7|Eravamo veramente scatenati|

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GIORGIO

È notte fonda ormai, e sono qui accanto al suo letto mentre cerco di prendere  sonno, ma invano. Non riesco a dormire.

Sia perché se si svegliasse e non trova nessuno al suo fianco, potrebbe spaventarsi e magari pensare che nessuno la stia aspettando. Invece no, perché al suo fianco ci sono io.

Teresa e Mitchell sono andati alla caffetteria per mangiare qualcosa, e mi hanno chiesto se potevo stare in camera a controllare Zoe e non ho potuto dire di no.

Enrico invece è fuori in corridoio, e sta provando a contattare i suoi genitori almeno per sapere dove sono. Anche se non se lo meriterebbero, perché non si sono mai interessati alla ragazza che ora è distesa su questo letto d'ospedale.

Ma il mio amico è troppo buono.

Mi sistemo le coperte sulle gambe per coprirle e mi siedo sulla poltrona, mentre la osservo sembra stia dormendo, invece è in coma e non si sa quando e se si sceglierà. Io spero vivamente di si, è troppo presto perché lasci questo mondo.

Per quanto brutto possa essere, lei deve vedere ancora tante cose e vivere insieme giorni belli insieme ad Enrico e recuperare il tempo perso. Ne hanno bisogno entrambi.

Poggio un gomito sul letto e mi poggio sopra la mano, mentre con l'altra le accarezzo la mano. Quella dove al dito a attaccato un rivelatore per controllare la frequenza cardiaca -papà me l'ha spiegato, facendo il medico- .

Ah Zoe, se solo non avessi dei genitori di merda come quelli che ti ritrovi ora non saresti qui, ma a casa al caldo e magari a ridere e scherzare con loro e tuo fratello.

<Sai, quando avevo 6 anni io è tuo fratello siamo stati ripresi mentre tornavamo a casa con delle caramelle di nascosto, quante tirate d'orecchio e sgridate che ci siamo presi>  mentre ripenso a quel ricordo, mi viene da ridere.

Io e Enrico da piccoli eravamo veramente scatenati e ingestibili.

Mamma me l'ha ricorda spesso, e si dispera ogni volta.

<Ma ne è valsa la pena, abbiamo passato un pomeriggio di divertimento solo io e lui> ricordo perfettamente quel giorno.

Era piena estate, e ci stavamo annoiando a stare chiusi in casa così senza fare rumore e vedere siamo usciti di casa e siamo andati al negozio di caramelle che vedevamo sempre mentre tornavamo a casa.

Ma i nostri genitori non volevano, così ci siamo andati da soli e li abbiamo fatto rifornimento di schifezze.

Un giorno fantastico. La signora che ci ha dato le caramelle, era scioccata da la busta piena.

Noi invece ci siamo messi a ridere.

<Ma mentre venivamo ripresi, Enrico ti vide sorridere Allora sorrise pure lui. Mentre vostra madre lo sgridava lui guardava te, piccola è sorridente> confesso sorridendo al ricordo.

All'improvviso le macchine cominciano a suonare e mi spavento alzandomi dalla poltrona.

Mollo la sua mano e vado a chiamare aiuto.

Che sta succedendo? Così all'improvviso poi. Spero nulla di grave.

Hola🌷
Scusate l'assenza.
Spero che vi piaccia il capitolo, e che vi incuriosisca.

🤗🤗

 ZOEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora