Zoe:
La febbre mi è passata, per fortuna.
Ora mi sento decisamente meglio, e grazie a nonna e nonno ho passato una bella giornata. Senza pensare e nulla e senza chiudermi in camera mia, a piangere e a chiedermi che cosa io abbia fatto di sbagliato per meritarmi un rifiuto da parte di mamma e Enrico mio fratello.
Papà non ci fa neanche caso, anzi molte volte fa finta di niente come se non gli importasse proprio.
Credevo che almeno a lui importasse qualcosa da me, ma col tempo ho notato che non mi ha mai difesa o consolata.
Io ero sempre da sola, costantemente da sola. Nessuno che mi consolasse o abbracciasse.
Nessuno che mi stesse accanto.
Nessuno con cui parlare, o a cui confidare le mie paure o anche solo le mie idee o anche solo i miei pensieri.
-Sei sicura di stare bene, se resti ancora qualche giorno per noi non è un problema- mi dice nonna amorevole.
Le sorrido e poi l'abbraccio.
Loro si che mi vogliono bene veramente.
-Grazie dell'offerta nonna, ma mi sento molto meglio e poi non vorrei disturbare- la rassicuro.
-Va bene allora. Ci vediamo presto- mi stringe di più a se, e saluto pure il nonno.
Una volta uscita, l'aria mi arriva dritta in faccia e sono costretta a stringermi di più nel giubbotto. Sistemo meglio lo zaino e mi incammino versi casa.
Sono tranquilla e spensierata, ascoltando la musica quando sento prendermi per un braccio.
Mi giro subito, e davanti mi trovo l'ultima persona che non mi sarei mai aspettata di vedere.
Mi tolgo una cuffia e rimango li immobile, ferma a fissarlo senza dire una parola.
Enrico mi stringe forte un polso tanto da farmi male e farmi fare un smorfia. -Mi fai male!- mi lamento e lui allenta anche se di poco la presa senza mollarmi del tutto il polso. -Ora tu vieni con me, è non provare a liberarti- lo dice con cattiveria e mi chiedo che cosa abbia fatto di male per meritarmi tutta questa rabbia. -No!- urlo e mi libero dalla sua presa, mi metto a correre con lui che mi richiama, di tornare lì ma io non lo ascolto è continuo a correre.
Voglio che mi lasci stare e se ne vada via.
Non voglio tornare da lui, soprattutto ora che è arrabbiato come tutte le volte che se la prende con me.
Arrabbiato per cosa poi?
Continuo a correre e mi accorgo di essere finita in strada.
Sento un rumore assurdo e poi delle luci che mi accecano, costringendomi a coprirmi gli occhi. Non faccio in tempo a vedere, la macchina che mi viene addosso.
Sento solo una voce chiamarlo disperata e qualcuno prendermi in braccio.
Poi il buio mi avvolge e non sento più nulla.
Forse è giunta la mia ora, forse smetterò di soffrire e di essere un peso per tutti.
Enrico:
Mi blocco qualche secondo per la paura, è il mondo in torno a me sembra fermarsi. E non sento ne vedo nient'altro che lei, lei che è distesa sulla strada priva di sensi e sembra senza vita.
Cosa ho fatto!?
È tutta colpa mia, sono stato io a farle questo.
Io ha trattarla male e a urlarle contro con rabbia, costringendola a venire con me.
Io a deriderla, prenderla in giro, io a insultarla e a screditarla. Io a distruggerla fino a che non né ero contento. Fino a vederla distrutta.
-Zoe!!- urla correndo da lei.
La prendo tra le braccia e con le lacrime agli occhi, la stringo forte a me sussurrandole di non restare con me.
-Ti prego resta con me, non mi abbandonare-
Continuo a piangere, e le lacrime scorrono sulle mie guance per poi cadere sul viso. Pallido e sereno.
Da lontano sento le sirene dell'ambulanza, e sposto lo sguardo sul tipo che la investita che mi guarda con uno sguardo di scuse.
In mano tiene il telefono, probabilmente è stato lui a chiamare i soccorsi, ma in questo momento non credo che riceverà i miei ringraziamenti.
Io lo guardo male.
-Stronzo!!! Come ha fatto a non vederla?!- gli urlo contro arrabbiato più che mai.
Appena arrivano, trasportano la mia sorellina sull'ambulanza e io chiedo se posso salire che sono il fratello. Acconsentono, gli ringrazio e poi partiamo.
Per tutto il tempo le tengo la mano, e non la lascio un secondo.
Mentre i paramedici si occupano di lei.
Cosa che io non ho mai saputo fare.
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ZOE
Historia CortaZoe è una ragazza timida e che sta sempre per le sue, ma per qualche strano motivo, i suoi genitori non la vogliono e non la trattano come lei vorrebbe o come dovrebbero. Su fratello Enrico non ne da meno, anche lui si comporta alla stesso modo. Si...