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Angelica si diresse verso la cabina del pirata... era preoccupata, bussò timidamente. La porta della sua cabina era semi aperta così lei rimase lì fuori ed iniziò a parlare.

«Jack...» aveva la voce rotta dal pianto «Io lo so che sei arrabbiato, ma lasciami spiegare. Non è come sembra...»

L'uomo era in piedi nella cabina, ma non ebbe il coraggio di farsi vedere... così rimase ad aspettare fino a che lei non ebbe finito di parlare.

«È vero che aspetto un bambino, ma... ma è tuo figlio quello che porto in grembo. Io ho sbagliato ad evitarti per tutto il tempo, ho fatto male a fare l'offesa... è che a volte sono un po' stupida» ammise in un mare di lacrime «Quella notte sull'isola... io non la dimenticherò mai, è stata la più bella di tutta la mia vita. E... e tu sei stato così dolce e tenero, mentre io mi sono comportata come un'emerita stronza, mi sono sentita incolpa per averti ferito... mi dispiace Jack. Io... io ti amo... e non voglio rimanere un minuto di più lontano da te e dalle tue labbra. Non mi fanno schifo i tuoi baci, proprio per niente, anzi sono la cosa che più desidero e bramo. Ti amo come non ho mai amato nessun altro, me ne sono resa conto solo una settimana fa, ma non ho avuto il coraggio di dirtelo» terminó appoggiando la fronte sulla porta «Potrai mai perdonarmi per quel che ti ho fatto?»

Jack si asciugò le lacrime dagli occhi e poco prima che Angelica si allontanasse dalla porta la aprì e la trascinò dentro la cabina.

«Non piangere, ti prego amore mio» le accarezzò il volto

«Scusami... ti prego» disse per poi abbracciarlo

Anche lui la strinse forte e tirò un sospiro di sollievo.

«Certo che ti perdono come potrei non farlo» le rispose

A quel punto Angelica si separò dal suo petto e si avvicinò alle sue labbra per baciarlo. I due si ritrovarono fronte contro fronte.

«Aspetta... c'è una cosa che devi sapere prima» disse prendendole il volto con le mani

«Che succede?» domandò preoccupata

«Io ho fatto un casino...» disse «Prima David è venuto qua e... e... io ero ubriaco e arrabbiato e pensavo che tu aspettassi un figlio suo... e... e lui mi ha chiesto se poteva avere la tua mano... solo dopo mi ha spiegato di non poter avere figli» farfugliò sentendosi in colpa

«O mio Dio... tu gli hai detto di sì, non è vero?» domandò con la delusione negli occhi

«Io non sapevo la verità... sono mortificato» si giustificò cercando di trattenerla a sé «Ma rimetterò le cose a posto, te lo prometto»

Angelica lo allontanò e poi gli tirò un fragoroso ceffone. Prima di uscire dalla cabina guardò Jack un'ultima volta, aveva gli occhi pieni di tristezza. L'uomo invece si teneva con una mano la guancia che gli aveva colpito. Poi la donna scappò da lì e andò a rifugiarsi nella cabina di David.
Iniziò a piangere disperatamente, come mai aveva fatto prima. Tant'è che il francese la sentì e corse subito da lei.
Riuscì a tranquillizzarla grazie ad un bagno caldo che le preparó. Si mise lì di fianco a lei e iniziò a massaggiarle la schiena con una spugna morbida.

«Cerca di fare dei respiri profondi Angelica» le consigliò l'uomo «Ehm... senti io non so cosa ti abbia preso e tantomeno se questo è il momento giusto per dirtelo-»

«So già tutto, non ti preoccupare» lo interruppe

«Bene...» disse timidamente

«Io non mi sento molto bene, ho bisogno di riposare» esultò rimettendosi in piedi

David, molto amorevolmente, la avvolse in un'asciugamano.

«Cosa vuoi mangiare questa sera tesoro?» domandò

Un amore in sospeso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora