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Reiner crollò a terra, tenendo e difendendo Porco da Eren, ma quest'ultimo non aveva più intenzione di attaccarlo, probabilmente avrà pensato che sarebbe stato inutile.
Notai Mikasa prenderlo e spostarsi con il movimento tridimensionale verso il dirigibile, cosa che facemmo anche noi.
Rientrai nel dirigibile con le ginocchia a terra, alzai lo sguardo e mi si formò un sorriso alla vista di mia sorella, la quale mi aiutò a rialzarmi.
"Yelena!" Esclamai io felice di vederla, rialzandomi subito dopo. "Vieni qui stupida imprudente!" Mi abbracciò forte tenendomi tra le sue braccia, mi era mancata tantissimo.
"Scusami ma non volevo stare qui a non fare niente" Risposi io sciogliendo poi l'abbraccio. "Mi hai fatta preoccupare ragno! Ma quanto sei cresciuta?" Accennò una risata guardandomi per bene, ed io ricambiai il sorriso.
"Dove sono tutti gli altri?" Chiesi guardandomi attorno.
"Adesso saranno con Eren, probabilmente deve delle spiegazioni per ciò che ha fatto..." Rispose lei abbassando il viso; ora si spiega il motivo per cui Levi mi non abbia ancora gettata giù dal dirigibile.
Andai a sedermi sistemando l'attrezzatura, sobbalzando non appena sentì la voce di Levi.
Quando parli del diavolo...
"Sembra che qui qualcuno abbia voglia di una strigliata" Affermò lui camminando verso di me con sguardo e tono serio.
Distolsi lo sguardo non appena si fermò di fronte a me.
"Eddai Levi, lasciala stare, infondo non è successo nulla" Esclamò Yelena intervenendo in mio aiuto.
"No, deve capire che qui non può fare come vuole" Rispose lui non togliendo lo sguardo da me.
"Pulirai tutte le armi nella stanza infondo al dirigibile" Continuò lui facendomi sospirare leggermente.
Mi alzai portando con me il fucile oramai scarico, sorpassando Levi.
"Non ti posso sempre tenere d'occhio"
Affermò successivamente lui con tono basso; io non risposi, questa volta potevo aver forse esagerato, d'altronde poteva succedermi di tutto, ma io volevo solo che si potessero fidare di me.
Sospirai appena entrando nella stanza in cui vi erano tutte le armi che avevano utilizzato ed iniziai a lucidarle e a caricarle, buttando infine quelle con troppi danni.
Lucidai addirittura i fil di ferro dei dispositivi di manovra tridimensionale, avevo imparato dal migliore in fatto di pulizia.
Dopo qualche minuto, mentre pulì uno dei tanti attrezzi, sentì un colpo di pistola e successivamente un altro.
Mi alzai di scatto uscendo velocemente dalla stanza, correndo poi verso gli spari.
Che diavolo era successo?!
Spalancai gli occhi non  appena arrivai nella stanza con più confusione; vidi il corpo di Sasha steso a terra con un buco allo stomaco, Connie cercava di tenerla viva, Jean urlava di chiamare aiuto, ed infine, il resto dei soldati colpivano probabilmente il colpevole di tutto questo.
Non riuscì a muovermi, ero bloccata dall'entrata; avevo gli occhi lucidi, e le lacrime minacciavano di uscire, ma come potevo io, piangere per Sasha? Io ero solo un guerriero marleyano, un loro "nemico", non ne avevo diritto.
Perché proprio lei doveva prendersi lo sparo? Perchè lei?
Strinsi le mani abbassando lo sguardo, ormai il viso era ricoperto di lacrime.
In quel momento, in quella stanza entrò anche Mikasa ed Armin, i quali corsero verso la loro amica entrambi in lacrime.
Mi si strinse il cuore nel vederli.
Mi sentivo così impotente.
Avrei solo voluto urlare.
Ad un tratto, sentì una mano sulla spalla, mi voltai ed era Yelena; senza pensarci, mi fiondai sulle sue braccia, sfogandomi.
Non volevo credere che Sasha, stesse morendo, anzi, che fosse ormai morta.
Non volevo crederci, era impossibile.
Yelena mi accompagnò verso la stanza principale, vicina al posto di guida.
Mi sedetti sul bordo del dirigibile, asciugandomi le lacrime.
"Mi dispiace" Sussurrò Yelena al mio fianco, accarezzandomi dolcemente la spalla.
"Ti eri affezionata, non è vero?" Mi chiese successivamente, ma il mio silenzio e il mio respiro leggermente affannato diceva già da se.
"Scusatemi, Yelena, dovresti fare rapporto" Affermò Hanji raggiungendoci, facendo così alzare Yelena.
Dopo circa qualche altro minuto, sentì Levi sedersi al posto di mia sorella.
Ormai non stavo più piangendo, avevo solo gli occhi lucidi e il viso arrossato.
Detestavo piangere o farmi vedere semplicemente debole, e scherzando, l'ho sempre detto agli altri.
"Va bene piangere Nora, anche io tanto tempo fa l'ho fatto." Affermò lui con tono basso; lui anche sapeva di questa cosa, in modo ironico, una volta gli avevo detto che ero troppo forte per piangere.
"Avrei voluto fare qualcosa di più." Risposi io con voce roca, guardando in basso a me, torturandomi con le mani.
Lo sentì sospirare leggermente. "È stato un brutto colpo per tutti noi, ma almeno nessun altro è stato coinvolto" Rispose lui successivamente; notai che strinse le mani, era ovvio che gli dispiacesse, nonostante riuscisse comunque a nasconderlo per bene.
Non appena la porta si aprì, vidi i miei due vecchi amici.
Gabi e Falco.
"..Ma cosa.." Sussurrai io fissandoli incredula; erano stati palesemente feriti.
Gabi aveva il sangue sanguinante, e qualche livido in faccia e la stessa cosa valeva per Falco.
Erano stati loro due ad uccidere Sasha?
Mi alzai di scatto catturando così la loro attenzione.
"..Nora" Sussurrò Falco con sguardo triste e sorpreso allo stesso tempo; Gabi si limitava a fissarmi con occhi spalancati.
In quel momento, furono anche sorpresi nel vedere che anche Zeke era qui, senza arti ma ancora vivo.
Capirono subito dopo che era dalla nostra parte.
"Li conosci?" Chiese Levi alzandosi.
"S-si, sono guerrieri candidati per ereditare il gigante corazzato.." Risposi io non distogliendo lo sguardo sui due miei due vecchi amici.
"Questi due si sono intrufolati sul dirigibile, e questa bambina ha sparato a Sasha" Affermò Jean, il quale teneva loro due ben legati.
Allora era stata lei, avrei dovuto immaginarlo.
Gabi era sempre stata convinta che tutti gli eldiani cattivi dovessero soffrire.
Passò qualche minuto, e si decise di portare Gabi e Falco sull'isola di Paradis, per poi imprigionarli, buttarli via dal dirigibile non avrebbe portato a nulla.
Eren nel frattempo era stato arrestato per aver fatto di testa sua.
Non riuscì a pensare a nulla, e per tutto il tragitto, rimasi in silenzio.
Mi raccomando Sasha, riposati adesso, te lo sei meritato.

Spazio Autrice:

Indovinate a chi manca Sasha🥲

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