10|AVERE CORAGGIO PT.1

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ZOE
Dopo quello che mi ha dato il dottore, e che devo dirlo è stato un grande colpo. Non né l'aspettavo di certo e sapere che per tutto questo tempo, sono stata male per un qualcosa che avevo e non sapevo di avere non mi fa piacere proprio per niente.

Tra l'altro se sono qui in ospedale, è anche per colpa di mio fratello che voleva portarmi a casa con la forza. Ma questo è finito con me su questo letto e lui chissà dove.

Poi aggiungiamoci il fatto che la mia permanenza in ospedale sarà molto lunga, dovrò stare qui in questo posto per molto tempo e così sarò sorvegliata dalle infermiere e i vari dottori, che mi sorrido sempre e cercano di trasmettermi sicurezza.

Che cercano di mettermi a mio agio e non farmi avere paura.

Li ringrazio sempre e ricambio i loro sorrisi, in fondo loro non c'entrano con tutta questa storia.

Loro credo siano le uniche persone, dopo nonno e nonna che gli importa veramente di me.

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Stavo guardando tranquillamente la tv, quando sento la porta della mia camera aprirsi. Una infermiera entra e mi sorride. Le sorrido anche io ma non appena noto cosa tiene in mano il mio sorriso si spegne.
Comincio ad agitarmi, e la paura mi sale.

-Come ti senti tesoro?-  mi chiede dolce mentre si avvicina a me.

Non le rispondo è continuo, a guardare le cose tiene in mano, poi noto che le poggia sul tavolino di fronte al letto. Lo avvicina a me e poi le sistema.

-Hai dormito bene?- mi continua a fare domande probabilmente, per mettermi a mio agio ma non sta funzionando molto.

Ho troppa paura per quello che potrebbe farmi.

Vorrei avere nonna o nonno, al mio fianco adesso. Con loro mi sento al sicuro.

-Ehi.. tranquilla, non ti faccio niente. Sono venuta per farti dei controlli e misurati la febbre, e il dottore mi ha detto che devo farti due punture piccole- mi spiega e mi si avvicina, e quando dice "piccole" fa il gesto con le dite facendo una faccia buffa.
Mi scappa una piccola risata.

-Vuoi che faccia entrare uno dei tuoi nonni, così ti tiene la mano?- mi chiede e io annuisco.

Mi sorride ed esce dalla stanza. Sembra una brava persona e come infermiera è simpatica.

Mi torturo le mani per l'agitazione, e cerco di pensare a qualcosa di diverso che non siano le punture e a tutto quello che mi aspetterà.

La porta viene aperta e l'infermiera di prima, rientra dentro con mio nonno al seguito.

-Tesoro.. sono qui- mi dice lui abbracciandomi e io sorrido ricambiando.

Nonno mi tiene stretta la mano, che io stringo a mia volta e nel mentre parliamo con la dottoressa.

Ha detto di chiamarla Olivia, e che starà spesso con me e che se ho bisogno posso contare sempre su di lei.

Ne sono felice, è come se mi avesse detto che siamo amiche.

-Allora Zoe, sei brava a scuola?- mi chiede lei, e nel mentre mi attacca la flebo che io stringo forte gli occhi per paura di sentire dolore.

Scuoto la testa e lei annuisce.

-Non mi piace molto in realtà- dico piano.

-A non tutti piace, neanche a me non piaceva- mi dice facendomi un occhiolino.

Ridacchio leggermente.

Credo che con Olivia mi troverò bene.

Nonno mi accarezza una spalla in modo dolce e mi dà un bacio sulla testa.

Ho sempre avuto una fobia per gli aghi.

-Ecco fatto- annuncia Olivia.

Apro lentamente gli occhi e noto che sul braccio, ho un ago sul dorso della mano e un cerotto trasparente per tenerlo fermo.

-Questo servirà quando ti dovremmo somministrare degli antibiotici, o dei sali per idratarti- mi spiega lei.

Io la continuo a fissare e lei mi sorride, mi fa una carezza e poi esce dalla stanza.

-Sei stata molto brava tesoro- si congratula con me nonno.

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 ZOEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora