Se ne stava lì, ad un passo dalla porta vetrata del locale a fissarlo stupefatto. Non era cambiato di una virgola: stessa forma degli occhi, stesso naso a patata, stesso colore dei capelli, stessa abbronzatura e stesso modo di vestire. L'unica differenza che lo divideva dal Gabriele di 5 anni orsono, erano il pizzetto e i pochi baffi che gli coprivano leggermente il viso, e una ragazza dai lunghi capelli mori al suo fianco che gli teneva la mano, per il resto era identico, impossibile da non riconoscere.
Niccolò lo fissava da dietro le lenti scure dei suoi occhiali, senza compiere un minimo movimento nei suoi confronti tranne che per lo scrutarlo attentamente, stando attento ad ogni sua possibile mossa. Non sapeva cosa provare in quel momento, un tempo gli sarebbe andato in contro e l'avrebbe abbracciato calorosamente per poi finire la serata con due o tre birre sul tavolino in sua compagnia a parlare del più e del meno, mentre adesso era indeciso se provare agitazione e quindi prepararsi psicologicamente ad una reazione esagerata da parte sua; oppure provare serenità e allegria di fronte un viso amico che non vedeva da ormai troppo tempo.
Alla ramanzina non ci pensò molto, dopotutto l'avrebbe dovuta subire in entrambi i casi, da parte di tutti i miserabili, che lui lo volesse o meno.
Da una parte si sentiva fortunato, dopotutto Gabriele era quello che nel gruppo coi messaggi c'era andato più cauto e non sembrava mostrare nessuna forma di rancore nei suoi confronti, ma non sapeva come sarebbero potute andare a finire le cose.
I due si fissarono a lungo fino a quando non fu proprio Gabriele a spezzare il silenzio che si era creato.-se po sape' che stavi a fa? E soprattutto dov'eri finito in tutti sti anni?- domandò avanzando leggermente verso di lui che, inconsapevolmente, indietreggiò.
Ormai gli occhi dei presenti su di loro erano diminuiti e solo alcuni restarono in allerta del discorso, incuriositi dallo svolgersi della situazione, mentre la maggior parte continuò a fare quel che stava facendo poco prima.
Gabriele notò la sua reazione e sospirò pesantemente, prima di sussurrare qualcosa alla sua ragazza e accompagnarla al tavolo che aveva prenotato.-m'accompagni a fuma' fuori?- si rivolse poi a lui facendogli intendere chiaramente che quella conversazione l'avrebbero continuata e conclusa quella stessa sera.
Niccolò sospirò e senza proferire parola uscì dal locale, allontanandosi abbastanza da non essere infastidito dal caos che fuoriusciva da lì e aspettò quello che sarebbe dovuto essere ancora il suo migliore amico.-allora inanzitutto...come stai?- domandò quest'ultimo raggiungendolo e infilandosi le mani in tasca. Non lo chiese per educazione, lo sapevano entrambi, era sinceramente interessato di sapere come stesse, soprattutto sapendo le condizioni con cui si erano lasciati l'ultima volta.
"mi manca" avrebbe voluto rispondere. "penso costantemente a lei e non c'è cosa al mondo che non me la faccia ricordare. La notte dormo sul divano poiché sul letto mi sento solo e mi dà fastidio sentire la sua parte del letto vuota e fredda. Mi sono dissociato leggermente dall'alcol ultimamente, ma non del tutto. Certo non arrivo più ubriaco fino al pomeriggio del giorno dopo, ma ammetto che non riesco a rimanere sobrio per più di due giorni a settimana. Faccio schifo, ne sono consapevole, ma non riesco ad andare avanti e non penso di riuscirci mai".
-si tira avanti- rispose invece con un mezzo sbuffo, con lo sguardo rivolto verso il basso o altrove, dappertutto pur di non incrociare i suoi occhi.
-non è cambiato niente, vero?- domandò in risposta capendo che stesse mentendo e il ragazzo tacque accendendosi forse la decima sigaretta della giornata.
-ascolta...mi dispiace, a nome di tutti i miserabili, di averti lasciato solo quando ne avevi più bisogno- si scusò prendendo un sospiro e mettendo da parte l'orgoglio
-sono stato io ad escludervi e a tenervi fuori dalla mia vita improvvisamente, sono io a dovervi delle scuse, semmai- si prese le colpe buttando fuori del fumo.
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Titoli Di Coda|| Ultimo
FanfictionErano la coppia che avrebbe fatto invidia al mondo, lei la rara ragazza perfetta e lui il solito romantico proveniente dalla periferia di Roma. Erano la coppia perfetta, come fuoco e cenere, ma poi un soffio di vento spense la fiamma che li univa...