- Capitolo 9 -

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Pov. Blacke

Sento un forte caldo su tutto il corpo, comincio ad sudare e sento un dolore lancinante su tutte le ossa.

Apro gli occhi e mi le sento pizzicare ma cerco di non farci caso, affianco a me vedo Ares che dorme senza maglietta e vedo il suo braccio muscoloso sulla mia vita.

Ad un certo punto sento un forte dolore sulla schiena che mi fa uscire un piccolo gemito di dolore, al sentire quel gemito Ares si tira su dal letto e mi cerca con lo sguardo. Non mi ero accorta che mi ero alzata dal letto e adesso mi trovo in un angolo della stanza, con il fiatone e con la pelle che brucia cosi tanto che sembra che da essa esca vapore.

Ares mi trova e subito esce dal letto per venirmi in contro
- B che succede? -
mi guarda preoccupato
- Non ti avvicinare -
per quanto sia possibile gli ringhio contro
- Non ti farei mai del male -
sembra capire qualcosa che a me sfugge e si avvicina mostrandomi le mani.

Sento un sapore strano all'interno della mia bocca, un sapore metallico, é sangue.

Con la lingua tocco i denti, ora ho due canini appunti.
Mi agitai, cosa mi sta succedendo!

Scappai via da quella stanza dove mancava l'ossigeno e in una velocità sovrumana mi trovo scalza nel bosco dove tutto a un tratto mi tranquillizzai, l'ossigeno ritornare nei miei polmoni.

Non mi sentivo bene, non mi sentivo più io

Guardai in cielo, la luna piena in alto con i suoi raggi che mi baciano in pieno volto.

Tutto questo viene interrotto dal rompersi delle mie ossa, ero terrorizzata da quello che mi stava succedendo, il dolore era insopportabile sembrava non finisse mai.
In tutto ciò avevo gli occhi chiusi in una smorfia di dolore puro, sentivo il mio corpo ricoperto di pelo, e non mi trovavo più in forma eretta ma a quattro zampe con zampe vere e proprie.

Lo sentii fisicamente perché non avevo ancora il coraggio di aprire i miei occhi, avevo troppa paura dell'aspetto che potevo avere.

Apri i miei occhi, capì di non essere come prima, non mi sentivo più debole, non mi sentivo più piccola in questo bosco grande.

Mi sentivo invincibili, grintosa pronta ad abbattere un carrarmato, sensazioni mai provate.

Guardai la mia schiena era ricoperto di pelo bianco candido come per le mie zampe con artigli affilati, anche con un coda lunga e folta.

I lontananza vidi una pozzanghera e mi diressi come un fulmine verso essa e quello che vidi nel riflesso mi lasciò senza parole, ero un lupo.
Avevo il muso bianco come per la schiena soltanto avevo un particolare sopra al naso avevo una striscia di pelo di un marroncino chiaro che inteneriva il mio sguardo di ghiaccio, anche le mie orecchie erano di un marroncino chiaro che andava piano piano schiarendosi e avevo gli occhi di un colore strano era un grigio chiarissimo, non saprei definirlo.
Nonostante il mio aspetto mi senti finalmente me stessa.

Mi guardai in torno e finalmente mi resi conto di trovarmi di notte nel bel mezzo del bosco, pieno di pericoli.

Ma il silenzio terminò per il rumore di passi veloci nella mia direzione e vidi un lupo nero, che io conoscevo bene, non ci pensai due volte e iniziai a correre verso la sua direzione con enfasi, il che lo fece fermare per il rumore e si mise in posizione d'attacco ma lo vidi sbalordito nel sentire che l'odore era il mio.

Ma non fece in tempo a chiedermi qualcosa che io ero già su di lui che gli leccavo il muso piena di gioia nel vederlo.
- Blacke smettila -
dice ridendo, cosi mi fermai subito e mi alzai da lui per mettermi seduta
- Che cosa s..ono Ares? -
chiesi con tono confuso, impaurito
- Una bellissima lupa -
mi disse guardandomi con malizia cosa che a me fece girare gli occhi al cielo
- Ma non capisco -
dico confusa, in tutti questi anni non mi sono mai sentita "diversa" dal solito o forte come mi sento adesso.
- È la tua prima trasformazione, ti insegnerò tutto -

Ma la domanda che mi passa costantemente per la testa, mio padre sapeva qualcosa? Anche lui è un lupo? E mio fratello è uguale a me?
Perché mi avrebbe dovuto nascondere la mia vera natura? Perché crescermi con una bugia così pesante come questa?
Tutte domande che gli farò appena lo incontrerò, sarà difficile per me perdonare lo sbaglio che ha fatto ma con una buona ragione potrei non tenergli il muso per cosi tanto.

Vengo ripresa dai miei pensieri nel sentire il muso di Ares dietro le mie spalle
- Che stai facendo? -
chiedo restando ferma e con aria interrogativa
- Hai un odore troppo dolce-
mi dice ancora con quello sguardo malizioso avvicinandosi al mio orecchio e mordendolo leggermente, che gli prende, ma voglio stare al gioco
- Ah si? -
dico alzandomi per avvicinare il mio muso al suo, cerco di fare lo sguardo più sensuale che riesco a fare, ma al pensiero di avere una faccia buffa mi fa ridere mentalmente
- Che ne dici di tornare a casa... -
dico avvicinando il mio petto al suo sempre guardandolo negli occhi e continuando la frase in un sussurro
- per dormire -
dico ridacchiando per la sua faccia da cane bastonato che ha in questo momento
- Sicura che vuoi dormire? Possiamo fare stretching -
mi dice ritornando all'attacco, mi alzo ancora sotto hai suoi occhi e gli do le spalle e gli passo la mia coda sul muso per "sbaglio"
- Sicura, fammi strada Alpha -
si alza anche se contro voglia e mi passa vicino per mettersi davanti a me, il suo odore è molto chiaro era accaldato dalla situazione che si stava creando ed era proprio il mio scopo quello e ridacchiando sotto i baffi cammino dietro di lui, se ne accorse e mi guardò
- Lo sai che sei malefica -
mi dice rallentando il passo
- Volevo giocare un po' -
dico facendo la faccia da cucciolo
- Questo è giocare sporco, donna -
dice camminando più in fretta, per arrivare più in fretta al villaggio.

Arriviamo poco dopo e ci buttiamo sul letto non curandoci della nostra forma. Chiudo gli occhi, cullata dal petto caldo di Ares appoggiato sulla mia schiena e del suo muso sulla mia spalla e finalmente mi sento me stessa, sento di aver sbloccato il mio vero essere.

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