24|Se ami davvero

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Enrico

-Allora, se noi calcoliamo la percentuale- indica la lavagna, che è tutta scritta e non mi sono nemmeno accorto di tutto quello.

Troppo impegnato nei miei pensieri e a pensare ad altro.

Ho troppe cose per la testa, e troppe preoccupazioni per poter pensare ad altro. Troppe responsabilità.

E poi con il fatto, che dall'ospedale non ci sono miglioramenti e buone notizie, ancora peggio. Vorrei solo che avesse più libera scelta, e che possa vedere altro. Oltre che solo quelle quattro, tristi mura bianche tutti i giorni e le solite persone.

Sarebbe bello, poterla portare a casa e stare con lei bene o in altri bei posti belli da vedere, insieme agli amici e alle persone che le vogliono. Almeno quelle poche persone che tengono a lei.

L'ospedale dove c'è tanta gente che sta male, e che ti mette solo tristezza per quanto sia pieno di gente sconosciuta, che cerca in tutti i modi di farti sentire il più possibile a tuo agio. Per quanto si possa essere.

I miei pensieri vengono interrotti, da una gomitata sul fianco.

Mi giro e trovo lo sguardo del mio amico, che mi chiede a bassa voce.

"A che pensi?"

"Nulla perché?" dico a mia volta, alzando un sopracciglio.

Non voglio che pensi, che io sia paranoico e che mi preoccupo tanto per lei. Ma devo, perché se no mi sentirò sempre in colpa.

Con aria divertita, mi scrive su un biglietto.

"Perché stai guardando il vuoto da un bel po"

faccio un sorriso colto infragrante, e alzo le spalle.

***
-che fai oggi?- mi chiede Giorgio, io alzo le spalle non sapendo che rispondere.

-Volevo portare Zoe al mare?- propongo, con un sorriso felice.

So che non sono stato bravo in passato, ma forse posso rimediare ora. Posso fare qualcosa di carino per lei, per renderla felice e non farle pensare per qualche minuto a tutte le cose negative che le stanno succedendo insieme, e che di sicuro la stanno spaventando.

Voglio fare il bravo fratello, e voglio che lei si senta al sicuro con me. Che si possa fidare.

-tu vieni?- gli chiedo mentre camminiamo, e non ricevendo risposta mi giro verso di lui.

Lo vedo che si blocca subito, e scuote la testa con un sorriso non troppo convinto.

-amico, tutto bene?- gli chiedo leggermente confuso.

Strano da parte sua, di solito viene sempre volentieri con me senza esitare. Anche se la maggior parte delle volte, vuol dire restare rinchiusi dentro l'ospedale.

Ma ho notato che vanno molto d'accordo, scherzano insieme prendendo me in giro spesso e volentieri e la cosa mi fa piacere. Perché almeno ride e si distrae.

Si vede che anche lui ci tiene a lei, e che fa di tutto per farla ridere e per farle pesare di meno tutto. E gli sono grato, anche se magari delle volte vorrebbe fare altro e andare a divertirsi. Lui invece c'è e non l'ho mai visto lamentarsi neanche una volta.

-scusa, ma oggi non riesco- si scusa e io annuisco soltanto.

-peccato a Zoe mancherai- lo prendo in giro ridendo, e lo vedo irrigidirsi. Ma che maschera dando un pugno sul braccio.

-guarda che scherzavo eh!- continuo a ridere e lui alza gli occhi al cielo.

-vai via scemo, oppure deciderò di darti calci la dove non batte il sole- mi sogghigna facendo quella faccia da schiaffi.

 ZOEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora