Sospeso

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Jackson's pov

<< dimmi che mia madre non sta davvero operando con lei, dimmelo >> sono stordito ancora dalla festa, e non posso credere a ciò che ho sentito dire per i corridoi
<< Jackson, qualcuno doveva pur andare con lei >> Richard mi guarda con sguardo rassegnato
<< è stata lei vero? È stata mia madre a voler lavorare con lei, dimmelo! >> so che è così, ne sono sicuro
Richard sospira e guarda Hunt, quest'ultimo però sorseggia il suo caffè tranquillamente e qui nella sala degli strutturati tutto regna nella totale tranquillità : tranne me.
Da quando è tornata mi fa questo effetto strano, devastante, provo un'ansia opprimente ogni volta che la vedo di sfuggita per i corridoi e scappo quasi da lei; scappo e poi perdo totalmente la testa quando la rivedo e sono un deficente, sì lo sono perché come cazzo mi è venuto in mente di dirle << mi sei mancata >>. Non ne avevo nessun diritto, ha ragione lei.
<< Io ti lascio, tua madre questa sera vuole cenare insieme quindi ci rivedremo >> Richard mi risveglia dai miei pensieri
<< Questa è una tortura Richard >> sono già esausto di mia madre
<< a stasera >> Richard chiude così la porta
Lascio così la stanza anche io, meglio lasciare Hunt da solo, ultimamente è parecchio strano.
Mi dirigo verso una direzione non ben precisa, oggi ho pochi interventi e al pronto soccorso tutto è tranquillo : per il momento sono finalmente  libero da tutto e tutti.
Negli ultimi mesi son pochi i giorni così ; tra interventi programmati e non, fidanzata specializzanda morbosa, madre opprimente ed ex ragazza divenuta star protagonista dell'ospedale, la mia mente ha proprio bisogno di una pausa.
Qui di luoghi dove poter star tranquilli e soli ce ne son pochi, quindi mi dirigo verso l'unica sala operatoria che si sta per liberare.
Sono talmente esaltato da questa solitudine che praticamente sto correndo per il corridoio e finalmente mi trovo davanti alla porta della galleria.
Apro la porta e mi siedo, in sala operatoria stanno finendo e purtroppo per la mia  tranquillità il microfono è acceso quindi sento le loro voci, ma vabbe so che stanno finendo e mi tranquillizzo
<< siamo ancora una bella squadra >> la voce di mia madre riaccende il caos nella mia testa
Mi avvicino instintivamente al vetro, senza dare nell'occhio e la vedo, è lì con in mano gli strumenti per chiudere la ferita e completare l'operazione; i suoi occhi brillano, non vedo il sorriso per via della mascherina ma posso dire per certo che lo sta facendo ed in questo momento sono geloso, arrabbiato, infastidito dalla loro intesa, dal loro essere delle donne fantastiche che grazie a me si son trovate e sono deluso da me stesso, deluso di averla persa.

Rimango in silenzio nell'ultima fila, la sento ringraziare tutti per nome, è sempre stata così gentile e disponibile : il contrario di suo padre.
Sto con il fiato sospeso fin quando non esce, ed appena lo fa respiro a pieni polmoni come se fossi stato in mancanza di ossigeno per tutto quel tempo. Lei è così che mi fa sentire, sospeso nel nulla, quel nulla creato da me, da noi, quel nulla che ormai è tutto ciò che è rimasto di noi.






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Ciao a tutti!
Ci tenevo a ringraziarvi, non mi sarei mai aspettata di avere questo seguito per questa storia che ormai scrivo da anni.
Pian piano, grazie al vostro incoraggiamento, anche se indiretto, la sto portando avanti.
Grazie per il supporto, mettete like e commentate scrivendomi le vostre opinioni, i vostri pareri sulla storia e come secondo voi andrà a finire e ditemi se anche questo capitolo vi ha conquistato.
Spero stiate tutti bene, un abbraccio.
Chiara💜

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