GIORGIO
Stiamo parlando per passare il tempo, e per non annoiarci. E devo dire che non né male stare qui, in fin dei conti è per una buona causa. E poi il mio amico, ne ha bisogno, ha bisogno di qualcuno che lo aiuti e gli dia sostegno.
So quello che ha fatto, so che si sente in colpa per quello che è successo e che non riesce a darsi pace e che si dà la colpa. Però il fatto che Zoe sia in ospedale, non è assolutamente colpa sua anzi nessuno ne ha colpa.
-Quello che penso, e che lui sia una spia sotto copertura e che stia cercando informazioni su di noi- è il mio amico a parlare, e alza il mento fiero.
Aggrotto le sopracciglia in modo confuso, e sposto lo sguardo alla ragazza al suo fianco, la sua espressione è tra il confuso e il divertito.
-Mi sa che hai guardato troppi film- le fa notare lei, e il fratello scuote le testa negando tutto.
-Concordo con lei, e poi se non ti dispiace vorrei sapere di che cavolo stai parlando- indico la ragazza, che mi sorride e io ricambio.
Non mi sono mai soffermato a guardarla, però posso dire che sia una bella ragazza e che anche se adesso è così, lei non si fa buttare giù.
È molto forte.
-Ma ci conosciamo?! Andiamo ragazzi, di Trevor stavo parlando. Come avete fatto a non capirlo subito!?- ci chiedo lui sbuffando.
Alzo le sopracciglia e alzo gli occhi al cielo.
-Amico, da quanto non dormi?- gli chiedo io mettendogli una mano sulla spalla, e lui mi guarda male.
-Scemo! Non sto delirando- mi urla contro, e io alzo le mani in alto, veniamo interrotti dal suo telefono che vibra e lui lo prende guardandoci negli occhi.
-Chi è?- domanda la sorella, e lui subito sussulta.
Ma che gli prende?
-Ehm.. posso parlarti un secondo?- mi chiede in un sussurro, e io annuisco anche se incerto.
-Enrico- lo chiama Zoe, e lui la rassicura che sarebbe tornato presto e di stare tranquilla.
Sorride e lui le lascia una carezza sulla guancia.
Una volta fuori lo vedo passarsi una mano sui capelli, e quando fa così vuol dire che è nervoso e che non sa che fare.
-Ehi, che succede? Tutto bene?- gli chiedo preoccupato ancora di più.
Scuote la testa, e mi mostra lo schermo del telefono. Lo prendo in mano e leggo il nome, scritto a caratteri cubitali.
"Mamma
So che sei con lei, e vorrei poterla vedere e scusarmi di persona. Vorrei vedere come sta, e poterle parlare di quello che è successo"Ecco che cosa dice il messaggio, che a leggerlo così, sempre veramente dispiaciuta e che le interessi veramente. Ma la realtà è ben lontana, tanto lontana.
-Che cosa pensi di fare?- gli chiedo alzando lo sguardo dal telefono per guardarlo, e lui alza le spalle.
-Non dovresti farla venire qui, e nemmeno fargliela vedere. Almeno non ora- gli dico quello che penso e che credo sia giusto.
Ora non né il momento giusto, e non credo che Zoe la voglia vedere.
-Non era quella la mia idea, anzi credo proprio che andrò io da lei a parlarle- mi spiega lui serio, e io annuisco.
Gli passo il telefono, e nel prenderlo lo fissa più del dovuto.
Sembra stia riflettendo su qualcosa, e vorrei sapere che cosa. Anche se una mezza idea, c'è l'ho già.
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ZOE
NouvellesZoe è una ragazza timida e che sta sempre per le sue, ma per qualche strano motivo, i suoi genitori non la vogliono e non la trattano come lei vorrebbe o come dovrebbero. Su fratello Enrico non ne da meno, anche lui si comporta alla stesso modo. Si...