Confusioni.

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Jungkook camminava tranquillamente per i corridoi universitari, aveva preso il suo espresso dal bar della facoltà e lo stava sorseggiando tranquillamente. Nelle sue cuffie ascoltava la solita playlist EDM, quella si che era una carica mattutina.

Jimin, la sera prima, si congedò dicendogli velocemente che stava dicendo un mucchio di cavolate e che aveva delle faccende da sbrigare. 

Mentiva o no, l'idea di Jungkook era la stessa. Il biondo ricambiava i suoi stessi sentimenti, ma per qualche motivo non voleva ammetterlo. Il corvino poi si disse che, forse non era pronto e che avrebbe dovuto fargli meno pressione.

I pensieri del ragazzo vennero interrotti da una ragazza, che gli si piazzò davanti. Il corvino, confuso, si tolse una cuffia dell'orecchio e la guardò. La riconobbe, era una ragazza che frequentava il suo stesso corso.

"Senti Jeon... io e gli altri volevamo invitarti alla nostra festa, ti andrebbe di venire?" disse guardando per terra, probabilmente imbarazzata.

"Non mi piacciono le feste" disse sospirando. 

"Neanche a me sai, mi ci hanno costretta" gli sorrise leggermente. "Al massimo potremmo fare qualcosa noi due, sempre se ti va eh" alzò lo sguardo.

Jungkook alzò un sopracciglio per poi passarsi una mano tra i capelli. "Mi dispiace, ma il mio fidanzato è un tipetto geloso, quindi sarebbe scomodo sai"

"Cosa?" la ragazza sgranò gli occhi. "Sei fidanzato?"

"Esattamente, e visto che ci sei puoi spargere la voce in giro? Non voglio più trovarmi in situazioni seccati come queste" detto questo si  rimise la cuffia nell'orecchio e continuò a camminare verso la sua aula.

Non che fosse un tipo difficile, ma semplicemente non amava avere persone intorno. Già il fatto di ritrovarsi spesso con quelli del Maid se lo stava facendo andare bene per Jimin. Ah e per quanto riguarda quest'ultimo, non sapeva bene la motivazione per cui lo avesse incuriosito fin da subito. Se lo chiedeva spesso ormai da settimane, ma la verità era che ci aveva visto qualcosa in lui, anche prima di conoscerlo personalmente. Lo vedeva spesso sgattaiolare in biblioteca da solo con dei libri in mano. A primo impatto sembrava un ragazzo timido e solitario anche lui, ma quando lo vide nelle vesti da Maid, qualcosa nel corvino nacque, forse all'inizio pura e semplice curiosità che poi pian piano si è sviluppata in altro.

Jungkook controllò l'orario e si rese conto che da li a poco sarebbe dovuto andare in aula, così si tolse le cuffie e le mise in tasca.

"Ciao, scusa" il ragazzo si girò sentendo una voce femminile. 

La guardò e alzò un sopracciglio. "Si?" Era lei, Lisa.

"Sai per caso dov'è Jimin?" chiese sorridendo. "Mi dispiace averti disturbato, ma non lo trovo da nessuna parte"

"No, oggi non l'ho ancora visto."

"Cosa? Davvero?" aggrottò le sopracciglia. "Strano, l'ho visto girare con un mazzo di rose, ho provato a chiamarlo ma è fuggito via."

"Cosa? Con un mazzo di rose?" il corvino sgranò gli occhi dallo stupore. 

"Si...pensavo fossi stato tu a dargliele, perché insomma, è abbastanza palese che voi due-"

"Scusa ma era con qualcuno o da solo?" il ragazzo la interruppe.

Lisa sembrò pensarci. "No, era da solo" scosse la testa. "Ma aveva un passo spedito, come se stesse scappando da qualcuno, ho provato a chiamarlo al cellulare ma non risponde"

"Devo andare" disse poi, superando la ragazza e camminando a passo svelto verso l'uscita.

Una volta fuori, prese il cellulare e compose il numero del biondo, per poi chiamarlo. 
"Avanti..." disse portandosi il cellulare all'orecchio.
"il telefono della persona che cerca potrebbe essere spento o irraggiungibile, la invitiamo a chiamare più tardi, grazie." quando sentì la voce registrata chiuse sbuffando. Era sicuramente successo qualcosa.

Maid Cafè.   {Jikook.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora