Ricordi questa strada?
L'abbiamo consumata
Quando chiedevi di non essere abbandonata
Guarda invece adesso poi com'è finita
Quant'è strana la vita
Scivola il mondo tra le mie ditaEra un umida giornata d'autunno e i piedi di Niccolò percorrevano la solita strada sulla via del ritorno dal cimitero, con la solita sigaretta consumata tra le labbra, le mani fredde in tasca, lo sguardo protetto dagli occhiali e puntato costantemente sulla ghiaia calpestata dalle suole delle suo scarpe consumate.
Ogni volta accadeva la stessa storia.
Ogni volta che gli accadeva di sentirsi vivo e spensierato per un secondo, ecco che i ricordi taglienti di una volta lo distruggevano nuovamente, trascinandolo sul fondo da cui raramente riusciva a risalire.
Dopo quella sera, passata fisicamente in compagnia dei suoi nuovi e vecchi amici e mentalmente con la wendy di qualche anno fa, l'umore non gli era salito per niente. Il forte senso di nostalgia era aumentato e aveva provato anche a farla finita una volta per tutte, inghiottendo una grande dose di sonniferi, ma i calcoli della quantità erano sbagliati e si svegliò dopo mezza giornata con un forte dolore alla testa e l'amaro in bocca.
"non sono riuscito nemmeno a fare questo" pensò non appena realizzò il tutto e diede un pugno talmente forte contro al muro da creare una crepa sulla vernice.
Ci era ricaduto. Era ricaduto nell'oblio e se prima sembrava stesse riuscendo a risalire piano piano, ora no, ora sembrava essersi scavato un fosso sotto il fondo.Fortunatamente per lui però, i miserabili non si erano dimenticati questa volta della sua presenza e provarono ad avere contatto con lui più volte inizialmente, ma la risposta era sempre la stessa: un rifiuto. Se lo chiamavano al cellulare questo squillava a vuoto senza sosta fino ad interrompere la telefonata; se gli mandavano un messaggio ricevevano un semplice "è tutto ok" o "non mi va di uscire"; e una volta si erano presentati persino davanti casa sua, ma ci vollero delle ore per convincerlo ad uscire quantomeno dalla porta di casa.
Un volto familiare lo salutò in lontananza e prima che potesse realizzare a chi appartenesse si ritrovò a terra con il corpo di Alessia sopra di lui, la quale si alzò velocemente da terra imbarazzata e gli porse la mano per fare altrettanto, ma Niccolò ignorò questo suo gesto e si mise in piedi da solo, scrollando con le mani la polvere dai jeans e la guardò torvo
-ma se po' sape' che tieni ntesta te? Eh?- borbottò nervoso, non aveva nessuna intenzione di aprire una conversazione con qualcuno, specialmente con lei, ma evidentemente ottenne l'effetto opposto.
Difatti quest'ultima rispose con uno dei suoi soliti monologhi dove si scusava minimo una quindicina a cui però il ragazzo non prestò attenzione, udendo solo l'ultima parte del discorso-scusa davvero! Ma vedi sono giorni che sei assente e boh...ho paura che la presenza di Kevin ti abbia turbato l'ultima volta.. Non lo so Ni ho paura che tu te la sia presa per qualcosa e in tal caso mi dispiace davvero, mi dispiace tanto qualsiasi cosa io abbia fatto sappi che non l'ho fatto di proposito!- sembrava mortificata agli occhi confusi del moro che non seppe che rispondere, se non negare tutte le sue scuse
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Titoli Di Coda|| Ultimo
FanfictionErano la coppia che avrebbe fatto invidia al mondo, lei la rara ragazza perfetta e lui il solito romantico proveniente dalla periferia di Roma. Erano la coppia perfetta, come fuoco e cenere, ma poi un soffio di vento spense la fiamma che li univa...