WILLOW
Stavo per rispondere, ma appena l'ho visto così vicino a me mi sono bloccata e ora non so che dire o fare.
Mi limito solo a sorridere timida.
Lui ricambia, e sento colorarsi le guance e il cuore aumentare i battiti, un dolore allo stomaco che sembra piacevole.
-Ti sto forse disturbando?- mi chiede subito, leggermente preoccupato.
"Avanti riprenditi"
Mi dico da sola, e vorrei anche darmi uno schiaffo.
Scuoto la testa ed è come se riprendessi possesso del mio intero corpo e della mia mente.
-No, scusa ero incantata- dico una mezza bugia, e lui annuisce soltanto.
Tra di noi poi, cade il più totale silenzio che mi mette in imbarazzo. Non so neanche cosa dire o come iniziare un discorso.
Faccio in grande respiro, e quando sto per parlare ma vengo interrotta da una voce.
-Trevor Scott! Che bello che tu sia qui. Balliamo insieme?- gli chiede lei allungando la mano, e attirando la sua attenzione.
È molto bella, ha un vestito rosa delicato con il corpetto a forma di cuore e le spalle in tulle come la gonna che le cadono sulle braccia, un trucco molto leggero e non esagerato, i capelli biondi raccolti in due piccole trecce laterali.
È veramente bella si.
Una di quelle ragazze, che appena vedi pensi che siano modelle uscite da una rivista di moda.
Vedo il ragazzo alzarsi in piedi, e sorriderle. Si avvicina al suo orecchio e le sussurra qualcosa, che io non riesco a sentire.
La ragazza, apre leggermente la bocca per la sorpresa che si copre con le mani e sposta il suo sguardo su di me.
-Chiedo scusa, e buona serata- ci sorride salutandoci e poi va via.
Io alzo un sopracciglio in modo confuso, e lancio un'ultima occhiata alla ragazza, poi sposto lo sguardo su di lui.
Me lo ritrovo davanti che mi porge la mano, e mi sorride.
-Andiamo a ballare?- mi chiede indicando la pista, dove molti si stanno divertendo.
-Ehm..- temporeggio, perché non saprei che cosa dire. E soprattutto, temporeggio perché non ho mai ballato con un ragazzo, fare solo una figuraccia.
-Dai non vorrai mica stare tutta la sera, qui seduta da sola- mi fa notare, e alzando leggermente gli occhi al cielo accetto. E così andiamo entrambi a ballare.
Mi alzo con ancora il cappotto, e afferro la sua mano. Calda che me la stringe leggermente.
-Vieni col cappotto?- mi chiede, e il suo tono di voce sembra nascondere divertimento.
Annuisco.
-Si ho freddo- confesso convinta.
-D'accordo- si convince e camminiamo, verso la pista.
Mi mette una mano sulla vita, prende la mia e la mette sulla sua spalla, poi quando sta per prendere la mia mano nella sua.
Io però scuoto la testa e mi allontano leggermente, e il suo sguardo sembra sorpreso e confuso.
Ma neanche il tempo di allontanarmi, che mi sento prendere il polso e i nostri visi sono tanto vicini, che quasi i nasi si toccano.
-Perchè scappi?- mi chiede sussurrando.
Il suo fiato caldo, mi fa venire i brividi in tutta la schiena. Le sue mani, sulla mia vita che mi tengo salda e mi il suo sguardo che mi osserva, mi analizza.
I suoi occhi che mi mettono in soggezione.
-N-non scappo- balbetto in imbarazzo.
"Perché ora balbetto?"
-Ah no?- mi chiede sfidandomi con lo sguardo, io mi schiarisco la gola e annuisco convinta.
-Si, non stavo scappando- continuo convinta, e lui sorride.
-Bene, visto che allora non stavi scappando. Perché non balliamo?- mi propone, e mi prende di nuovo le mani. E le posiziona, dove erano prima poi mette la sua sulla mia vita.
Provo as andare via, ma lui scuote la testa e mi stringe ancora di più a se.
Ci muoviamo a tempo con la musica, e lui sa come muoversi. Come se lo facesse tutti i giorni.
-Come mai, non hai accettato di ballare con la ragazza di prima?- gli chiedo curiosa, sperando di non essere troppo invadente.
-È la figlia di mia cugina, ed è più piccola di me. E poi non voglio avere problemi, l'ultima volta che è successa una cosa del genere mi ha cazziato di brutto- mi spiega, anche se non era quello che mi aspettavo.
Annuisco soltanto.
Voglio sapere che cosa le ha detto, sono curiosa.
Ma non capisco, perché tutta questa curiosità.
-Sei bella sai?- mi dice d'un tratto. E sono sicura, di essere diventata rossa.
Mi accarezza una guancia, e mi sposta i capelli dietro l'orecchio.
-Grazie- dico facendo un piccolo sorriso.
E in torno a noi, sembra tutto sparire. Tutto quello che sembra contare, è soltanto lui che con le sue dolci maniere e la sua dolcezza mi trasporta e mi guida da una parte all'altra. Mentre la musica, sembra aver preso possesso di tutti i miei sensi.
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ZOE
Short StoryZoe è una ragazza timida e che sta sempre per le sue, ma per qualche strano motivo, i suoi genitori non la vogliono e non la trattano come lei vorrebbe o come dovrebbero. Su fratello Enrico non ne da meno, anche lui si comporta alla stesso modo. Si...