Fin

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Johnny si era svegliato all'alba. Inizialmente si spaventò non appena si rese conto di non essere con la sua mamma, ma invece di iniziare a piangere sgattaiolò da solo fuori dalla camera di Gibbs e arrivò fino alla stanza dei suoi genitori.

«Mamá» la chiamò silenziosamente con gli occhi lucidi

«Mhm...» mugugnò ancora addormentata

«Perché non mi hai voluto con te stanotte?» chiese sull'orlo di una crisi di pianto

Poi si intrufolò sotto le coperte per farsi coccolare.

«Ora sei qui però» commentò con gli occhi ancora chiusi

«Fuori c'è un sacchissimo di gente che lavora per terra» disse abbracciandola

«Eh?» chiese svegliandosi

«I pescatori e le altre barchette. Però ora dormi che è ancora presto, è ancora un po' grigio il cielo» disse

Si riaddormentarono entrambi. Jack invece non si era accorto dell'arrivo di suo figlio, continuava a russare.

«Forza scaricate quelle casse!» gridò un marinaio

Quell'uomo urlò talmente tanto che il pirata si svegliò agitato.

«Siamo già arrivati? Siamo a casa?» farfugliò mettendosi seduto nel letto

«Ma perché inizi a gridare così presto la mattina?» commentò innervosita lei

Poi Jack notò il piccoletto.

«E lui che ci fa qui?» chiese confuso «Cioè come ci è arrivato? Ieri non c'era, vero?»

«Sono arrivato un po' prima pecché mi sono svegliato con il cielo ancora un po' buio» rispose stretto stretto alla sua mamma

«Che casa? Dove siamo Jack?» chiese ancora un po' confusa

«Te l'ho detto che ti riportavo nella madre patria pupa» aggiunse con un sorrisetto vispo

«Siamo arrivati alla casa della mamma» disse euforico il piccolo «Che bello!»

«Forza lavatevi e vestitevi a festa che abbiamo da fare» disse il pirata spingendoli giù dal letto

Angelica evitò di fare domande, tanto anche se le avesse fatte avrebbe ottenuto in cambio mezze risposte se non addirittura bugie.
Fece il bagno a se stessa e a suo figlio, poi lo vestì. Dopodiché il bambino andò ad aspettare sua madre nella sala nautica e trovò il pirata già tutto vestito.

«Ma hai fatto una magia! Sei tutto veloce papà» disse estasiato

«Come sei bello piccoletto!» lo prese in braccio

«Anche tu sei bello papà» gli schiacciò la faccia tra le mani

«Oggi ti faccio conoscere i tuoi nonni... più o meno» gli raccontò

«Oh ma allora è propio un bel giorno oggi» borbottò tra sé e sé

«Eh già» lo mise a terra «Vai sul divano e stai fermo lì finché non torno con la mamma»

E lui, stranamente, ubbidì.

«Amore sei pron- oh ma salve signora Angelica» si accorse che era ancora nuda e bagnata

«E dai non guardarmi così?!» si lamentò avvolgendosi nell'asciugamano

«No no ma toglilo pure, a me va bene anche se rimani senza... nessun problema, anzi...» commentò in risposta

«Non ti è bastato ieri sera scusa?» lo sfidò

«Mai e poi mai avrò basta di te... bella, molto bella... donna» farfugliò ipnotizzato dal suo corpo semi coperto

Un amore in sospeso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora