14|WILLOW|

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ZOE

Trevor Scott, e io siamo rimasti da soli nella stessa stanza. È l'unica cosa che riesco a pensare in questo momento, è dov'è stato per tutto questo tempo? Perché non né mai venuto a prendermi e portarmi con lui?

Perché mi ha lasciata da sola?

Non so neanche se quelli che mi dirà, sarà vero oppure tutte bugie. Non so più niente ormai, solo che tutti quelli che mi stanno attorno, continuano a mentirmi di continuo e senza dirmi il perché.

Vorrei sapere tante cose e mi chiedo se lui, possa darmi le risposte giuste.

-Zoe senti..- comincia a parlare, ma io scuoto la testa e lo blocco.

-No ora parlo io, e voglio che tu sia sincero con me- gli dico seria guardandolo negli occhi così simili ai miei.

Lui all'inizio sembra titubante, però poi lo vedo arrendersi e annuire.

Quindi si mette comodo sulla poltrona, e accavalla le gambe.

-Dimmi che cosa vuoi sapere?- mi domanda invitandomi a parlare.

Bene questa è la fase decisiva, è il momento cruciale per sapere la verità. Il momento che finalmente mi dirà, chi sono veramente e voglio sapere il mio passato che non conosco ancora.

Ma non faccio neanche in tempo ad aprire bocca, che la porta viene aperta e ad entrare ora sono nonna e nonno.

Nonna appena vede Trevor, spalanca così tanto gli occhi che credo le possano uscire dalle orbite.

Il nonno invece si fa scappare un piccolo sorriso, che non passa inosservato ai miei occhi.

-Trevor, che cosa ci fai qui?- chiede lei curiosa e ancora un po' sconvolta.

-Sono qui per mia figlia Zoe, e perché me lo avevi chiesto tu ricordi?- le risponde e sulla parola "mia figlia Zoe" sorride felice.

Chissà se lo è per davvero oppure o perché, ad ascoltare ci sono io qui.

-Zoe tesoro, stai bene?- mi chiede il nonno, e io annuisco non prestandogli molta attenzione.

Nonna e Trevor sono andati a parlare fuori dalla stanza, e io vorrei tanto sapere che cosa si stanno dicendo in questo momento.

Però hanno deciso che io, non dove essere partecipe di quella conversazione, che ha tutta l'aria di essere molto importante.

TERESA

Invito Trevor a parlare fuori, non vorrei che Zoe sentisse tutto e ci stesse male.

Visto che l'argomento è proprio lei.

-Trevor caro, sono contenta che tu sia qui. Ma Zoe in questo momento non ha bisogno di altro dolore. Ha sofferto abbastanza, e non voglio perdere anche lei- confesso con la voce tremante e gli occhi lucidi, che sono sul punto di buttar fuori litri di tante lacrime calde.

Lacrime trattenute troppo allungo.

Lui sospira in modo stanco e si passa una mano sul viso.

-Teresa, so che in passato sono successe tante cose. Molte delle quali, sono state brutte è tristi, ma Zoe è mia figlia è voglio starle accanto e recuperare il tempo perso con lei. Willow l'aveva affidata a me, è io da idiota quale sono stato, non ho saputo prendermene cura- cerca di giustificarsi o forse cerca di farsi perdonare da me, anche se è vero ha ferito pure a me. Me le persone dalle quali dovrebbe farsi perdonare, sono proprio Zoe e Willow.

Lei che anche se non né qui, mi aveva giurato che sarebbe sempre stata al sicuro la piccola, perché era con il padre e lui era la persona su cui lei contava dopo me.

 ZOEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora