"Jungkookie, dai! Non fare l'antipatico come al solito" fece labbruccio la donna. "Possiamo andare a prenderci un caffè ovunque, oppure possiamo passeggiare accanto al fiume, oppure possiamo passeggiare per le vie dei negozi, oppu-"
"Smettila." la interruppe Jungkook. "Ho da fare."
"Oh che noia" sbuffò. "Non puoi liberarti dei tuoi impegni? Sono venuta fin qui a posta! Ti prego" fece labbruccio. "Offro io"
"Perché sei venuta? Potevi chiamarmi e organizzarci in giorni meno impegnati." incrociò le braccia al petto.
"Che devi fare di tanto importante per non voler stare con me?"
"Devo lavorare e devo studiare. Sta per venire qui un mio collega." neanche il tempo di dirlo che, Jimin suonò al campanello. "Ecco, è arrivato." andò alla porta e aprì al biondo.
"Ehi" gli sorrise il più piccolo.
"Ciao" ricambiò il sorriso lasciandogli poi un bacio a stampo. "Oggi abbiamo ospiti"
Jimin ricambiò il bacio inarcando il sopracciglio. "Ospiti?"
"Esattamente" i due andarono i soggiorno.
Appena Jimin guardò la donna si inchinò. "Buongiorno, io sono Park Jimin"
"Jimin? è un piacere conoscerti." la donna lo guardò sorridendo. "Io sono la mamma di Jungkook."
"La mamma?" il biondo rimase sorpreso ma continuò a sorridere. Non si aspettava di trovare una persona del genere.
"Sì! Tu sei un suo collega?" chiese guardandolo. "Sei bellissimo sai? Hai una pelle fantastica, sembri fatto di porcellana"
Jimin arrossì leggermente. "Grazie, sì, sono un suo collega."
"Mamma, lui è anche il mio fidanzato." disse il corvino guardandola.
La donna sgranò gli occhi. "Tu...Jungkook..." lo guardò confusa. "Ti piacciono i maschi?"
"Sì, da sempre" annuì sedendosi sul divano. "Cosa cambia?" nonostante la faccia scioccata di sua madre, lui sembrava molto tranquillo.
Jimin si mordicchiò il labbro. Non aveva un buon presentimento.
"Cambia tutto! Quando sei etero c'è la possibilità che tu sia omofobo! " ridacchiò. "Oh, che sollievo. Mi sento una donna felice adesso."
"Cosa?" Okay, il suo presentimento era sbagliato. Il biondo la guardò confusa. Non credeva alle sue orecchie.
"Allora, Jimin siediti accanto a me e raccontami come vi siete conosciuti e soprattutto come fai a sopportare mio figlio" gli sorrise sedendosi sul divano e indicando il posto accanto a lei. "Oppure no!" si alzò nuovamente di scatto. "Possiamo andare a prenderci un caffè insieme, possiamo andare per le vie dei negozi-"
"Mamma ti prego." sospirò Jungkook.
"Sta zitto! Facciamo decidere a Jimin" incrociò le braccia al petto e sorrise al biondo.
"Umh...per me va bene tutto." disse timidamente. Jimin era confuso, come poteva essere la mamma di Jungkook quella? Era letteralmente l'opposto.
"Okay, allora andiamo al bar. Sto morendo di fame, il viaggio è stato lungo e ho voglia di dolce" battette le mani entusiasta.
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"Quindi, tu e Jungkook vi siete conosciuti in un bar, giusto? è assurdo che un ragazzo come te stia con lui. Mio figlio è il classico ragazzo che tutte le mamme odierebbero." disse la donna prendendo un pezzo di torta.
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Maid Cafè. {Jikook.}
FanfictionPark Jimin è uno studente di lettere all'università di Seul, sempre serio e impeccabile in quello cha fa. Il ragazzo però nasconde un piccolo segreto: per pagarsi gli studi lavora in un "Maid Cafè". Sfortunatamente verrà scoperto da un popolarissimo...