POV. Blacke
Arriviamo all'ingresso del branco col fiatone, ma felici. Ares si ricompone, gonfia il petto, alza la testa e inizia a camminare con fierezza all'interno del bellissimo villaggio.
Il villaggio era popolato da lupi, c'era chi camminava verso le abitazioni, cuccioli che giocano e lupi sentinelle che si trovano fuori dal villaggio per controllare il terrirorio circostante. Più entro a far parte di questo mondo più vedo la bellezza di esso in tutto, nella storia, nel branco, nelle abitudini, in tutto vedo me stessa.
Mi resi conto che ho catturato la curiosità di tutti, mi sento intimorita da tutti questi occhi ma non ci faccio caso e seguo Ares verso una direzione sconosciuta.
Arriviamo davanti a una casa che era più grossa delle altre e il silezio viene spezzato da me.
- Di chi è questa casa? -
Ares non mi risponde però alza il muso al cielo e tira un ululato possente che fece tremare il terreno.Dalla casa escono due lupi grossi forse quanto Ares, e dalla descrizione che mi aveva fatto Ares dovrebbero essere i suoi genitori. Mi guardano con uno sguardo freddo poi lo spostano verso loro figlio e Ares prende parola.
- Madre, Padre sono tornato a casa sano e salvo ma con una persona importante. Vorrei che voi accettasse Blacke nel nostro branco per un pò -
senti una voce spaventosa subito dopo
- Ares siamo felici del tuo ritorno ma penso che questo sia il luogo meno adatto per parlare di queste cose, entra e lascia che la nostra ospite giri per il branco sarà al sicuro qui dentro -
disse tutto cio con una voce fredda e priva di emozioni, però si può benissimo notare dai suoi occhi l'amore che prova nel vedere il figlio.Ares allora fa un cenno con la testa e si gira verso di me.
- B puoi aspettarmi per un po, devo parlarci però non ti allontanare e stai attenta -
si avvicina e struscia il suo musone sulla mia mano affettuosamente poi cambiando sguardo e postura si avvicina ai genitori che entrano dentro la casa con dietro Ares.Sono in giro per il branco e tutti continuano a guardarmi, in lontanaza vedo una collina piccola con sopra un albero.
Mi avvicinai e mi sedetti sotto il maestoso albero che in lontananza sembrava più piccolo, e mi persi nei miei pensieri. Chi sa come staranno papà e Josh? Cosa starà pensando Jess? Mi mancano tanto, sento la mancaza delle nostre risate, delle nostre conversazioni, tutto.
Fui distratta da un fruscio dietro di me, mi girai e vidi un lupo grigio scuro avvicinarsi all'albero dove mi trovavo, nei movimeti e nell'energia che emana è molto simile ad Ares.
Non ha una espressione cattiva, solo tanta stanchezza.
Poco dopo si accorge di me e apre gli occhi per la sorpresa ma cambia subito espressione con un sorrisetto malizioso, quindi è una cosa di famiglia e dopo sento la sua voce.
- Ma guarda guarda ti sei persa piccolina? -
dice mettendosi sdraiato poco vicino a me.
- No, sono dove voglio essere -
rispondo fredda e con fastidio del suo tono arrogante ma dal muso esce una risatina e continua
- come ti chiami piccola? -
che odio
- Non chiamarmi piccola, il mio nome è Blacke -
dico leggermente alterata
- Il mio nome è Malcom, com'è stai qui tutta soletta? Non hai paura che un lupo grosso e cattivo ti mangi? -
è il fratello di Ares, che fortuna
- Stavo bene due minuti fa soltanto che quel lupo grosso e cattivo mi ha disturbato -
dico però da una parte mi sta facendo compagnia, ma non lo ammetterò mai
- Dai però cosi mi spezzi il cuoricino -
fece una faccia buffa, stocendo il naso e facendo un muso cuccioloso.
Non gli dico che sono sotto la protezione di suo fratello voglio vedere che faccia farà quando lo scoprira, nel mentre ridaccio per la sua faccia e vedo che scodinzolare.
- Fatto sta che non mi hai ancora detto perché stai qui -
nonostante tutto mi ispira fiducia
- Possiamo dire che sono in missione, devo ritrovare mio padre e mio fratello -
lui mi guarda con uno sguardo serio e comprensivo
- Ah ho capito e c'entra qualcosa il mio branco comunque ti dispiace se chiudo un attimo gli occhi, ho fatto un viaggio lungo sono stanco -
ha cambiato modo di parlare, comunque lo lascio fare e faccio un cenno con la testa facendo un sorriso.Si mette comodo, appoggia il muso sulle zampe e chiude gli occhi.
In tanto penso ad Ares, di cosa staranno parlando. Mi fermo un attimo ad guardare il paesaggio, adesso c'è un bellissimo tramonto. Nonostate tutto mi sento spaesata e sopratutto confusa da tutto quello che mi è successo, devo ancora metabolizzare tutta la situazione ma in compenso ho conoscito Ares che per me sta diventando importante.
Però prima di tutto devo trovare mio padre e Josh, devo assolutamente parlare con loro. Da lontano vedo uscire Ares dalla grande casa infuriato, lo vedo che si ferma e alza il muso in alto e vedo che tira una annusata, forse per trovarmi nel mentre si guarda in torno. Vedo incamminarsi a passo spedito verso di me, penso che sia andata male spero solo che non sia per colpa mia, non vorrei mai essere un peso per Ares ma anche in generale non vorrei esserlo. Adesso voglio solo capire il perché del suo umore, e aiutarlo se posso. Io sono sempre pronta ad aiutare il prossimo, anche se questa persona non è delle migliori, sopratutto se è una persona a me cara.
Vedo che Malcom comincia ad svegliarsi si straccia e sbadiglia tirando fuori la lingua, è davvero buffo e dico.
- Buongiorno principessa -
lui tutto assonato risponde
- Che ore sono, piccola? -
ancora con questo nomignolo però la cosa mi fa sorridere
- Non lo so di preciso ma penso sia l'ora di cenare e comunque non abituarti ha chiamarmi cosi -
e lui risponde subito
- Dai ma è carino, poi veramente sei piccolina in confronto a me. Io sono il lupo cattivo e tu sei il cucciolo piccolo e magrolino -
ridacchia sotto i baffi e io metto il broncio ma subito dopo rido con lui, mi sta simpatico mi sono dovuta ricredere.Sento che si potrebbe creare un bel legame con questo lupone.
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Luce della luna
Loup-garou《Chiusi gli occhi e mi ritrovai nel bel mezzo del bosco fitto e oscuro, nel buio si sentivano ringhi feroci. Mi guardai intorno alla ricerca della loro provenienza e mi trovai quattro occhi luminosi che mi guardavano maligni pronti ad attaccarmi. Ma...