- Capitolo 4-

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POV. Blacke

Non mi resi conto di quanto il tempo era passato in fretta, e nemmeno da quante ore che camminavo in mezzo alla vegetazione.
- Per il momento fermiamoci qui, sta diventando buio, e sicuramente sarai affamata -
mi parla Ares, durante il viaggio non abbiamo parlato molto
- Vabbene tiro fuori la tenda, che si mangia? -
dissi mentre montavo il tutto, sentì Ares tornare in forma umana, mi girai e lo vidi cercare qualcosa nello zaino.

- Prima che trovai te quella sera, andai ha un supermercato per fare rifornimento, comuqnue che brutto stare su due piedi ormai sono abituato stare in forma lupo -
Ares i suoi problemi
- Si ho notato ma non mi dispiace affatto, è carino il tuo lupo -
dissi disinvolta, ma ero curiosa di vedere la sua faccia al mio "carino"

- "Carino" ti sembro un coniglietto? -
disse confuso e imbronciato per il mio "insulto"
- Su dai non ho detto che sei brutto -
Dissi gesticolando con la mano
- Non puoi dirlo, perché sono bellissimo -
disse facendo spallucce
- E anche modesto vedo -

mi gira una domanda in mente e non posso non fargliela, penso che un buon rapporto qualsiasi esso sia, è basato sulla sincerità
- Posso farti una domanda? -
mi risponde quasi subito
- Dimmi B -
Ormai è diventato il mio soprannome
- Ogni volta che stai vicino sento un'atmosfera piena di potenza e grandezza, ma non solo quando mi stai vicino anche quando mi stai lontano, non troppo, perché? -
mi guarda con quei occhi ghiaccio che farebbe sciogliere il cuore, è un controsenso

- Perché sono un Alpha, figlio di un Alpha e della sua Luna, ma nel mio sangue scorre anche sangue Beta, cioè mia madre -
lo guardo affascinata del suo mondo, totalmente differente dal mio
- Sei un'ibrido? -
gli chiedo curiosa di saperne di più
- Diciamo di si, ma la percentuale nel mio sangue di Beta è minima -

Mangiamo e ci mettiamo a guardare le stelle
- Che facevi prima di tutto questo caos? -
mi girai per guardarlo negli occhi e continua dicendomi
- Il caos sarei io ovviamente -
Mi correggo è molto modesto

- Ma diciamo che era un filo senza salite se discese, ma andava bene per me, forse il destino ha voluto questo per me, una svolta -
dissi ricordando i pomeriggi passati a uscire con Jess, leggere i libri la sera, passare del tempo con Josh e papà.

- Sarei io la tua svolta? -
disse facendomi l'occhiolino
- Può essere come non può essere -
dissi lasciandolo con un punto interrogativo
- In quello che mi hai detto, non hai parlato di un fidanzato -
disse guardandomi negli occhi, forse cercando di leggere le emozioni
- Non ho mai avuto un fidanzato, ho tutto quello che volevo -
dissi staccandomi dal suo sguardo, come se mi avesse incatenato al suo

- Strano, io ci avrei provato subito -
disse con disinvoltura
- Ah davvero? Come avresti fatto? -
ero curiosa di sapere come avrebbe fatto ad conquistarmi

- Avrei attaccato bottone con una stupidaggine per poi invitarti ad uscire -
a molto scietto e diretto, non so se mi piace o no
- Secondo te avrei accettato un invito del genere? -
dissi guardandolo, si morse il labbro
- Perché sono irresistibile -
disse avvicinandosi a me
- E anche adesso -
alza una mano per spostami una ciocca che mi era caduta davanti al visto, spostandola dietro al mio orecchio

- Sei troppo sicuro di te -
dissi avvicinandomi ancora di più al suo viso, ero curiosa di vedere cosa avrebbe fatto, volevo farmi male da sola. Ma era più forte di me.

- Ah davvero? Tu non sarai troppo coraggiosa per avvicinarti a un lupo cattivo? -
disse guardandomi le labbra, per poi leccarsi le sue
- Mi sento coraggiosa adesso -
Non so perché lo dissi

Sfiorò il mio naso con il suo
- Giochi col fuoco piccola -
disse chiudendo gli occhi, avevo il suo respiro su di me, la sua bocca a pochi centimetri dalla mia. Come eravamo arrivati a questo? Sono impazzita per caso?

- Questa è la solita frase che dicono i cattivoni senza palle -
Ops... forse me la cerco
- Volevo sentire queste parole -
detto questo si avventa su di me come un animale, mi bacia con passione e aggressività.
Muove la lingua a tempo con la mia, ogni tanto mi morde il labbro cosa che mi manda in estasi. Voglio proprio farmi male perché a mia volta gli mordo il labbro inferiore e dalla sua bocca esce un gemito che mi fa mancare il respiro.

Allora penso che sia il momento di staccarsi, ma rimango con la fronte appoggiata sulla sua. E cavolo mi trovo sopra di lui, non so come ci sono arrivata.

Sarà successo così velocemente che non mi sono accorta
Lo guardai aveva le labbra gonfie e non toglieva neanche per un attimo gli occhi da me, fece un sorriso malizioso e mise le sue mani dietro alla sua nuca e con voce rauca mi dice
- Comoda?-
ma guarda te questo
- No -
dico rossa come un pomodoro, ci siamo baciati? Mi ha baciata? E ora?
- Perché io sto comodissimo, soltanto per il fatto che qualcun'altro sta soffrendo -
Non ci arrivai subito, ma poi capì che stava parlando della cosa dura che sentivo sotto di me, ma come cavolo ci sono finita in una situazione del genere? Non sono diventata pazza?

Rossa in faccia scesi da lui, e mi rifuggai di corsa dentro alla tenda cercando di prendere sonno fallendo, cercai di chiudere occhio ma non ci riusci.

Poi senti Ares entrare nella tenda, feci finta di dormire
- So che sei sveglia, ma facciamo finta di niente -
ridacchiò leggermente
Senti che si sdraio affianco a me tenendosi un po distante.

Dopo un pò sbuffò e mi mise una braccio sul fianco, e la sua testa si infilo in mezzo al mio collo
- Ehi! -
dissi non capendo le sue intenzioni
- Voglio solo dormire o vuoi fare altro? -
Bisbiglio al mio orecchio facendomi venire la pelle d'oca, ma quanto poteva essere stupido
- Stai zitto e dormi -
dissi per poi chiudere gli occhi
- È un po difficile con il tuo culo così vicino a me -
disse un pò sofferente, che maiale
- dormi -
dissi esasperata.
Poi finalmente sento il suo respiro regolate e riuscì a dormire anche io.

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