- Capitolo 16 -

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Pov. Blacke

Ritornammo all'accampamento, cercai con lo sguardo Ares ma non lo vedi, non vederlo lì ad aspettarmi mi si strinse il cuore.

Mi stavo dirigendo verso la Casa Branco, ma venni fermata dal gruppo di lupi che prima stavano assistendo alla lotta di Ares e Josh
- Ecco la figlia di Steve, chi sa se è forte quanto la madre o il padre -
disse uno dei lupi e la risposta del suo amico non tardò
- Non penso proprio, guarda quanto è minuta -
si misero tutti a ridere, allora mi girai verso di loro con il pelo tutto alzato
- Come scusa? -
dissi ringhiando verso quest'ultimo
- Hai sentito bene, meticcio -
mi rispose ingrossandosi il petto, allora non ci pensai due volte corsi verso di lui.

Gli salta addosso e mirai al collo ma lui essendo più grosso e avendo più esperienza di me nel combattimento, mi scaraventò per terra. Con un po' di fatica mi rialza ringhiando più forte di prima, aspettando una sua mossa e non ci volle molto prima che lo vidi scattare.
Mi venne addosso cercando di mordermi il collo, ma non ci riuscì però in compenso mi morse forte la schiena, all'improvviso senti un crack e cominciai a vedere tutto sfogato, scossi la testa per riprendermi e lo allontanai da me
- Ne hai abbastanza? -
Mi disse con voce da spavaldo, non gli risposi e ripresi ad attaccarlo gli lacerai la faccia, dalla ferita usciva un fiume di sangue e ha quella vista feci un sorriso.

Mi distrai e lui ne approfittò mordendo la mia zampa rompendola, guani dal dolore.

Eravamo impegnati dalla lotta all'ultimo sangue e questa atmosfera fu interrotta da un ringhio che fece eco per tutto il campo, ci girammo verso la sua provenienza.

Era Ares, però aveva qualcosa di diverso, era più grosso e più spaventoso, vedevo nei suoi occhi rabbia. Ringhiò verso il mio nemico.
- Attaccami se hai le palle -
disse con una voce che non sembrava la sua, il lupo nemico non ci penso due volte e partì all'attacco.

In un nano secondo Ares lo prese dal collo e lo butto per terra, il lupo si dimenava alla ricerca di una via di fuga che non c'era per via delle forti fauci di Ares, che lo stringevano sempre più forte. Il lupo cominciò a piagnucolare ma Ares non mollava ancora la presa, infatti gli diede un colpo finale, cominciò ad sgrullare la testa creando una ferita più profonda, e poi lo lasciò.

Ero paralizzata da quella scena, poi risentì quella voce da brivido
- Se assisto ancora ad una scena del genere, non sarò clemente -
ringhiò a tutti i lupi presenti che in risposta abbassarono la testa.

Poi puntò i suoi occhi verso di me, scavalcò il povero lupo per terra ancora sofferente e venne nella mia direzione con movimenti lenti, si mise al mio fianco
- Appoggiati a me, ti porto in clinica -
disse più arrabbiato che mai
- No, posso andarci da sola -
dissi spostandomi di poco, però questo movimento mi provocò un gemito di dolore
- Non te l'ho chiesto, era un ordine non farmi incazzare -

Allora mi appoggiai ad Ares e mi accompagnò in clinica, il viaggio fu silenzioso. Nel mentre passavano all'interno del villaggio, si sentiva solo le persone che parlavano a bassa voce con gli occhi puntati verso di noi.
Io ero un mucchio di nervi pronta ad esplodere, stessa cosa Ares visto che sentivo la sua presa forte e vedevo il suo sguardo più severo. Avevo quasi paura di aprire bocca con la paura che Ares mi avrebbe potuto uccidere con lo sguardo, non avrei mai potuto reggere il suo sguardo omicida. Tutto questo perché avevo fatto a botte? O c'era altro, lo avrei scoperto.

Arrivammo alla clinica e mi portò in una stanza, mi diede una mano a stendermi sul lettino. Io non facevo altro che piagnucolare per il dolore
- Vado a chiamare un dottore -
mi disse prima di uscire
- E chi si muove -
dissi abbassa voce

Arrivò il dottore con dietro Ares, dopo un'ora disse che avevo la zampa rotta e che avevo la schiena lussata, niente male Blacke.
Il dottore uscì dalla stanza, lasciandomi da sola con Ares
- Spiegami cosa è successo, ora -
mi disse Ares avvicinandosi al lettino, i suoi movimenti erano lenti, come se stesse per attaccare la prenda
- Mi hanno preso in giro e non sono riuscita ad mantenere la calma, tutto qui -
dissi con calma quando in realtà dentro stavo muorendo dalla paura
- Tutto qui un cazzo Blacke, se non fossi intervenuto cosa ti avrebbe fatto? Ci hai pensato, no da quanto vedo no -
disse più arrabbiato che mai, rimasi zitta per non peggiorare la situazione
- Ti lascio sola, un attimo e guarda cosa succede -
disse mettendosi le mani nei capelli e girandosi verso la finestra
- Come posso stare tranquillo, se tra 24h ore devo partire -
mi disse non guardandomi, io mi allarmai
- Cosa? Che stai dicendo? -
dissi balbettando, cosa stava succedendo
- Mio padre mi ha convocato, parto con lo battaglione di tuo padre -
rimasi scioccata dalle sue parole, non era possibile
- Stai giocando vero? -
mi guardo con rammarico, da li mi si riempirono gli occhi di lacrime
- Dimmi che non è vero Ares -
dissi ancora con il cuore in gola
- Non fare così ti prego, sarà più difficile per me lasciarti -
mi disse mantenendo le distanza, perché non si avvicinava?
- Ares ti prego, non andare -
dissi cercando di alzarmi ma invano
- Blacke sta ferma -
mi disse cercando di rimettermi sdraiata, poi appoggiò la sua fronte sulla mia
- Ritornerò -
rimasi senza parole, mentre il mio viso si riempiva di lacrime che Ares scaciava via con i pollici, mi cominciò ad girare la testa e sveni sulla sdraia.

L'unica cosa che senti prima di svenire erano le sue labbra che toccavano la mia fronte e poco dopo una goccia calda cadermi dal viso, una lacrima?

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