-disgraziati!- la voce di Francesca, la madre di Alessia, rimbombò per tutta la casa alle 7:00 del mattino facendo sbuffare silenziosamente la ragazza seduta a malavoglia al tavolo della cucina in attesa che la macchinetta del caffè fischiasse.
-che succede mamma?- domandò passandosi stancamente le mani tra i capelli e poi dietro al collo.
-ci hanno fatto seriamente causa quei...que- provò ad esprimere tutto il suo odio represso, ma nessun aggettivo esistente al mondo pareva in grado di riuscire ad assumere il pieno significato che avrebbe voluto dargli.
-ho capito, mamma...ho capito- la interruppe la figlia notando i suoi inutili sforzi nel provare a spiegare.
-il motivo non me lo dirai mai, vero?- domandò rassegnata conoscendo già la sua brutta abitudine di tenere chiunque fuori da quel discorso.
Non ottenne nemmeno risposta, semplicemente si girò di spalle e si accese una sigaretta aspirandone il fumo."chi tace acconsente" pensò tra sé e sé evvertendo poi il forte fischio del caffè e si alzò frettolosamente tentando di versarlo nelle tazzine senza scottarsi.
-non si può andare avanti così- continuò il suo monologo attirando l'attenzione di Alessia che le lanciò un breve sguardo in silenzio prima di rimettersi a tavola e dare il buongiorno a suo fratello che nel frattempo si era svegliato e le aveva raggiunte in cucina.
-dovrei essere io a fare causa a loro, anzi ma che dico? Denunciarli direttamente! Ecco che ci vuole, una bella denuncia altro che! Gli faccio vedere io a sti pezzenti, non sanno proprio con chi hanno a che fare...- e mentre blaterava nervosa, nuvole di fumo fuoriuscivano dalla sigaretta che stringeva tra i denti, innebbiando la stanza, tanto che Alessia si dovette rialzare per aprire le finestre.
-cerca di calmarti adesso, ok? Non fare mosse troppo avventate perché da come penso stiano andando le cose è possibile che ce la becchiamo noi la denuncia!- le consigliò poi avvicinandosi a lei, anche per non farsi sentire dal piccolo Liam che al momento era troppo preso a guardare la televisione per starle a sentire.
Non aveva poi tutti i torti considerando che se avessero cambiato direttamente cambiare ospedale, come aveva consigliato lei stessa all'inizio, sicuramente si sarebbero evitate la maggior parte dei problemi che stavano affiorendo adesso e sua madre, invece di smettere di vivere la sua vita per continuare questa (a suo parere) inutile lotta contro di loro, sarebbe sicuramente più serena e riposata.
Sono state proprio le sue mosse avventate cariche di rancore a portarle dove si trovavano adesso e sicuramente continuare in quel modo avrebbe soltanto peggiorato la situazione.-ma che ne sai tu? Pensa a studiare piuttosto e a trovarti un lavoro stabile, non sappiamo quanto altro ancora ti terranno lì dentro- ignorò palesemente le sue parole continuando ad aspirare il fumo che emanava quella maledetta stecchetta.
-non hai neanche ascoltato quello che ho detto vero?- domandò Alessia guardandola rammaricata. - e poi sì, sì sto studiando, è normale ti pare? Vado regolarmente a scuola tutti i giorni, sto studiando per tutto il tempo che mi è possibile e passo ogni sera all'ospedale tentando di concludere qualcosa e sai? Sapere che tu pensi che io stia buttando le mie giornate così, a occhio, mi fa incazzare- terminò così il suo discorso e gettò la tazzina ormai vuota nel lavandino, prima di chiudersi nel bagno e lavarsi e prepararsi per l'ennesimo giorno di scuola.
-ah e prima che ti sforzi di fare la solita domanda "con Kevin come va?" e rimanere nel copione sappi che va da Dio.- cazzata. Quante settimane erano che non si sentivano? Quanti giorni erano passati dall'ultimo "ci sentiamo domani"? Non lo sapeva e al momento saperlo era l'ultimo dei suoi problemi e sí, sentiva tremendamente in colpa per questo.
-mi piacerebbe invece che concludessi seriamente qualcosa, hai dato l'ultimo esame?- domandò ancora la madre sistemandosi i bottoni della sua camicia, come sempre al contrario del resto della famiglia era sempre la prima a prepararsi ed essere già pronta con ore di anticipo.
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Titoli Di Coda|| Ultimo
FanfictionErano la coppia che avrebbe fatto invidia al mondo, lei la rara ragazza perfetta e lui il solito romantico proveniente dalla periferia di Roma. Erano la coppia perfetta, come fuoco e cenere, ma poi un soffio di vento spense la fiamma che li univa...