ZOE
-È lei questa?- chiedo indicandole nella foto.
Lui sorride in modo nostalgico, e fissa intensamente la foto.
In ogni minimo particolare, come se volesse imprimerla nella mente e non dimenticarla.
-Aveva un sorriso e una gioia, fantastici. Ti coinvolgeva con la sua allegria, e il suo buon umore che non potevi non ridere- parla a ruota libera, come se stessimo rievocando i vecchi ricordi ed è una cosa veramente bella e che mi fa venire voglia, di scoprire ancora di più su di lei. Tutto quanto la riguardi.
Dalla cosa poi banale a quella più importante.
Voglio sentirla vicina, e presente come se lei fosse ancora qua.
-Tu me la ricordi molto sai?- mi confessa alzando un lato della labbra, che fa sorridere anche me.
La foto ritrae la mamma, in costume da bagno che sorride felice mettendo in mostra i suoi bei denti allineati e illumina gli occhi così uguali ai miei.
I capelli lunghi e mossi, bagnati dall'acqua, le piccole e impercettibili lentiggini che le contornano il naso e leggermente le guance e il naso all'insù. La rendono veramente bella e delicata.
Mi sarebbe piaciuto poterla conoscere, e magari parlarci.
Mi sarebbe piaciuto, fare tante cose con lei.
-Dimmi di più su di lei- mi entusiasmo parecchio e stringo l'orso forte, per darmi coraggio e perché Trevor ha detto che l'ho ha regalato lui stesso alla mamma e lei l'ho aveva dato a me.
Quindi e come se una parte di lei, fosse racchiusa nel peluche.
Lo vedo alzare lo sguardo su di me, e guardarmi sorpreso. Forse non si aspettava una domanda simile, perché sbatte ripetutamente gli occhi e si mette comodo.
-Prima che nascessi, lei ti parlava sempre e ti diceva quanto saresti diventata importante per lei. Diceva sempre se non vedeva l'ora, di poterti tenere in braccio e coccolarti. E poi ti cantava sempre canzoni- mi racconta tutto con la voce allegra, e io mi concentro sul immaginarmi tutto.
-Mi ricordo, che quando mi scappavano parolacce. Si indicava la pancia e diceva. C'è una minorenne qua- scuote la testa divertito. E penso sia una cosa carina, come se fossi già tra loro.
Me la immagino, che seduta sul divano mentre si accarezza la pancia, mi canti canzoni dolci e con una melodia leggera e rilassante.
-Delle volte mi fermavo, e la guardavo fare. Era così felice che non potevo non unirmi a lei, e finivamo col ballare insieme- parla come se stesse rivivendo anche lui, quei bei momenti ed è parecchio felice.
Credo che non ci sia cosa più bella, di fare un tuffo nel passato di tanto in tanto e perderci ore ed ore in esso. Rivivendo momenti belli, e nostalgici. Momenti che non dimenticheremo mai.
Che terremo per sempre nel cuore.
-Che cosa cantava?- chiedo curiosa, mettendomi comoda.
Ridacchia divertito, e si poggia allo schienale.
-Di tutto, jazz, rock, country e classico. A dirla tutta credo che il country fosse il suo genere, quello che le metteva voglia di ballare come una matta- si passa una mano sul mento, dove si trova un filo di barba e penso che fosse veramente forte la mamma e che ad ogni singolo racconto su di lei, mi viene voglia sempre di più di conoscerla.
Credo che se fosse possibile, vorrei passare tutto il tempo che mi è concesso con lei.
-Oh, si è fatto veramente tardi. Ora vedo andare, ma ci rivedremo presto d'accordo?- dice d'un tratto, si guarda l'orologio che ha al polso e si alza sistemandosi.
Si abbassa alla mia altezza, senza esitare. Mi fa capire, che probabilmente voleva farlo da un po'. Mi mette una mano dietro la nuca e mi lascia un lungo e tenero bacio sui capelli.
-Tua nonna, mi potrebbe sgridare se rimango oltre- mi confessa facendo una faccia buffa, che a me fa ridere tanto.
-È proprio come rivederla- e subito sorrido.
Stava parlando di lei di sicuro.
Ci salutiamo, e mi promette che ripasserà quante più volte può. In fine mi dà la buonanotte.
Una volta sola sistemo il pupazzo, nello spazio libero lasciato dalle gambe e mi perdo a guardare tutte le foto che mi ha lasciato.
Mamma e Trevor dove ridono, dove cucinano, dove sono al mare, alle giostre, mamma mentre si accarezza la pancia, mamma e nonna e nonno insieme, mamma nonna e René. Che si conoscessero? O che forse erano amiche?
Questa cosa, rimane ancora un mistero.
Poi mi blocco mentre scorro le foto, trovandone una dove c'è lei in piedi mentre mi tiene in braccio, e il suo viso è tanto vicino al mio, che i nostri nasi si sfiorano.
Mi sorride con gli occhi chiusi, e il cuore perde tanti battiti.
È la cosa più bella che mi fa battere il cuore di felicità, e dimenticare per un momento di tutto.
La stringo la petto e chiudo gli occhi.
"Ti vorrei con me"
Sussurro tra me e me.
Questa giornata, mi ha fatto capire che non devo abbattermi e che mi ci voleva proprio. Per dimenticare tutto, almeno per qualche ora.
***
-Sono felice, che tu sorrida- Nonna e nonno, sono entrambi con me in stanza. E io penso che tutto sia dovuto al fatto, che questo pomeriggio l'ho passato con Trevor, scoprendo tante cose sulla mia vera mamma e di quanto mi amasse. Cosa che mi rende tanto felice.
Mi ha fatto dimenticare tutto, e mi ha fatto tornare il sorriso in poco tempo con alcune foto sue e in momenti passati, racconti dolci che custodirò.
-Dove l'hai presa questa?- mi chiede nonna, richiamando la mia attenzione.
Mi giro e la trovo intenta a fissare tra le mani, la foto che ritrae mamma che mi tiene in braccio.
-Me l'ha data Trevor- dico soltanto.
-Lo conosci?- chiede nonno, alzando le sopracciglia sorpreso. E io annuisco sorridendo.
Mi giro a guardare nonna, ma il sorriso che avevo prima mi scompare dalle labbra.
La trovo intenta a fissare la foto, e a sorridere. Faccio per chiederle se è arrabbiata, ma vedo una goccia cadere sulla foto e mi allarmo subito.
-Nonna, stai bene?- le chiedo preoccupata, e lei sorride fra le lacrime.
-Non potrei essere più che felice, e vedendoti sorridere. Mi riempie di gioia- poi mi abbraccia e le accarezzo la schiena.
Quando ci stacchiamo, abbraccia anche nonno e lui mi fa il pollice in su. Sorrido e basta.
-Oh, cielo. Anche l'orso, quel ragazzo ha ben intenzione di tornare eh- nonno Mitchell, prende il peluche tra le mani e lo osserva bene. Che vuol dire?
Poi me lo passa di nuovo, e io lo accarezzo ricordo che questo è un loro regalo.
-Sai, la mamma. Lo chiamava Mr. Like- e si mette a ridere divertito, Teresa si unisce a lui con ancora gli occhi umidi.
Io invece gli guardo in modo confuso.
-Lo chiamava così, perchè gli piaceva tanto Trevor- mi spiega nonno, con ancora l'ombra di un sorriso divertito sulle labbra.
-Eh si, la tua mamma era parecchio timida. E allora, quando tuo padre le regalò l'orso lei per farglielo capire lo chiamò così- nonna continua il breve racconto, e io non posso fare a meno di guardarlo e pensare che sia un nome particolare e che mamma sia stata originale.
~Me~
Ecco un'altro capitolo, spero vi piaccia.
Si cominciano a scoprire sempre più cose, e pian piano la felicità e la tranquillità sarà messa in secondo piano.
Restate connessi, e scoprirete tutto.
COMENTO E LIKE ♥️🌷
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ZOE
Short StoryZoe è una ragazza timida e che sta sempre per le sue, ma per qualche strano motivo, i suoi genitori non la vogliono e non la trattano come lei vorrebbe o come dovrebbero. Su fratello Enrico non ne da meno, anche lui si comporta alla stesso modo. Si...