18|TREVOR

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Qualche anno prima

TREVOR

'No, si certo. Saremo lieti di ospitarvi noi, e credo che questo evento sarà magnifico' dico entusiasta mentre con una mano in tasca, faccio avanti e indietro per la stanza.

Non vedo l'ora di chiudere.

Non ne posso già più. Invece di occuparsene lui, ne ne devo occupare io.

Smoking, cene con persone importanti, meeting, bere champagne, parlare di affari. Mi mette una noia mortale e non fa per me, proprio per nulla. Ma devo.

'Si ne sono certo anche io, vostro padre ci ha garantito un ottima serata. E credo che sarà così' dice felice e io alzo gli occhi al cielo.

Mio padre promette tante cose, a tante persone. Ma certe volte le sue promesse non servono a nulla.

'Bene, allora ci vedremo stasera' mi chiede conferma.

'Si naturalmente, a stasera' e chiudo la chiamata.

Butto il telefono sul letto, e tiro un sospiro di sollievo per poi andare in bagno e farmi una bella doccia.

Mi rilasso per qualche minuto in più, mentre l'acqua scorre lungo il mio corpo.

"Lo sai, è così che deve andare e così che è sempre andata. Hai quasi ventisei anni, ed è ora che tu entri a fare parte dell'azienda al mio fianco e che un giorno, tu ne sia capo"

Nella testa mi girano le sue parole, e mi viene rabbia solo al pensiero. E come se potessi decidere da solo, e a lui non importa chissà quanto.

Appunto perché ho quasi ventisei anni, che vorrei poter decidere da solo sul mio futuro.

Solo perché lui ha fatto lo stesso,  pensa che io debba fare altrettanto. Ma io non voglio entrare in questo "mondo".
La verità e che sono il suo unico figlio, è credo non vorrebbe lasciare tutto nelle mani di una persona sconosciuta.

***

Una volta uscito dalla doccia, mi sono metto lo smoking nero elegante che uso solo nelle occasioni più importanti, camicia dello stesso colore lasciando i primi bottoni aperti e scarpe nere lucide identiche.

Niente cravatta o papillon, non mi piacciono e soprattutto mi danno fastidio.

Un po' di profumo e sono pronto.

Esco di casa e salgo in macchina, imposto sul gps la destinazione e parto.

Se non fosse che questo evento, è importante per il mio caro amico. Non ci starei neanche andando. Ma Josh, è molto importante per me e quindi uno sforzo posso farlo.

Io e lui abbiamo un bel rapporto, essendo di età differenti e avendo vissuto in città diverse siamo sempre stati in contatto. E ci siamo sempre detti tutto, dalle cose più imbarazzanti a quelle più tristi e felici.

Insomma come due migliori amici, ed è come lo vedo io un migliore amico.

Abbiamo legato veramente tanto, quando dovendo frequentare l'università a Seattle, mi ha ospitato è vivendo insieme abbiamo cominciato a parlare, ridere e condividere tante cose. Da lì ho sentito di potermi fidare completamente di lui e viceversa.

E poi un giorno, dal nulla mentre stavamo passando una serata insieme, mi ha confessato che si stava frequentando con questa Olivia e da come ne parlavo gli brillavano gli occhi. Ne era innamorato perso.

All'inizio pensavo, che mi stesse prendendo in giro e ci ho riso sopra. Poi però mi ha chiesto serissimo "hai finito?" e poi mi ha invitato al suo giorno speciale.

Li ho capito che era serio, li ho capito che aveva trovato quella giusta.

In fondo sono felice per lui, ne aveva avute di delusioni amorose e se lui è felice io lo sono con lui.

Arrivato a destinazione, spengo l'auto e slaccio la cintura.

C'è tanta gente vestita in modo molto elegante, e la maggior parte di loro neanche lì conosco. Mentre alcuni mi salutano.

Conosceranno mio padre, e avranno visto anche me insieme a lui.

Io invece mi guardo in torno, in cerca dello sposo per scambiarci quattro chiacchiere, e magari prenderlo in giro.

Di sicuro sarà parecchio agitato, e avrà bisogno di qualcuno che gli faccia scacciare via la tensione.

-Come siamo eleganti!- esclama una voce alle mie spalle prendendomi in giro. Io mi giro con un sorriso sulle labbra.

Simpatica e sorridente come sempre.

-Stephanie, sei cresciuta parecchio dall'ultima volta che ci siamo visti- le sorriso guardando da capo a piedi. Prendendola in giro anche io, e lei fa una smorfia.

Indossa un vestito rosso scuso, lungo dietro e corto davanti, lasciando scoperte le sue gambe magre. Anfibi neri e subito mi copro la bocca per non farmi vedere, sempre la solita.

-Devo ammetterlo, per un momento ho pensato veramente che tu fossi cambiata, però poi ho abbassato lo sguardo e ho visto quelle, e mi sono ricordato chi sei davvero- rido di gusto divertito, e lei mi dà un pugno sul braccio.

-Stupido- alzo le spalle divertito e l'abbraccio, stringendola a me.

-Ah! come siamo permalose oggi. Josh si sposa dovresti sorridere sai?- le chiedo sciogliendo la stretta.

Mi fa un sorriso palesemente falso, e penso che sia identica al fratello più di quanto pensi.

Ha diciassette anni, ma ne dimostra di più. Sia dal carattere che dall'aspetto fisico.
E pensare che qualche anno fa, non sapeva nemmeno truccarsi, e adesso la è qui tutta elegante e truccata molto bene direi.

-Comunque, stai bene vestito così. Ti dona- mi fa un complimento, e sembra in imbarazzo torturandosi il vestito.

Ha questo carattere timido, ma allo stesso tempo determinato che la rende diversa e molto tenera.

-Anche tu piccolina- le faccio l'occhiolino e mi fulmina con lo sguardo, ma io non ci faccio molto caso.

Odia quando la chiamo piccolina, ma io continuo a farlo perché mi fa ridere la sua espressione.

-Josh, è la dentro. So che lo stai cercando. Ti consiglio di andare, sta facendo avanti e indietro da almeno un'ora- mi informa e con la mano indica, un grande tendone bianco.

La ringrazio e la saluto, per poi raggiungerlo.

Appena entro una ventata di aria fresca, mi arriva in faccia e per un secondo chiudo gli occhi.

Ci vuole proprio. Con questo vestito sento già caldo.

-Ti vedo un tantino agitato sai?- attirò la sua attenzione, prondendolo in giro.

Lui si gira e appena mi vedo mi sorride, poi mi viene in contro e mi abbraccia.

-Che bello vederti. Credevo non venissi più- mi dice staccandosi.

-Non ti abbandonerei mai- e lui mi sorride sincero.

Restiamo per un po' a parlare, e a fare andare via lata tensione, che è tanta.

Così lui si calma un po'.

Hola!!💖

Eccomi tornata, capitolo diverso e dal punto di vista di Trevor.

Spero vi piaccia.

Ciao😘

 ZOEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora