- Capitolo 14 -

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* Foto di Steve *

Pov. Blacke

- Blacke svegliati -
Qualcuno mi risveglia dal mondo dei sogni e lentamente apro gli occhi, vedo il muso di mio padre e alla mia destra sento l'odore del mio compagno. Mi alzo dalla sua spalla e guardo mio padre aspettando la sua voce
- Blacke, figlia mia, ti racconterò tutto dall'inizio cosi che tu possa capire, io sono sempre stato un lupo e ero il figlio dell'Alpha del mio branco, un giorno mio padre mi mandò in perlustrazione di un territorio che si trova verso nord, mi mandò da solo perché ero uno dei suoi guerrieri più forti.
Era il periodo del grande inverno e nel mentre io ero in viaggio ai piedi di un albero notai un manto bianco sdraiato sulla neve, mi avvicinai e dall'odore capi che era un altro lupo ma insieme a quel odore senti una fragranza che catturò tutta la mia attenzione, era una lupa ferita e infreddolita senza pensarci due volte la caricai sulle spalle e la porta in un riparo più vicino. Quella notte cercai di riscaldarla con la mia pelliccia, e nel mentre la guardavo notai i suoi occhi color ghiaccio puntati sui miei. Rimasi paralizzato dal suo sguardo e qualcosa dentro di me si accese -

Mio padre raccontò questo con gli occhi che brillavano e con la nostalgia, ma rimasi zitta per sentire il continuo

- Mi raccontò che era scappata dal suo branco perché veniva maltratta e usata per combattere ma soprattutto era stata promessa all'Alpha, il suo nome era Ametisth, prima di fuggire il suo Alpha le fece una promessa che se in futuro lei avrebbe avuto una figlia sarebbe stata sua di diritto, per questo decisi di portarla nel mio branco e fu accettata da mio padre. Gli anni passavano e non c'erano avvistamenti del suo Alpha, ma soprattutto capi che lei era la mia compagna e che l'avrei protetta sempre -

Usci una voce spezzata dalla bocca di mio padre

- Ma pultroppo quel giorno brutto arrivo, fummo attaccati dal suo vecchio branco, me la portarono via ma in quel momento non potevo pensare al dolore dovevo pensare a voi, i miei figli, tu eri piccola non potevi trasformarti mentre Josh era in grado di farlo. Riuscimmo a far ritirare il branco nemico ma non fu una vittoria, ero totalmente distrutto ma ho sempre cercato di nasconderlo per voi per il vostro bene. Col passare degli anni tu non sembravi avere il gene dei lupi, e quindi decisi con mio padre che sarei andato a vivere al di fuori del branco per farti vivere una vita normale e tranquilla, il nostro mondo è molto crudele un giorno ti da e un giorno ti toglie, non potevo farti vivere questa sofferenza e decisi di tenertelo nascosto pensando che saresti stata più felice così, scusami se non te ne ho parlato prima -

Concluse mio padre, è la prima volta che lo vedo così distrutto. Ma da una parte posso capirlo, lui a fatto tutte quello che a fatto per il mio bene e non per il suo.
Mi avvicino lentamente a lui e lo abbraccio
- Scusami lupacchiotta -
mi dice all'orecchio stringendomi forte
- Tranquillo papà -
poco dopo esserci separati da questo abbraccio vedo mio fratello avvicinarsi a noi e gli vado in contro
- Fratellone -
dico guardandolo lui non ci pensa due volte e mi abbraccia.

Finito gli abbracci, ci sediamo tutti compreso anche il mio compagno che per tutto il tempo è rimasto zitto ad ascoltare, mi avvicino a lui
- Tutto bene? -
lui mi guarda e mi lecca una guancia
- Si, tranquilla B -
striscio la mia testa sul suo collo poi ritorno con lo sguardo su mio padre
- Come era la mamma? -
gli chiedo con il cuore in mano sapendo che per lui è una ferita ancora aperta
- Era una lupa forte e coraggiosa, aveva il manto bianco candido e in alcune ciocche aveva piccole trecce. E vi amava tanto, ha combattuto fino all'ultimo pur di salvarvi, cosa che dovevo fare io ma lei fu stata più veloce non lasciandomi scelta, era una vera e propria capocciona, alcune volte me la ricordi -
mi guardo molto profondamente e mi girai verso Josh
- Tu ricordi qualcosa di lei? -
gli chiedo cercando più informazioni su di lei
- Mi ricordo molto poco, ma ricordo ancora il suo odore, lavanda e erba fresca, era un odore selvatico -

Arrivo la sera, ma dovevo chiedere a mio padre di che cosa avevano parlato lui e il padre di Ares
- Cosa vi siete detti tu e l'Alpha Ethan? -
mio padre guardò Ares che in risposta riceve un cenno di consenso
- Dell'ex branco di tua madre, e della sua possibile ricomparsa -
mi rispose con uno sguardo serio e deciso, rimasi colpita ma Ares mi risvegliò dal mio stato di paralisi
- Ma io farò del tutto per proteggerti, nessuno può toccare quello che più mi sta a cuore e se solo ci provano avranno la mia ira e non so quanto gli conviene -
dice Ares tutto convinto di sé, cosa che mi fa un po' ridacchiare
- Infatti siamo arrivati ad un accordo, il mio branco rimarrà qua per un po -
dice mio padre guardando Ares
- Bene, penso che avrete fame dopo tutto il viaggio -
dice Ares alzandosi per fare strada a tutto il branco, così mi alzo pure io per mettermi al suo fianco.

Pultroppo ripenso a mia madre, a come sia stata forte fino all'ultimo solo per la nostra salvezza, hanno voluto la guerra e la guerra avranno. E io sarò pronta per affrontarli, insieme ad Ares e il suo branco ed il mio.

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