- Capitolo 10 -

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* Foto di Blacke *

Pov. Blacke

La mattina si fa sentire molto presto per me, sento un raggio di sole passare dalla finestra e colpirmi la faccia, apro con fatica gli occhi e quando finalmente riesco ad vedere chiaramente mi giro alla ricerca del mio compagno e con tristezza non lo trovo vicino a me, un'altra cosa che mi salta all'occhio è che mi trovo ancora con le zampe e il pelo folto.
Non so come tornare umana ma questa forma del mio corpo non mi dispiace devo solo abituarmi.

Con fatica mi alzo dal lettone e mi dirigo verso la porta, lentamente mi dirigo verso la mensa del branco e davanti mi trovo tutto il branco alle prese con la colazione, c'è chi è in forma umana e chi in forma lupo. Ad un tratto tutti si girano verso di me con sguardo interrogativo e alcuni con uno sguardo di interesse. Non abbasso la testa, non so da dove prendo tutto questo coraggio, e mi avvicino al tavolo dove ho mangiato ieri e vedo la montagna di Malcom e mi siedo davanti a lui, che da subito aveva uno sguardo confuso ma prende subito parola
- Ci conosciamo lupetta? -
mi dice provandoci un'altra volta con me, non mi ha riconosciuto
- Ma buongiorno anche a te e comunque non riprovarci con me un'altra volta montagna, senti per caso hai visto Ares? -
mi guarda attentamente per poi capire chi sono e sorride come avrebbe fatto un fratello fiero della sorella
- Sei una di noi, che bello! Adesso potrai entrare nel branco a tutti gli effetti e Ares è andato ha perlustrare il territorio come ogni mattina, mi ha detto di dirti che si scusa per averti lasciato da sola e che tornerà presto -
è da Ares perlustrare il territorio, sembra che vuole avere tutto sotto controllo per la protezione della sua gente, ed è una cosa molto da Alpha e ammirabile.
- Vabbene, ti ringrazio Malcom e un'altra cosa per caso sai qualcosa di mio padre e mio fratello? -
magari essendo figlio dell'Alpha sa qualcosa che ancora non mi è stato riferito
- Si arriveranno tra un paio di giorni, sono stati molto veloci devo dire e penso che saranno molto felice nel vedere che lupetta hanno tirato su -
dice cercando di sorridere difficilmente per la coschetta di pollo che ha in bocca
- Io vorrei solo sapere il perché me lo hanno tenuto nascosto e vorrei sapere come posso tornare umana -
dico dando voce hai miei pensieri.

Da lontano vedo una ragazza avvicinarsi per poi posarmi davanti un piatto pieno di cibo, la ringrazio con un sorriso per quanto mi è possibile e mangio come se non ci fosse un domani.
- Avranno avuto un motivo valido per avertelo nascosto -
mi dice Malcom cercando di tranquillizzarmi.
Poco dopo la sala si è quasi svuotata e vedo comparire Ares in tutta la sua maestosità ed eleganza, punta subito il suo sguardo intenso verso di me e comincia ad camminare per raggiungermi
- Buongiorno B -
mi illumina col quel sorriso che ha, per poi dopo leccarmi la guancia e struscia la sua testa sul mio collo al che io ricambiò subito
- Buongiorno bestione -
si siede vicino a me per poi girarsi perso suo fratello
- Buongiorno testa di cazzo -
dice amorevolmente al fratello
- Buongiorno amore della mia vita -
ricambia Malcom prendendolo in giro, giocando ovviamente
- Che si dice in giro? -
chiede Ares al fratello
- Niente, soltanto che l'entrata della piccola ha fatto girare la testa ad un po' di maschi compreso me, ma quando ho capito che era lei mi sono meravigliato che lei fosse una come noi, dall'odore non si sentiva. Quando pensi di marchiarla, sai che quando è periodo sarà difficile tenere quelle bestie -
dice Malcom cambiando tono verso la fine, non capisco a cosa intendesse per "periodo"
- Hai fatto bene ad avvertirmi di questa cosa e lo so ma non voglio andare di corsa, voglio fare le cose con calma, e ci provasserò ad toccarla-
risponde Ares guardandomi come se fossi la cosa più bella che possiede
- Ragazzi ma cosa intendete quando dite in quel "periodo" -
chiedo incurvando la testa in modo interrogativo
- Ciclo -
risponde Ares e vedo Malcom accennare con la testa un si.
Andiamo veramente dalle stelle alle stalle qui.

Io e Ares ci siamo spostati di fuori, in un magnifico giardino pieno di fiori stupendi. Mi vuole insegnare come combattere perchè mi ha detto che serve per proteggermi quando lui non è presente ma in caso di emergenza anche se mi ha fatto capire molto chiaramente che lui mi starà attaccato come una cozza.
- Mettiti davanti a me e cerca di copiare questa posizione, è una posizione d'attacco che alcune volte può intimorire l'avversario che da alla fuga -
mi dice mettendosi in posizione, addrizza tutto il pelo e tira fuori i denti, si piega in avanti e porta in dietro le orecchie. Devo dire che funziona questa posizione mette molta paura, goffamente provo ad imitarlo.
- Brava così adesso cerca di attaccarmi -
Allora cominciamo ad girarci in torno, pronti alla prima mossa dell'avversario, ma sono io la prima ad attaccare. Gli salto sulla groppa cercando di non perdere l'equilibrio ma vengo buttata a terra in un attimo
- Cerca di studiare i miei movimenti, in ogni lupo c'è il suo punto debole ricordalo, non attaccare all'improvviso senza pensarci -
mi rialzo in piedi sgrullandomi via il terriccio da dosso e ci rimettiamo ad studiarci avvicenda. Ora è lui ad attaccare cerca di prendermi per la gola ma schivo l'attacco e in un momento di distrazione gli mordo non forte la coda
- Brava, per oggi penso che può bastare così -
mi dice mettendosi nella sua solita posizione altezzosa ma viene subito sostituita dal suo buttarsi per terra.

Rido a quella scena e mi sdraio vicino ad lui. Stiamo in silenzio persi ha guardare il cielo e tutta la calma che emana, poi mi giro verso Ares devo dire che rimane sempre un bellissimo lupo ma l'importante è che mi tratta bene e che mi rispetti e fondamentale che sia presente quel sentimento, l'amore
- Ti piace quello che vedi? -
mi chiede divertito
- Insomma -
a quella risposta mi salta addosso e cerca in qualche modo di farmi il solletico e ci riesce, ci rotoliamo in questo campo di fiori ridendo a squarciagola. Ma ci fermiamo col fiatone lui si trova sopra di me e non riesco ad resistere e annullo le distanze che ci sono tra i nostri musi, appoggiando il mio naso contro il suo e avvicinando la mia bocca alla sua.

- Devo dire che per essere stato un bacio un po "scomodo", è stato bellissimo -
dico mentre ci avviammo verso la casa branco
- Concordo B -
dice leccandomi una guancia e rubandomi un sorriso.

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