragazza oppure voleva solo apparire così.
<già ma per ora è apposto,magari potresti farmi da bodyguard>scherzai facendolo ridere
Per il resto del pranzo parlammo,lui mi disse che i suoi genitori si erano trasferiti per lavoro e che gli mancavano i suoi amici,poi mi descrisse un paio di loro e non mi sarebbe dispiaciuto incontrarli un giorno.
Shawn era un ragazzo veramente dolce e gentile,oltre ad essere simpatico ed intelligente.
Bene,perlomeno avevo trovato qualcuno con cui passare il tempo a scuola e magari anche fuori.
Comunque,dopo aver mangiato andammo nelle nostre rispettive aule per fare finalmente l'ultima ora della settimana,dio quanto avevo aspettato questo momento.
In tutto ciò non avevo ancora visto Austin,non so se era una cosa preoccupante o meno,ma non averlo attorno era decisamente meglio.
Non so perché fosse ancora preso da me dato che gli ho fatto capire che non lo volevo,la sua era solo attrazione fisica alla fine anche se a dire il vero poteva benissimo avere di meglio,non ci voleva niente per superarmi.
O forse gli attraeva l'idea di essersi messo con una vergine,sapete no? La maggior parte dei ragazzi vuole essere solo la prima volta di una ragazza,per vantarsene con i suoi amici.
Ridendo e scherzando,con tutti i pensieri che mi faccio durante le ore di scuola,riuscivo a stare attenta alle lezioni. In questi 16 anni non ho fatto altro che essere la brava studentessa e una brava figlia,per non deludere i miei genitori,non mi è mai piaciuto deludere le persone,volevo sempre essere all'altezza delle loro aspettative.
Non mi dispiaceva essere così,insomma,non volevo essere una di quelle adolescenti che fuma e si ubriaca ogni sera,che fa casino e che va male a scuola o addirittura che si droga.
Volevo solo essere me stessa,ma essendo così ero troppo noiosa e non mi vivevo a pieno l'età adolescenziale in cui si fanno un sacco di cazzate.
Ma...Che voleva dire essere se stessi?
Come si diventa se stessi?
Come si capisce di essere davvero se stessi?
Esiste un essere se stessi?
O pensiamo di essere noi stessi solo perché siamo cresciuti con delle idee in testa messe da altre persone che a loro volta si credevano se stessi?
Era tutto così insensato che mi venne un leggero giramento di testa,dovevo smetterla di farmi questi complessi mentali ma era l'unica cosa che non mi faceva addormentare in quest'ora di storia.
Per fortuna suonò la campanella che segnava la fine dell'ora,quelli che si erano stravaccati sul banco si alzarono di colpo e furono i primi ad andarsene.
<buon riposo ragazzi>disse il prof andando a sedersi alla cattedra
Misi l'astuccio e il quaderno nello zaino e come al solito uscii per ultima,non volevo ritrovarmi in mezzo all'orda di studenti che urlavano e che si spingevano.
Supposi che Shawn se ne fosse già andato quindi non lo aspettai al cancello e presi la strada per andare a casa.
<Camila>
Il cuore iniziò a battere forte dalla paura in un secondo,ignorarlo sarebbe stato peggio perciò mi girai e appena lo vidi con quel sorriso inquietante mi pentii di non aver iniziato a correre quando aveva detto il mio nome
<stammi lontano Austin>dissi riprendendo a camminare,lui affrettò il passo per mettersi affianco a me
<è questo il problema,non posso starti lontano,non ci riesco>disse
Che faccia da culo che aveva
<smettila con queste cazzate>
<senti mi dispiace per l'altra volta in bagno,non ti volevo far del male volevo solo risolvere le cose>
<non ti voglio e mi fai schifo Austin,basta>
Lui mi prese per il polso costringendomi a bloccarmi,la sua presa mi fece malissimo ma cercai di non farglielo notare
<è colpa del ragazzo di stamattina vero? Avevo ragione nel dire che mi hai rimpiazzato>
<non è colpa sua se fai schifo,tra noi è finita già da un bel po' e non voglio aver nulla a che fare con te stronzo maniaco>urlai cercando liberarmi ma lui mi tirò uno schiaffo sulla guancia,cazzo,sentivo come ribollirmi la guancia.
<non chiamarmi in quel modo,troia>disse a denti stretti,le lacrime mi si bloccarono e mi venne il nodo alla gola,non riuscivo a parlare