8|Paura costante|

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NARRATORE

Mentre Enrico andava avanti e indietro per il corridoio, agitato più che mai. Dentro la stanza Zoe apriva gli occhi lentamente e si guardava in torno spaesata.

<Come ti senti?> le chiese un dottore in tono gentile.

Lei ancora confusa fece fatica a capire.

Appena i suoi occhi si posarono sul dottore e lo vide, il suo sguardo era confuso.

Quando provò a parlare si rese conto che non ci riusciva.

Spalanco gli occhi per la paura e si stava agitando.

<No, ehi calma. È tutto apposto, hai un tubo in gola ora te lo tolgo va bene?> il dotto le prese le braccia e le accarezzò con dolcezza.

Zoe annuì con vigore.

Aveva avuto un enorme paura appena non era riuscita a parlare, aveva già pensato al peggio.

<Ma quanto ci mettono? Chissà cosa sarà successo!> Enrico aveva paura che alla sorella le fosse successo qualcosa di brutto e che stesse di nuovo male.

Non avrebbe soprattutto un'altra brutta notizia.

Non sapeva perché o come, ma aveva una strana sensazione addosso che non voleva lasciarlo nemmeno per un momento.

E questo non era affatto un buon segno.

TERESA

<Bene sembra che Zoe stia bene e che non ci siamo ulteriori danni, però vorrei farle un ulteriore controllo e poi vorrei parlare con lei signora. In privato se possibile> mente il dottore mi spiega tutto guardo la Zoe che ride e scherza con suo nonno.

Sono così felice che si sia svegliata e che stia bene.

<Va bene dottore> lui sorride e poi torna esce dalla stanza. Mi chiedo di che cosa mi debba parlare.

Dal suo tono di voce, sembrava molto serio e che la cosa fosse molto importante.

<Ehi piccola, come ti senti?> Le chiedo premurosa.

<Bene, a che se mi fa un po' male la testa> e nel dirlo se la tocca.

<Vedrai che passerà. Devi riposarti e riprenderti tesoro> Mitchell le accarezza piano la testa e lei sorride.

È incredibile quanto le assomigli, ogni giorno è sempre più uguale a sua madre.

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 ZOEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora