"Eccellente, le confermo la lode Park." sorrise la professoressa guardandolo. "Può congedarsi"
Jimin sorrise "Grazie" si alzò dalla sedia e, dopo aver fatto un inchino alla commissione, uscì dall'aula.
"Allora? Come è andato?" gli sorrise Jackson.
"Ho preso trenta e lode" saltellò contento.
"Cosa glielo chiedi a fare?" ridacchiò Jongin. "Facciamo così, festeggiamo il tuo trenta, il mio ventotto e il ventisei di Jackson al bar, vi va?"
"Io sono orgoglioso del mio ventisei, contando che ho studiato letteralmente la settimana scorsa" ridacchiò. "Va bene, bar della facoltà?"
"E bar della facoltà sia." annuì Jimin.
Quando i tre ragazzi si sedettero, presero le ordinazioni e iniziarono a parlare del più e del meno.
"Oh, questa canzone è fantastica" disse Jackson mentre masticava la sua ciambellina al cioccolato. "è uscita qualche giorno fa, è dei 3racha" La canzone si sentiva attraverso le casse del bar, messa di sottofondo.
"Parla a bocca chiusa, hai pure sputato" alzò gli occhi al cielo Jongin.
"Ma loro cosa fanno? sono dei produttori o...?" domandò il biondo prendendo un sorso dal suo succo ai mirtilli.
"Sì, produttori, cantautori, rapper e cantanti. Di solito non fanno canzoni di questo genere, però mi hanno stupito. La canzone si chiama Euphoria." continuò Jackson. "Anzi in realtà mi sta venendo un dubbio, non è che hanno fatto qualche collaborazione con la produzione? Non è quasi per niente il loro genere."
Jongin prese il cellulare cercando la canzone poi su Spotify. Cliccò sui riconoscimenti. "Allora. Cantata dai 3racha, scritta e prodotta da JK. Ecco, la canzone non è la loro, la cantano solo."
Jimin sgranò gli occhi sentendo le parole del suo amico. JK era Jungkook. "Cosa? Scritta e prodotta da JK? ho sentito bene?"
"Sì...." Jackson lo guardò confuso. "Lo conosci?"
"Oh... no no, macché. Ti pare che io conosca un produttore da un giorno all'altro." ridacchiò nervoso. "Mi stavo semplicemente accertando se avessi sentito bene o meno." si interruppe quando sentì il suo telefono squillare e sgranò gli occhi leggendo il nome di sua madre sulla schermata. "Scusate...vado a rispondere." il suo tono cambiò drasticamente, diventando più serio. Si alzò e si allontanò dai due rispondendo.
"Pronto?" sospirò.
"Jimin? Puoi parlare?"
"Sì." rispose secco.
"Io e tuo padre siamo a Seul, siamo venuti per farti una sorpresa ma... non ci ricordiamo l'indirizzo di casa tua." ridacchiò la donna.
Il biondo deglutì. "C'è anche papà?"
"Certo che c'è. Avanti, dicci dove dobbiamo venire, così ci beviamo qualcosa insieme."----------
Jimin preparò l'acqua nel bollitore, per poi accendere il gas. I suoi genitori erano nel salotto di casa sua, seduti sul divano. Era ormai mesi che non li sentiva e sinceramente avrebbe preferito così.
Quando finì di preparare le tisane per i suoi genitori le prese e le portò da loro, sedendosi.
"è davvero carina casa tua anche se piccolina" sorrise la madre. "La tieni anche in ottime condizioni." soffiò poi sulla tazza bollente.
"Allora Jimin, che ci racconti?" chiese il padre guardandolo.
"Niente di speciale, studio e lavoro." rispose annoiato. In realtà in quei ultimi mesi la sua vita era letteralmente cambiata, ma non avrebbe detto niente ai suoi genitori, non avrebbero capito.
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Maid Cafè. {Jikook.}
FanfictionPark Jimin è uno studente di lettere all'università di Seul, sempre serio e impeccabile in quello cha fa. Il ragazzo però nasconde un piccolo segreto: per pagarsi gli studi lavora in un "Maid Cafè". Sfortunatamente verrà scoperto da un popolarissimo...