Vado in vetta

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In sala operatoria non c'è solo il chirurgo generale ma anche il capo di neurochirurgia, ossia Amelia Shepherd con la sua specializzanda prodigio, la Edwards.
Si pavoneggia come se fosse lei a capo del reparto.
Nel mentre tutti parlano e intanto con le mani cercano di salvare la vita a quest'uomo. Ed io? Beh io sono dietro tre infermiere ad osservare dallo schermo, fossi stata in galleria era meglio.
Tutti sono su a guardare questo intervento e quanto dico tutti intendo tutti!
Non posso stare molto a guardare per aria, anche perchè nonostante non stia facendo nulla sento tutta la pressione addosso.
Forse Webber voleva questo, umiliarmi davanti a tutti, far vedere che io confronto alla ragazza prodigio in neurochirurgia non valgo nulla. Io non valgo un posto dietro a tre infermiere, io sono migliore.
Sono imbestialita.
Ma non mi sconcentro, il Dr Webber di volta in volta, gira la faccia per cercarmi e mi fa domande assurde. Grazie a Dio continuo a studiare, sennò avrei fatto una figuraccia assurda.
Amelia racconta del più e del meno, lei e la sua specializzanda sono un vero team, ce ne sono poche di persone che si affezionano agli specializzandi ed una di quelle era papà.
L'unico specializzando che abbia mai stimato così tanto è stato Jackson, era fiero di lui e da quanto ne so porta ancora avanti gli onori di mio padre, la famosa 'banda dei plastici' esiste ancora e questa cosa mi rende orgogliosa.
Ricordo ancora il giorno in cui ricevetti una videochiamata, Jackson e papà erano insieme da Joe e iniziarono a raccontarmi tutti eccitati di come fossero forti, di come la 'banda del plastici' fosse la migliore e di quanto fossero in sintonia. Lo erano davvero, li accomunava anche il loro bene verso di me.
Mio padre e il mio fidanzato erano un team ed io ero la persona più felice del mondo.
Ma lo sanno tutti che la felicità non è una cosa eterna e così tutto finì, ma non l'ammirazione di Jackson verso il lavoro di mio padre e questo gli fa onore.

L'intervento è finito, il paziente è ricoverato in terapia intensiva e ovviamente io dovrò stare lì di guardia.
Mi sento inutile ed usata, non mi lamento perchè non è da me.
Perchè mi hanno insegnato a fare di meglio, ad eseguire i comandi e il mio lavoro.
Lo zio Derek mi ha sempre detto di non farmi buttare giù, che probabilmente ci avrebbero provato perchè ero una 'preda' facile da scegliere ma di resistere, di combattere perchè sarei arrivata in vetta. E così faccio.
Arrivo in vetta.
Prima o poi spero di arrivare a vedere il bellissimo panorama che lui e papà sperano io veda.

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Ci tenevo ad augurare buon anno a tutti voi, grazie a quelle poche persone che seguono questa storia. Piano piano la sto portando avanti e spero di riuscire a fare un lavoro decente, ancora auguri!
-Chiara x

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