Seguirono lunghi attimi di silenzio imbarazzante fra i due.
Silenzio talmente lungo e talmente imbarazzante che nemmeno la parlantina di Alessia riuscì a rompere.
Erano seduti sul quel divanetto in pelle nel salotto di Alessia da quasi una ventina di minuti ormai e ancora nessuno aveva spiccicato parola.
Entrambi con gli occhi puntati sulle proprie mani e a pensare a cose diverse, alle parole giuste da dire o alla mossa giusta da fare.
Eppure non accennavano nessun movimento, nessuna parola.-posso torna' a casa?- sbottò all'improvviso Niccolò, come se avesse passato quei venti minuti a pensare proprio a come dire quella misera frase.
-cosa? No! Dobbiamo parlare!- alzò di scatto la testa Alessia, leggermente scossa dall'interruzione del suo stato di trans.
-nun ce n'è bisogno. Il tuo scopo era quello de nun famme butta', ok bene ce sei riuscita, la sbronza m'è passata e posso torna' a casa. Anche perché è da venti minuti che nessuno de noi dice gnente- rispose seccamente alzandosi e aggiustandosi il giubbotto di pelle che non si era ancora tolto da quando era entrato.
Si avvicinò alla maniglia della porta, impegnò la maniglia e fece per andarsene, ma la porta gli si chiuse in faccia e due occhi verdi comparvero davanti ai suoi, facendolo indietreggiare di due passi.-tu non te ne vai, chiaro? Non puoi! Che pensi? Che lascino che una persona nella tua situazione se ne torni liberamente a casa sua come se nulla fosse? Tu...tu.. Cazzo Niccolò tu stavi per toglierti la vita! E non so su quale bizzarro pianeta tu viva, ma qui, perlomeno qui sulla Terra, è una cosa abbastanza grave e anzi! Anzi! Tu dovresti essere all'ospedale o da qualche psicologo e invece sei qui senza medici nervosi che ti girano attorno o specialisti preoccupati o antipatici che ti pongono domande su domande senza darti mai una semplice risposta su quale sia il tuo problema! E- riprese una grade dose di fiato mentre chiuse gli occhi per un millisecondo, per mandare via il luccichio che si era venuto a creare- E scusa se ti ho fatto perdere venti minuti della tua preziosa vita di cui non mi sembra importarti molto, ma sai è una situazione nuova e soprattutto difficile anche per me, ok? Quindi adesso ti allontani immediatamente da questa porta e torni sul divano finché non mi dai la certezza che la questione di stasera non ricapiterà mai più!- buttò tutto fuori, terminando col petto che le si muoveva velocemente su e giù, il fiato pesante e le mani leggermenti tremanti in preda all'adrenalina.
Rare volte si mostrava nervosa o agitata con le persone e quando capitava era probabilmente a causa del suo malessere o della gravità e serietà del problema.-ammazza oh c'avevi tutte ste parole da dire nsti venti minuti e te sei stata zitta fino a mo?- domandò sconvolto e leggermente irritato dal suo tono di voce sorprendentemente serio e alto.
-dico sul serio, siediti e parliamone ti prego, anche se per te magari può essere difficile, ti prego parliamone perché oltre a doverlo fare sono seriamente preoccupata per te- ripeté a tono più calmo dopo aver preso un lungo respiro per calmarsi
-ma a che serve parlarne? Seriamente che cazzo cambia se te dico i motivi per cui volevo farlo o no? Eh? E poi ormai er momento è passato, nun è che mo mentre torno a casa e becco nponte vicino decido de gettamme- sta volta fu lui ad alzare i toni della voce, non ne poteva già più di quella serata. Si sarebbe dovuta concludere in un solo modo e invece stava andando sempre peggio in mille modi diversi.
-ma perché potrei aiutarti! Magari ci ripensi che cazzo ne so, ma qualcosa voglio provare a fare- insistettè poggiandosi con le spalle sulla porta, per far capire che non aveva la minima intenzione di spostarsi da lì.
-non ti dirò i motivi per cui volevo farlo-
-ok, va bene. Non posso costringerti su quello ma stanotte non posso lasciarti andare, fattene una ragione- rispose cercando di usare un tono comprensivo, ormai anche lei già esausta di quella piccola discussione.
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Titoli Di Coda|| Ultimo
FanfictionErano la coppia che avrebbe fatto invidia al mondo, lei la rara ragazza perfetta e lui il solito romantico proveniente dalla periferia di Roma. Erano la coppia perfetta, come fuoco e cenere, ma poi un soffio di vento spense la fiamma che li univa...