9|CI HO SPERATO FINO ALLA FINE|

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ENRICO

Sono praticamente paralizzato dalla paura, e dalla notizia che ho appena sentito con le mie orecchie.

Non ci credo ancora, non può essere vero.

Non so neanche cosa dire a riguardo, perché le parole mi si sono bloccate tutte in gola e sembra che non vogliano uscire.

Parole che non servirebbero proprio a nulla, visto che quello che sta succedendo non si può curare a parole dolci e rassicuranti. L'unica cosa che potrebbe salvarla, sarebbe un miracolo.

Nonna non ha smesso di piangere un secondo da quando il dottore, una volta uscito dalla sua stanza ci ha cominciato i risultati delle analisi e gli altri controlli che le hanno fatto.

Ci ho sperato fino all'ultimo, fino alla fine che fosse tutto apposto e che le cose non potevano peggiorare più di così. Invece quando ci ha cominciato l'esito, mi sono sentito come se mi stesse cadendo addosso cosa che in realtà non dovrei sentire io ma Zoe, lei che sta soffrendo.

Lei che non si merita nulla di tutto ciò.

Mi giro al mio fianco e sorrido a Giorgio, che è qui con me da ieri e che mi dà sostegno e che grazie a lui mia sorella si è finalmente svegliata.

Lui che è come un fratello per me.

-Mi dispiace così tanto, Zoe non si merita tutto questo- già, lei non si merita di soffrire.

-Spero solo che non soffra troppo, non potrei sopportare di vederla stare male- confesso appoggiandomi allo schienale della sedia, poggio la testa al muro e chiudo qualche secondo gli occhi.

Una situazione di merda così non me l'aspettavo proprio.  Nessuno di noi se l'aspettava in realtà.

FLASHBACK

Sono seduto su questa sedia nella sala d'aspetto, da un tempo che sembra infinito ma che credo siano pochi minuti. Accanto a me ci sono i nonni, che attendono sue notizie come me e che sono sicuro, siano agitati più che mai. E come se fossero la sua famiglia, visto loro ci hanno passato più tempo di me ci siano più legati. Forse la conoscono meglio di me -Voi siete parenti della signorina Zoe?- ci chiede il dottore venendo nella nostra direzione, i nonni subito si alzano in piedi e si avvicinano a lui. -Bene la ragazza ha un leggero trauma cranico, dovuto allo scontro con la vettura- ci comunica e io tiro un sospiro di sollievo mente i miei nonni si rasserenano. Anche se è un leggero trauma cranico non doveva succedere lo stesso.

Però la tranquillità, viene sostituita da un senso di paura che mi sta divorando vivo minuto dopo minuto.

E come se mi stesse dicendo "guarda che il peggio devo ancora arrivare"  e la faccia del dottore, è la conferma.

Quando ricomincia a parlare, le mani cominciano a tremarmi e il cuore non smette di battere fortissimo quasi mi fa male.

-Abbiamo fatto altri controlli alla ragazza, è abbiamo visto che sui polsi ha vari tagli, e molti sono recenti.- e qui i nonni mi lanciano uno sguardo che si avvicina molto alla delusione, che mi merito senza discussioni. -Ma questo non né tutto, dalla risonanza e dalle analisi del sangue abbiamo trovato un tumore del sangue un LLA, ovvero la leucemia linfoblastica acuta-

Un tumore del sangue che prende origine dai linfociti, un tipo particolare di globuli bianchi, ed è caratterizzata da un accumulo di queste cellule nel sangue, nel midollo osseo e in altri organi. Il termine "acuta" indica che la malattia progredisce velocemente.

Ecco che cosa sento in sottofondo, ed ecco che cosa mi fa tremare le gambe.

Progredisce velocemente, questo vuol dire che potrebbe succedere di tutto. Ma io non voglio che succeda di tutto.

Sapevo che il peggio stava per arrivare, è ho fatto bene ha non rilassarmi.

-mi dispiace veramente tanto, so che non deve essere facile per voi e che questa notizia non né quella che vi aspettavate. Però è un bene che abbiamo scoperto la cosa, prima la curiamo più possibilità di riuscire a curarla del tutto ci sono- ci guarda con dispiacere e sembra veramente dispiaciuta, mi chiedo se sia veramente dispiaciuta per noi o se fa parte del suo lavoro.

E continua a parlare, spiegandoci meglio di cosa si tratta. Ma io non la sto ascoltando, perché sto pensando a Zoe e a come si debba sentire e come reagirà non appena scoprirà tutto.

LLA, LEUCEMIA LINFOBLASTICA ACUTA. Me lo ripeto più volte con una nota di sarcasmo.

Un tumore del sangue.

Solo ha sentirlo mi viene un groppo in gola, che quasi mi fa mancare il respiro. Mi viene male allo stomaco, e il cuore batte così tanto forte che mi metto una mano sul petto.

FINE FLASHBACK

E pensare che noi non ci siamo mai accorti di nulla e nemmeno interessati a lei veramente, interessati come dovevamo fare.  E ora sta male e noi non possiamo fare altre che starle accanto, o meglio io e i nonni.

Loro in particolare si sono sempre presi cura di lei, come una figlia e non posso fare altro che ringraziarli immensamente per questo.

Se la dovessero perdere credo che ne soffrirebbero più di tutti noi.

Mamma e papà non si sono minimamente mai curati o interessati a lei, neanche per sbaglio. A loro non ne mai importato molto di Zoe.

Non si sono neanche interessati al fatto che lei sia qui in ospedale e che abbia la leucemia, figurarsi a venire qui a trovarla e vedere come sta.

Mi vergogno persino di essere loro figlio, e che Zoe abbia dei genitori così di merda.

Lei si merita dei genitori e un fratello, che la amino per la persona speciale e buona che è, per la sua gentilezza e l'amore che ha da regalare a chi le dimostra amore e le apre il proprio cuore.

-dai ho sempre pensato a come sarebbe andata, se lei avesse avuto una famiglia diversa da quella che ha- parlo al mio amico, che sospira in modo pesante.

-credo sarebbe andata diversamente e lei avrebbe ricevuto più amore e attenzioni. Però io so che tu sei buono e che le vuoi tanto bene, che ora lei ha bisogno di tutto il supporto possibile- apro gli occhi e gli sorrido.

Lui ricambia e mi da qualche pacca di incoraggiamento sulla spalla.

Questa è una promessa, qualunque cosa accada le starò accanto sempre e comunque.

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 ZOEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora