25

112 13 14
                                        

Johnny si era svegliato un paio d'ore dopo essersi rimesso a letto e aspettò bello tranquillo che anche la sua mamma si svegliasse. Angelica iniziò a mugugnare con il volto tutto imbronciato così Joh iniziò ad accarezzarle i capelli.

«Ciao piccola ti stai svegliando» disse con un sorrisone enorme «Giochiamo» aggiunse sollevando e scuotendo il sacchetto di biglie

In risposta la donna farfugliò qualcosa di incomprensibile.

«Hai dormito con me per un pochino oggi» aggiunse

La fanciulla si sollevò sugli avambracci e iniziò a guardarsi intorno provando a mettere a fuoco qualcosa.

«Dove siamo? Perché mi fa male la testa? Dov'è tuo padre?» iniziò a chiedersi

«Siamo in un viaggio bellissimo, su una barchetta tutta veloce. Solo mamma, io, Jenevieve e lo zio Gibbs. Ma tu non li vedi perché sono solo amici miei» rispose

«Non mi ricordo nulla di ieri sera...» commentò sbadigliando «David!» lo chiamò

Si voltò dal lato opposto a quello in cui era e vide la sua maschera appoggiata su una mensola, vicino alla sua ce ne era anche una grigiastra e con delle piume verdi. Ci pensò su per qualche istante, quella maschera le ricordava qualcosa... ed ecco il vento, lo sparo, il bacio e... e poi Jack.

«Jack?!» si chiese infuriata

«Non lo conosco. Mamma e la colazione?» esultò il piccoletto

«Piccolo perché siamo qui?» domandò lei

«Ieri sono venuto qui con lo zio invisibile e le mie biglie nuove» le scosse nuovamente il sacchetto davanti agli occhi per farle sentire il rumore «Poi ho fatto un po' di nanna e poi mi sono svegliato che tu dormivi in braccio a Jenevieve e poi ti ho fatto un po' di coccole e mi sono addormentato di nuovo al tuo braccio» disse frettolosamente

«Ah... dov'è papà?» chiese preoccupata

«Ma non lo so io, starà ancora dormendo?» rispose confuso «Mamá ho fame al pancino, mi brucia» aggiunse

«Sì... fammi un attimo capire dove siamo e poi ti faccio subito qualcosa da mangiare» rispose sedendosi sul letto

«Io vado ad esplorare» disse schizzando via da quella stanza

«Purtroppo per me so bene dove mi trovo... più volte mi è capitato di svegliarmi in questo letto con un gran mal di testa e senza ricordare nulla della sera prima» disse tra sé e sé rimettendosi in piedi

Jack aveva passato la notte nella stanza affianco, ovvero la sala nautica, su un divanetto piccolo e neanche tanto comodo.

«Ciao! La mamma si è già svegliata» gridò contento il piccolo non appena arrivò dall'uomo «Ora giochiamo con le biglie?»

«Come la mamma si è già svegliata?!» chiese impanicato

«Le fa male qui alla mammina» disse toccandosi la testa «E a me qui» aggiunse massaggiandosi la pancia

«Perché hai mal di pancia?» chiese il pirata

«Eh perché Greta non mi ha ancora fatto le mie uova» rispose in modo scontato

«Joh!» lo chiamò Angelica dall'altra stanza

Jack deglutì terrorizzato, però d'altronde c'era Johnny lì con loro... ergo la donna non avrebbe potuto aggredirlo e ucciderlo davanti a suo figlio.

«Mamma vieni sono qui!» la chiamò il piccolo

La donna superó la soglia della sala nautica e si trovò di fronte il pirata. Lo guardò con odio.

Un amore in sospeso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora