- Capitolo 13 -

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* Foto del branco 𝑇ℎ𝑒 𝑔𝑙𝑎𝑐𝑖𝑎𝑙 𝑙𝑖𝑔ℎ𝑡𝑛𝑖𝑛𝑔 *

Pov. Ares

Stavamo camminando tranquillamente verso il branco, quando all'improvviso mi fermo per via di un rumore di corsa venire verso di noi. Velocemente mi metto davanti a Blacke cercando di nasconderla da occhi estranei
- B stai in dietro abbiamo nemici -
ma lei non ne vuole sapere e si mette affianco a me mettendosi in posizione d'attacco
- Sta volta non mi metterò ad guardare -
mi dice più carica che mai, e va bene allora dovrò essere spietato per finire in fretta.

Di fronte a noi c'è un branco di lupi saranno una ventina, non riusciremo mai a farcela. Ma hanno un aspetto famigliare e non sembrano pronti a combattere, infatti il capo branco si avvicina lentamente, stranamente ha gli stessi occhi di Blacke e sento una voce
- Tranquilli non siamo qui per combattere, siamo diretti al branco Mantle of the storm, Piacere sono l'Alpha dei The glacial lightning ovvero Steve Night -
fa un'inchino e io non credo hai miei occhi è il padre di Blacke, mi giro verso la mia compagna che è rimasta impietrita ma scuote la testa e fa un passo avanti
- Piacere, lui è Ares erede dei Mantle of the storm e io sono tua figlia Blacke e ho scoperto da poco che sono un lupo mannaro e che ho un mio branco, ah in più ho vissuto nella menzogna -
dice la mia compagna in un momento di collera, vedo Steve aprire gli occhi sorpreso per poi avvicinarsi a Blacke, non pensandoci due volte mi avvicino più a lei e faccio uscire un lieve ringhio.

Steve non ci fa molto caso e si avvicina molto di più a Blacke per annullarla, dietro Steve c'è un altro lupo curioso che si avvicina
- Non posso crederci, dicevano che non avevi nessun gene -
dice Steve non credendoci ancora
- È proprio lei, papà? -
sta volta ad parlare era il lupo dietro Steve, allora deduco che sia il fratello di Blacke
- Eppure eccomi qui, in un mondo a me sconosciuto, in una forma fuori dal normale -
dice Blacke infuriata più che mai, allontanandosi per avvicinarsi a me cosa che mi rende felice
- Blacke posso spiegarti perché l'ho fatto ma penso che questo non sia il luogo dove discutere -
gli dice il padre che ha gli occhi pieni di amore e rammarico per sua figlia
- Anche tu Josh come hai potuto tenermi nascosto una cosa del genere -
dice Blacke rivolgendosi a suo fratello che abbassa la testa colpevole, basta adesso subentro io, mi faccio più avanti lasciando di poco la mia compagna persa nella sua mente
- È un piacere conoscerla Alpha Steve, le faccio strada verso il mio branco e mi dispiace dirglielo in questo modo ma sua figlia è la mia compagna e non sopporto vederla così, spero che questa situazione si risolvi -
faccio un cenno per il rispetto e mi avvicino a Blacke per leccargli una guancia per poi iniziare ad camminare con lei affianco, la vedo persa.

Arriviamo all'ingresso del branco e Steve riprende ad parlare
- Blacke adesso devo parlare con l'Alpha appena ho finito verrò da te per darti tutte le risposte che vorrei, e ti prego di non avercela con tuo fratello sono stato io ad dirgli che non doveva dirtelo -
detto questo rimane fermo ad guardarla per capire qualche sua emozione ma penso che adesso veda solo un muro indistruttibile, dopo poco si gira verso i suoi guerrieri
- Potete appoggiarvi di fuori mentre parlo con l'Alpha, Josh comanderà in mia assenza -
si gira e si dirige verso la grande casa branco.

Mi giro verso Blacke che scambia sguardi con suo fratello mortificato
- Blacke avranno avuto i loro motivi -
lei si gira e mi guarda negli occhi
- Ma qui si parla della mia vita avevo diritto a saperlo -
mi dice arrabbiata, vederla così infuriata mi eccita però
- Lo so B, hai ragione -
gli dico sedendomi vicino a lei che subito dopo appoggia la sua testa sulla mia spalla, cosa che mi manda in estasi, e io in risposta gli struscio la testa sulla sua
- Sento che i miei occhi si stanno chiudendo -
mi dice la mia bellissima compagna
- E chiudili per un po' B, senno possiamo salire in camera e chi sa magari riesco a svegliarti -
gli dico avvicinandomi a lei, mordendogli l'orecchio leggermente
- Smettila mascalzone, comunque vorrei aspettare mio padre qui per avere le risposte a tutte le mie domande -
mi dice prima ridacchiando per poi ritornare subito seria
- Va bene, allora usami come cuscino appena ti sveglierai io sarò ancora qui -
gli dico guardandola che piano piano si lasciava andare nel mondo dei sogni
- Grazie -
lo sento appena uscire dalla sua bocca.

La metto più comoda su di me anche per proteggerla dal leggero venticello che tira e mi perdo nel suo bel musetto, quando dorme sembra un cucciolo. Finalmente mi sento completo, ed è tutto merito suo.

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